Dall’ombra alla luce, dal silenzio alla parola: la violenza sulle donne pesa come una pietra sulla pelle del mondo
Il 18 ottobre si è conclusa l’installazione “Siria lo stupro come arma di guerra premeditata” a cura di SeNonOraQuando Genova presso la Sala Ducale Spazio Aperto di Palazzo Ducale .
Hanno visitato la mostra circa 1000 visitatori e visitatrici, che ringraziamo di cuore. Oltre 300 hanno lasciato commenti sul nostro quaderno presso l’installazione, tra cui molti stranieri di origine inglese argentina, turca, giapponese, francese ed estone. Fra i commenti ricevuti, il seguente in particolare ha rispecchiato la forza simbolica dell’installazione:
Dall’ombra alla luce, dal silenzio alla parola: la violenza sulle donne pesa come una pietra sulla pelle del mondo
Ringraziamo inoltre Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, che ha sostenuto il nostro progetto e ci ha ospitate.
Il 19 ottobre, presso la sala del maggior Consiglio di Palazzo Ducale, è stato consegnato il Premio Internazionale Primo Levi 2014 al ginecologo congolese Dr. Denis Mukwege per il suo impegno nella cura e nel recupero delle donne vittime di stupri di gruppo.
Nel suo discorso ha spiegato che l’utilizzo degli stupri come arma di guerra premeditata annienta le donne e disgrega le loro famiglie e comunità. Ha portato come prove gli stupri collettivi che avvengono in Congo, descrivendo le efferatezze compiute sulle donne e di conseguenza sui loro figli, mariti e fratelli: un’arma “a basso costo” con effetti devastanti certi per tutta la comunità.
Ha confermato che lo stupro di massa è un’arma usata in molti conflitti nel mondo, per esempio in Siria, e che è necessario che donne e uomini non restino indifferenti. Le Istituzioni e la Comunità Internazionale devono intervenire per fermare questo “ginecidio sessuale”, come è stato definito dal Segretario dell’ONU Ban Ki-moon.
Proprio il 21 ottobre, i Presidenti dei gruppi politici del Parlamento dell’UE hanno deciso all’unanimità di assegnare il Premio Sakharov 2014 al Mukwege per la sua lotta per i diritti delle donne nel continente africano.
Nel nostro piccolo possiamo dire di avere fatto come un primo passo nel tentativo di sensibilizzare e rendere consapevoli sempre più persone su questo crimine.
Invitiamo chi ha visitato l’installazione e ha seguito l’iniziativa a proseguire nell’opera di sensibilizzazione. Chiediamo dunque di firmare e diffondere la seguente petizione lanciata insieme a snoq3.0 in occasione dell’installazione: “Politiche di contrasto alla violenza sulle donne e allo stupro come arma premeditata di guerra“.
Invitiamo chi desideri discutere di questi temi e di temi di genere sulla community snoq3.0, accessibile QUI.
Contatti: Roberta Trucco, 348-0747660
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