Denunciamo il silenzio imposto dai media alle manifestanti
Noi rifiutiamo fortemente denunciamo e severamente, di più, consideriamo improponibile l’immagine che i media, anche per bocca di donne “autorevoli”, o peggio col loro silenzio, hanno voluto dare della manifestazione. La manifestazione nazionale contro la violenza sessuata di sabato 24 Novembre è stata un momento importante e necessario: ha avvicinato e messo in relazione iniziative, istanze e percorsi che le donne in tutto i paese, nel silenzio e nelle inerzie pubbliche, hanno continuato a sostenere e rendere concrete.
_ {{Abbiamo condiviso la scelta separatista}} delle organizzatici , che peraltro risponde a quanto ognuna può verificare, e cioè che la salvaguardia contro le violenze è praticata per iniziativa delle donne.
_ Abbiamo {{condiviso la scelta di nominare in modo netto e ineludibile il reato che uccide}} ed annienta un numero incalcolabile di donne e, spesso, di bambine e bambini.
_ Le donne vengono uccise e private della loro autodeterminazione perché donne, la violenza che si perpetra verso il nostro genere è uno strumento di controllo dal quale nessun paese e nessun regime prende le distanze per attuare un vero contrasto.
Noi abbiamo denunciato questa visione e ci riconosciamo nella volontà espressa, anche nel nostro paese, da tante, e tra tanti ostacoli fisici e ideologici, di costruire finalmente condizioni dove la libertà femminile sia un valore condiviso e vissuto.
_ La manifestazione è stata l’{{espressione corale}} di un’aspirazione a tradurre in modo sempre più politico e visibile quest’urgenza. Anche per questo eravamo lì, e ci saremo sempre quando in piena libertà, e sempre più libere da vecchie ideologie, le donne saranno insieme a pronunciare le loro parole.
Abbiamo condiviso la scelta della data, il 24, per porre visibilmente in primo piano il protagonismo femminile, per segnare la libertà dalle scadenze istituzionali del 25, celebrative e rituali spesso vuote di reali impegni economici e politici per il contrasto alla violenza sessuata.
Abbiamo chiesto anche noi che la manifestazione non fosse occasione per nessuno di strumentalizzazioni e mediazioni di conflitti esterni al movimento delle donne. In particolare abbiamo denunciato la volontà di usare la manifestazione per agire un conflitto tutto interno al potere maschile sul pacchetto sicurezza.
Il pacchetto sicurezza, non riguarda le donne, come tutte le leggi varate a sostegno di un ordine dato che esclude le donne e le ricaccia nella paura di muoversi, ribellarsi ai ricatti sessuali sul lavoro e alla minaccia nelle case.
_ {{La violenza contro le donne è un’altra cosa}}, a confronto di tutte quelle che gli uomini esprimono in abiti altri che usano per risolvere le controversie, e si esprime in una vera e propria guerra e in quella si sostanzia.
In Italia in questi anni, a Napoli con grande forza, si sono espresse denunce radicali e libere su quella che senza mezzi termini si definisce come la connivenza istituzionale con il sistema dello stupro fisico e culturale e la stampa e le comunicazioni hanno in modo pesante giocato un ruolo nel mantenimento della “violenza fisiologica”.
Quanto è stato ottenuto da noi, è stato frutto di azioni autofinanziate, fortemente ostacolate e marginalizzate nel gioco degli equilibri
politici.
_ In questo contesto {{ci è parsa non solo inopportuna, ma anche fuorviante la presenza di donne nella loro veste istituzionale}}. Tutte possono riconoscere e denunciare la violenza, di più quella del ricatto e della nomina “sessuale”, che tutte subiamo quotidianamente. Tutte possono esserci a patto di saper agire conflitti che aprano
contraddizioni nel potere maschile e nessuna può rivendicare risultati, fuori dal movimento che li ha prodotti “nonostante il potere”.
Sono ragioni che noi sempre affermiamo e discutiamo con quelle che con noi hanno pratiche di lotta, e con loro non smetteremo mai di discutere per condividere ed esprimere le nostre ragioni.
Noi rifiutiamo modi ed espressioni che non tendano ad includere e a rendere sempre più forti i momenti di lotta che richiedono tante energie a chi “mai lasciato perdere” contro la violenza.
_ Noi rifiutiamo fortemente denunciamo e severamente, di più, consideriamo {{improponibile l’immagine che i media, anche per bocca di donne “autorevoli”}}, o peggio col loro silenzio, hanno voluto dare della manifestazione.
Denunciamo, ancora una volta, {{il silenzio imposto alle protagoniste}} di quello che per noi è stato un momento bello ed importante, solo inizio di una stagione politica.
_ Leggiamo in questa operazione diversiva dei mezzi di comunicazione, l’ennesima prova della dequalificazione dei media in Italia, alla quale non contribuiremo rispondendo in alcun modo alle accuse, enfatizzate per nascondere il valore, che consideriamo prevedibili e scontate.
Lascia un commento