Serve del parroco? No, grazie
L’agenzia Adista, che da quaranta anni diffonde notizie e documenti su mondo cattolico e realtà religiose, ha dato recentemente notizia di un fatto, accaduto nella parrochia di Aprilia (RM), che conferma il movimento in atto negli ordini religiosi femminili ed in questo caso può configurarsi quasi come una rivendicazione di diritti, in ogni caso di volontà di non vedere umiliata ancora una volta la loro missione di servizio.
Il titolo dell’informazione {{“Da spose di Cristo a serve del parroco. Il vescovo di Albano caccia le suore che non vogliono fare le colf”}} parla già da solo. Il fatto: a tre suore missionarie di Santa Gemma, impegnate nei servizi della catechesi e della pastorale giovanile presso la parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo di Aprilia, il vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro aveva infatti subordinato il rinnovo della convenzione di collaborazione (con una retribuzione di 800 euro al mese da dividere in tre) ad una condizione: le suore dovevano prestare servizio “materiale” ai due anziani sacerdoti presenti nella parrocchia.
{{La superiora della casa generalizia di Lucca ha giudicato inaccettabile la proposta}}, confermando che il bisogno di riconoscimento della dignità del servizio delle suore non avviene a livello di singole.
Il vescovo non ha rinnovato l’incarico per la catechesi e la pastorale giovanile suscitando la reazione, dapprima pacata, dei parrocchiani che in una lettera al vescovo lo hanno invitato a confermare la “presenza evangelizzatrice importante” delle suore. Il vescovo non è tornato indietro e, il 21 ottobre scorso, le tre suore hanno dovuto abbandonare la parrocchia.
La reazione dei parrocchiani è diventata più dura, tanto che in un comunicato denunciano in modo chiaro la gerarchia ecclesiastica nel suo rapporto sia con le suore sia con la comunità parrocchiale nel suo complesso: “{{riconosce un ruolo all’interno della Comunità alle donne
consacrate nella misura in cui queste prima `passano per la casa’ del
parroco e fanno le casalinghe; poi possono finalmente permettersi
di `scendere’ e prestare il loro servizio a favore del popolo di Cristo, in
tutte le forme necessarie}}”.
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