La violenza ha forme diverse: un governo responsabile deve rispondere alle esigenze reali delle donne
Il comunicato del collettivo AlterEva e delle donne Fiom di Torino in merito alle ragioni che sono dietro le contestazioni alla ministra Fornero in occasione del convegno Snoq “Mai più complici” svoltosi a Torino il 13-14 ottobre, ragioni esposte alla stessa ministra in un successivo breve incontro riservato. Oggi, alle OGR di Torino, si è svolto il convegno di SNOQ contro la violenza sulle donne a cui era stata invitata la ministra Fornero. Abbiamo deciso di prendere parola autonomamente visto il precedente rifiuto alla richieste di intervenire al convegno.
Riteniamo necessario portare {{le istanze concrete delle donne}} e denunciare {{le}} {{diverse forme in cui la violenza si manifesta}}. Abbiamo evidenziato come non si possa parlare di violenza sulle donne senza parlare di indipendenza economica: una donna senza reddito non può scappare dalla casa dei violenti.
Le condizioni di vita delle donne infatti sono peggiorate anche a causa delle ultime riforme di questo governo, in particolare:
-La modifica dell’art 18: La crisi aziendale è una giustificazione ai licenziamenti che si presta fin troppo bene alle discriminazioni dei datori di lavoro.
-Nella riforma del mercato del lavoro non ci sono azioni che agevolino davvero l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, tanto che il precariato dura decenni e la possibilità di farsi una famiglia è diventata un privilegio.
-I salari per le donne sono più bassi. Le donne Fiom denunciano “in fiat, le donne che esercitano il diritto alla maternità e congedi parentali sono escluse dal premio di produzione”.
-L’assenza del welfare grava sulle spalle delle donne. I carichi di lavoro e di cura, dovuti alla carenza di servizi pubblici, pesano prevalentemente sulle donne.
-La riforma del sistema scolastico: la diminuzione delle ore nelle scuole primarie rende le donne ancora meno libere.
-In ultimo abbiamo parlato della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. L’obiezione di coscienza rende la legge inefficace. Inoltre l’autonomia regionale non può sconvolgere il senso della 194 inserendo i movimenti pro-life nei con sultori e ospedali pubblici.
Noi donne {{non vogliamo essere le vittime sacrificali di questo paese}}.
Nell’incontro con la ministra abbiamo esposto i punti che precedono. La Fornero a Torino ha lasciato una promessa: “contestualizzate i punti delle vostre istanze e avrete una risposta”.
Da parte nostra , apprezziamo il dialogo ma “{{alle parole devono seguire delle azioni concrete}}”.
{{Collettivo AlterEva – Rete donne Fiom Torino}}
{ndr. una cronaca su } [ lastampa.it ->http://www.lastampa.it/2012/10/14/cronaca/la-riforma-colpisce-le-donne-fornero-contestata-a-torino-ZVDsJIELpwSDK7xDHOuGcJ/pagina.html]
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