Mina Welby, cattolica, oggi si autodenuncia ai carabinieri – Ognun* ha diritto di decidere della propria vita – Un diritto civile non garantito – Il parlamento deve legiferare sul fine vita!
La Co-presidente ass.Coscioni oggi si autodenuncia ai carabinieri per aver accompagnato Davide Trentini nella clinica di Basilea dove ha avuto accesso al suicidio assistito. La co-presidente dell’associazione Luca Coscioni era arrivata ieri in Svizzera con il 53enne toscano malato di sclerosi multipla: “Davide chiedeva di poter scegliere la sua morte, opportuna, perche’ non ce la faceva piu’ dopo tanti anni di sofferenze”. Mina Welby si presenterà con il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, oggi alle 15, alla Stazione dei Carabinieri del Comando Provinciale Di Massa Carrara, città di Davide Trentini. Racconteranno le modalità dell’aiuto fornito attraverso l’azione dell’associazione Soccorso civile e Soseutanasia per ottenere l’assistenza medica alla morte volontaria in Svizzera del malato che si era rivolto a loro attraverso la madre. Welby e Cappato renderanno dichiarazioni spontanee sull’azione degli ultimi mesi e giorni per aiutarlo a ottenere ciò che chiedeva.https://www.associazionelucacoscioni.it/
Questo quanto ha detto Mina Welby al sito di informazione L’IndYgesto “La Chiesa, intesa come Comunità dei fedeli, di cui anche io faccio parte, è una realtà più vasta e complessa della sua stessa gerarchia. E neppure quest’ultima è un blocco monolitico, segno di una capacità di capire i problemi dell’uomo che a volte può appannarsi ma comunque c’è sempre… L’articolo del catechismo 2278 afferma: «L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’ “accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. … Non entro in questioni di teologia morale, per le quali non ho competenze specifiche al di fuori di quelle che mi provengono dall’esperienza. Dico solo che la coscienza civile di un popolo non si esaurisce solo nella morale a base religiosa. La laicità dello Stato offre un punto di vista ulteriore.
Questo il comunicato dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti
Davide Trentini: che nessuno sia più costretto a morire lontano da casa
“È davvero triste che a distanza di neanche due mesi dal caso di Dj Fabo si debba di nuovo assistere al dramma di un uomo che per vedere rispettate le proprie volontà è costretto ad andare oltre frontiera. Che razza di Paese è questo che non ha pietà per le sofferenze delle persone e non ha rispetto per le loro decisioni?”.
Stefano Incani, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, non usa mezzi termini di fronte alla vicenda di Davide Trentini, morto oggi in una clinica in Svizzera.
“Mi preme poi sottolineare – prosegue Incani – come Mina Welby abbia deciso di accompagnare Davide ‘da cristiana’: a dimostrazione che la fede non necessariamente deve essere brandita come una clava per impedire le libertà altrui“.
“Ci auguriamo che, nonostante lo slittamento di questi giorni, i parlamentari occupati nella discussione del ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento si mettano una mano sulla coscienza. Di più: ci auguriamo che si mettano nei panni di Davide, di Fabo e di tutti coloro che in questi anni hanno fatto della loro vita e della loro morte una battaglia di civiltà e facciano muovere il Paese almeno di un passo sulle questioni riguardanti il fine vita”. uffstampa@uaar.it – 320.02.23.130