ELEZIONI. CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE – ASSEMBLEA DEI LUOGHI DELLE DONNE: Non facciamoci ingannare! Non basta essere donne, serve femminismo!
Comunicato Casa Internazionale delle Donne-Assemblea dei Luoghi delle Donne:
Oltre ogni possibile fraintendimento, speculazione, strumentalizzazione, affermiamo con forza che il femminismo rappresenta una lotta perenne tesa a scardinare dal contesto sociale, culturale e politico, le diseguaglianze, le ingiustizie e il patriarcato che rendono possibile la subordinazione delle donne e la violenza contro di loro. Ai vari tentativi di esponenti di destra di presentarsi come femministe del nuovo millennio, rispondiamo che non può esserci femminismo senza la consapevolezza della lotta tesa a rendere esigibili i diritti di tutte e di tutti. La politica che perseguiamo è trasformativa dei parametri su cui si fonda la nostra società. Pertanto lottiamo contro il maschilismo, il razzismo, il classismo, l’omofobia, il militarismo e la guerra.
Come donne e femministe prendiamo pertanto parola per dire: facciamo attenzione! Non basta essere donna, per rappresentare le nostre lotte e le rivendicazioni di cui siamo portatrici da anni! Le nostre proposte e i nostri diritti appartengono ad una visione del Paese diametralmente opposta a quelle della destra e di Giorgia Meloni. Lo diciamo con cognizione di causa perché conosciamo le politiche che Fratelli d’Italia e i loro alleati attuano nei Comuni e nelle amministrazioni dove governano e che potrebbero attuare anche a livello nazionale. Lo sappiamo perché ricordiamo i loro apprezzamenti e la loro vicinanza ad Orban, ribadita ieri nel voto al Parlamento europeo, e alle sue politiche reazionarie ed escludenti, che giudicano un problema per il Paese il numero di donne che studiano all’università e perseguitano gli omosessuali e le persone transgender, che considerano i flussi migratori “sostituzione etnica” e che concepiscono il diritto alla maternità scelta e consapevole come una minaccia. Non ci faremo ingannare perciò da chi si ispira a valori che mortificano emancipazione e libertà, che animano una visione stereotipata e patriarcale, che relegano la donna al ruolo di cura e la famiglia al luogo naturale delle madri, che criminalizzano le diversità.
Come donne e femministe ci riconosciamo storicamente nei valori della nostra Costituzione, democratica e antifascista. La nostra storia e il nostro impegno è volto all’affermazione dei diritti di tutti e di tutte, dell’autodeterminazione e della libertà femminile, delle popolazioni migranti, delle cittadinanze negate, di una vera cultura ambientalista legata alla coscienza del limite e dell’importanza di dire no, alle guerre e al nucleare, per un Paese capace di opporsi ai poteri guerrafondai e di includere e valorizzare le proprie risorse. Lo diciamo a voce alta, fiere della nostra autonomia, perché siamo sempre state impegnate a contrastare le scelte messe in atto anche dai partiti di ispirazione democratica che hanno promosso leggi e politiche finanziarie che hanno precarizzato il lavoro, indebolito la scuola pubblica, privatizzato e reso fragile il Sistema Sanitario Nazionale, sottofinanziato i centri antiviolenza, attaccato i consultori.
Per queste ragioni siamo in campo per scongiurare una vittoria delle destre e l’arretramento politico e culturale che ne conseguirebbe: al quoziente familiare (incentivo per lasciare le donne a casa e non lavorare) preferiamo un piano per l’occupazione femminile e congedi paritari, perché la maternità sia una scelta e il lavoro una opportunità; all’obbligo di seppellire i feti, sul “modello Veneto” e “Lombardo”, rispondiamo con la piena applicazione della 194/1978 e l’implementazione dell’aborto farmacologico, con iniziative concrete per rendere l’aborto non più necessario, come l’educazione sessuale nelle scuole, la contraccezione gratuita e la difesa dei consultori; alle discriminazioni di genere rispondiamo con la richiesta di una legge che perseguiti i crimini d’odio e con un’educazione al rispetto che possa partire dai banchi scolastici e dalle donne che ogni giorno si impegnano con studentesse e studenti per una scuola più giusta e in linea con le esperienze di vita delle nuove generazioni.
Siamo donne, femministe, pacifiste, democratiche, ecologiste e libertarie: non ci faremo ingannare perché la nostra opposizione non è pregiudizio ideologico, ma l’idea di futuro che vogliamo per il Paese, immaginato al di fuori dai meccanismi con cui i partiti, trattano le questioni delle donne, cronicamente sottorappresentate. Abbiamo un grande patrimonio di idee e pratiche da investire. È questa la nostra differenza.
Per adesioni, inviare una mail a: segreteria@casainternazionaledelledonne.org
Hanno aderito:
Casa Internazionale delle Donne, Casa delle Donne di Milano, Casa delle Donne di Torino, Casa delle donne di Pisa, Casa delle donne di Lecce, Casa delle donne L’Aquila, Centro di cultura delle donne Hannah Arendt di Teramo, Associazione Orlando di Bologna, SeNonOraQuando? Udine, Associazione federativa femminista internazionale (AFFI), Befree, Muovileidee Ass. Cult., La Società italiana delle storiche, La coop. Il Filo di Arianna, Il Tempo Delle Donne, Associazione Il Cortile-Consultorio di Psicoanalisi Applicata, Assolei, Archivia, Coordinamento Nazionale Comitati Senonoraquando, Ass. Donne TerreMutate, Ass. Donatella Tellini, Differenza donna, Centro Alma Sabatini, UDI Romana LaGoccia, Essere Donna, NOIDONNE TrePuntoZero aps, Forma Liquida, Donna e politiche familiari, Cora Roma, Roadto50%, Le sconfinate, Il Paese delle donne, Le Nove, La Casina della Magnolia, Associazione Cultura è Libertà, Rete Città delle donne, Aurelio in Comune, Gruppo FEMMSdC (società della cura), Silvana Pisa, Associazione Eulalia (AFFI), WILPF – ITALIA, Rete Rosa (AFFI), Casa delle Donne di Modena, Luisa Morgantini, Marina Flamberti, Adriana Nannicini, Carla Cantatore, Laura Fortini, Vanna Palumbo, Jasmine Cristallo, Silvia Di Fazio, Daniela Puggioni, Maria Grazia Rossilli, Marina Pierlorenzi, Marisa Giuliani, Rosalba Gorini, Manuela Carrozzo, Nadia Neri, Maria Luisa Celani, Roberta Casagrande, Marina Vitale, Carla Bottazzi.