Simone Veil prima presidente donna del Parlamento Europeo, carica che ha ricoperto fino al 1982 se ne è andata, aveva 89 anni.
Da ANSA – E’ morta la prima presidente del Parlamento europeo e storica ministra francese, Simone Veil. Aveva 89 anni.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, rende omaggio a Simone Veil. Era l’espressione della “Francia migliore”, “possa il suo esempio ispirare i nostri connazionali”, afferma in un tweet il presidente, rivolgendo le condoglianze alla famiglia.
“Mia madre è morta questa mattina al suo domicilio” ha annunciato il figlio, Jean Veil, ricordando che “avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 13 luglio”. Con un orientamento politico di centro destra, Veil è stata una figura fondamentale nella storia della Quinta Repubblica. Sopravvissuta ai campi di concentramento, a lei si devono importanti lotte per i diritti delle donne. Nel 1974, quando era ministro della Salute sotto il governo di Valérie Giscard d’Estaing, presentò all’Assemblea Nazionale il progetto di legge sull’aborto, che venne approvato in Francia l’anno successivo. Eletta nel 1979, è stata la prima presidente donna del Parlamento Europeo, carica che ha ricoperto fino al 1982
Da Wikipedia – Di religione ebraica, durante l’Occupazione nazista subisce dure persecuzioni e nel marzo 1944[1] è deportata insieme alla famiglia nel Campo di concentramento di Auschwitz.[1] Sopravvivono solo lei e la sorella, liberate il 27 gennaio 1945,[1] attuale Giorno della Memoria in tutti gli Stati dell’Unione europea. Laureata in giurisprudenza, magistrato, sposa nel 1946 Antoine Veil, di cui ha preso il cognome e con cui ha avuto tre figli.
È tra i soci fondatori e Presidente onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah, organizzazione non-profit che si occupa della promozione della memoria e degli studi sulla tragedia della Shoah.[2]
Carriera politica
Abbandonata nel 1974 la carriera di magistrato, dopo l’elezione di Valéry Giscard d’Estaing a Presidente della Repubblica francese, è nominata ministro della sanità nel governo di Jacques Chirac, confermata nell’incarico in quello successivo di Raymond Barre. Avrà anche l’incarico della Famiglia e della Sicurezza Sociale. La nomina di Simone Veil rappresenta una novità, anche perché è una delle prime donne ministro. In quel periodo riesce a ottenere l’approvazione della legge sull’aborto, sia pure subendo nel corso di un lungo ed estenuante dibattito all’Assemblée Nationale attacchi di una brutalità inaudita da parte dei deputati più oltranzisti (un parlamentare del centrodestra arriverà a deporre un feto sotto formalina sul banco dei ministri).
Nel luglio 1979, lascia il governo Barre per guidare la lista dell’Unione per la Democrazia Francese alle prime elezioni a suffragio universale per il Parlamento Europeo. È la capofila dello schieramento europeista, liberale e centrista, sostenuto apertamente da Giscard d’Estaing. Alla prima riunione del Parlamento europeo a Strasburgo nel luglio del 1979 è eletta Presidente dell’assemblea. Resterà in carica fino al gennaio 1982.
È rieletta al Parlamento Europeo nel 1984, stavolta con la lista unitaria di centro-destra RPR-UDF capeggiata da lei (in qualità di illustre esponente dell’UDF) e da Jacques Chirac (in qualità di leader del RPR). Alle elezioni del 1989 non si ripresenta.
Nel marzo 1993 è nominata ministro di Stato, ministro della Sanità, degli Affari Sociali e delle Aree Urbane nel governo di Édouard Balladur. In quanto ministro di Stato, ha una posizione protocollare che la colloca immediatamente dopo il primo ministro. Resterà in carica fino al maggio 1995: avendo sostenuto la candidatura di Édouard Balladur alla presidenza della repubblica, è esclusa dal neoeletto presidente Chirac dal nuovo governo.
Nel marzo 1998 è nominata membro del Consiglio costituzionale dal presidente del Senato René Monory. Il suo mandato dura nove anni ed è scaduto nel marzo 2007.
In occasione del referendum per l’approvazione della Costituzione Europea del 29 maggio 2005 ha chiesto di essere sospesa temporaneamente dal Consiglio costituzionale per fare campagna per il voto favorevole dei francesi. Nel febbraio 2007 ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Nicolas Sarkozy alla Presidenza della Repubblica, smarcandosi dal candidato dell’UDF François Bayrou.
Il 9 aprile 2008 è stata designata dal consiglio dei ministri alla presidenza del Comité de réflexion sur le préambule de la Constitution.
Nell’ottobre 2012 battezza come “madre nobile” la neonata formazione di centrodestra UDI, capeggiata da Jean-Louis Borloo.[3]
Accademica di Francia
Il 20 novembre 2008 è stata eletta all’Académie française al primo turno dello scrutinio, con 22 voti su 29 (5 schede bianche e 2 nulle), occupando il seggio che fu di Pierre Messmer deceduto il 29 agosto 2007.