Intervista sul canale YouTube dell’associazione Il Paese delle Donne  sull'”OSSERVATORIO contro la MILITARIZZAZIONE NELLE SCUOLE”.

L’Osservatorio è stato presentato in conferenza stampa il 9 marzo a Montecitorio, è un organismo trasversale e paritario che si giova di una larga base associazionista, movimentista e sindacalista, anche confessionale, impegnata sui temi della pace, della nonviolenza, del disarmo, della risoluzione pacifica dei conflitti e che guarda alla scuola. Ne parlano, su obiettivi e programmi d’intervento, SERENA TUSINI e MICHELE LUCIVERO, docenti di liceo, da tempo attivisti e referenti di politiche di pace e non armiste.

L’OSSERVATORIO: – Rivendica alla scuola “il dover essere uno spazio di formazione e di crescita iscritto nel dettato costituzionale, che ripudia la guerra, che educa alla pace e alla non violenza, offrendo una narrazione diversa anche della storia. – Monitora, denuncia e contrasta le derive nazionaliste, i modelli culturali “militareschi”, la pervasiva ma poco percepita presenza nella scuola di persone in divisa offerte come esempi “buoni e utili alla società mentre viene taciuta la matrice violenta e armata, la cultura del militarismo, la sua costante caccia ad un nemico creato ad hoc”. – Documenta le ingerenze, le iniziative, gli accordi presi a livelli ministeriali con rettorati e dirigenze scolastiche opponendosi, per le scolaresche: alle “visite didattiche” presso poligoni di tiro, caserme e a luoghi dedicati alla messa in mostra di armi e artiglierie; alla presenza o al coinvolgimento, a qualsiasi livello, in eventi di matrice militare: es. parate, bande militari; alla presenza militare nella docenza essendo incompatibile con la funzione della scuola; allo scambio scuola-lavoro effettuato con personale militare o in luoghi emblematici quali le caserme. – S’oppone alla presenza di persone in divisa anche in ambiti d’intervento del “volontariato”. – Guarda all’Università come bacino di un confronto con chi è già uscito/a dalla scuola militarizzata poiché il “Manifesto” dell’OSSERVATORIO parla di urgenze rispetto “a una situazione in atto da molto, troppo tempo.” – Chiede a ragazzi e ragazze e alle famiglie “una presa di distanza” dall’esplicita o implicita propaganda di guerra nelle scuole, esemplificata “dal probabile D. L. estivo” che li/le chiamerà alla “leva volontaria, una mini-naja per un esercito di riserva. Ci sono venti di guerra; bisogna farli/e familiarizzare con l’esercito; nessuna guerra si vince senza il concorso della popolazione civile.” – Chiede e s’impegna per un cambio di passo culturale, cognitivo, sociale, relazionale, simbolico coinvolgente tutta la scena della scolarità e i luoghi in cui si svolge, biblioteche scolastiche comprese. Promuove convegni e pubblicistica da divulgare in un lavoro di lunga prospettiva. – In una rete, in crescita, supporta le iniziative dei molti soggetti firmatari; es. la “Campagna per le scuole smilitarizzate” di Pax Christi Italia” e ad altre di base, collettive e singole.

Info: Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole https://www.facebook.com/OsservatorioNOMS/