Con l’obiettivo di rivendicare i propri diritti e denunciare le diverse manifestazioni di violenza e molestie sessuali che vivono le donne di Ciudad Juarez, collettivi e organizzazioni di donne hanno realizzato lo scorso 24 agosto, la 2a Marcha de las Putas.Durante la marcia è stata consegnata di una petizione al rappresentantedel governo a Ciudad Juarez nel quale si esige la fine delle violenze subite dalle donne in quella città.
All’interno del corteo è stato delimitato con un nastro uno spazio vuoto che rappresenta il vuoto lasciato dalle donne assassinate o scomparse.

Nella convocatoria si legge:

“La parola puttana è stata usata come epiteto dispregiativo nei confronti delle donne, facendo riferimento alla loro sessualità. Tuttavia la puttana parola deriva da prostituta, una lavoratrice del sesso. La parola {Puttana} non dovrebbe avere una connotazione negativa, ma la assume perché viene utilizzata regolarmente come una forma di violenza maschile contro le donne.

Noi crediamo che nessuna donna dovrebbe essere attaccato per il modo di vestire, per avere una sessualità libera o conservatrice, per essere una lavoratrice del sesso o per il fatto di lavorare su qualsiasi altra cosa, insomma pensiamo che le donne non devono essere attaccate per essere donne.

La Marcia è un’espressione che ha avuto luogo nelle città di tutto il mondo contro la violenza di genere, dove diverse voci si uniscono per chiedere il rispetto per le donne e dire che No vuol dire NO! E nessuno ha il diritto di imporre un certo tipo di rapporto sessuale contro qualcuno o violare una persona dal loro aspetto.”

“La Marcha de las Putas” è un evento inclusivo, a favore di tutte le donne, non importa la loro condizione – ha dichiarato la nota antropologa Marta Lamas – nonostante il nome non si tratta di una marcia di lavoratrici sessuali ma di ogni tipo di donna che voglia protestare per il fatto che molta della violenza sessuale viene giustificata dall’aspetto {provocante} delle donne.
Fare proprio il termine offensivo “Puttana” è una sfida e una liberazione. “puttana” viene usato non solo per nominare le lavoratrici del sesso, ma anche per definire quelle donne che non si adeguano ai dettami della decenza”.

Un’ultima annotazione: la marcia è aperta anche agli uomini.

-Fonte: vanguardia.com.mx, jzmov.com/yosoy132juarez/, juarezdialoga.org