Pubblichiamo l’appello di solidarietà dell’Afepec, un’ associazione femminista algerina attiva per i diritti delle donne che collabora da anni con l’Imed (Istituto per il Mediterraneo) e che è stata partner del Progetto Azioni positive per i diritti di cittadinanza delle donne e le pari opportunità in Maghreb. L’{{Association Féminine algérienne pour l’Epanouissement de la Personne et l’Exercice de la Citoyenneté}} è una associazione femminile che opera da più di venti anni in favore delle donne in pericolo, attraverso l’ascolto, l’aiuto, la solidarietà, la formazione e la costruzione di cittadinanza.

Le principali attività dell’Afepec sono :

– L’apertura e il funzionamento di sportelli di ascolto psicologico e di consulenza giuridica per le donne in difficoltà

– Azioni di divulgazione sul codice di famiglia, studio e organizzazione di laboratori sulla condizione femminile in Algeria

– Azioni di difesa e promozione dei diritti delle donne, di solidarietà nei confronti delle donne in pericolo ( ad esempio, le donne torturate da Hassi Messaoud).

Mercoledi 7 febbraio 2006, {{all’Afepec è stato ingiunto di lasciare i locali che l’associazione occupa dal 2003 in base a un contratto di affitto del Municipio di Orano.}}
_ A titolo di informazione, i locali di cui si parla sono in una vecchia scuola in disuso, completamente in rovina, rimasta chiusa diversi anni, di cui l’Afepec aveva chiesto e ottenuto l’assegnazione dalla Direzione dell’educazione del Municipio.
_ La scuola era in uno stato penoso e l’Afepec si è data da fare per sostenere gradualmente i lavori, pesanti e costosi; prima due sale, poi interventi di due anni per la tenuta stagna di tutta la scuola.
_ L’Afepec ha appena terminato gli ultimi lavori, trasformando così la funzionalità dei locali, che ospitano oggi numerose attività, come l’ Université Populaire de la Citoyenneté, riunioni con altre associazioni, attività comuni di diverse associazioni…

Qual è allora il motivo di una tale decisione ? A cosa tende ?
_ C’è forse un legame con la riunione svolta il 24 gennaio 2007 nei locali dell’Afepec con la relatrice speciale dell’Onu incaricata delle violenze sulle donne e sulle associazioni per i diritti delle donne? Avremmo assistito a comportamenti analoghi, se non si fosse trattato di associazioni di donne?

L’Algeria ha ratificato la Convenzione internazionale per l’eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne e si è impegnata, dal novembre 2006, nella Conferenza interministeriale euro- mediterranea di Istanbul sul rafforzamento del ruolo delle donne nella società “a contribuire al rafforzamento delle capacità delle organizzazioni della società civile che si adoperano per difendere l’insieme dei diritti fondamentali delle donne” ; è impensabile che in proprio in questo momento una associazione di donne venga privata del suo luogo di lavoro e di riunione da coloro i quali, per il loro ruolo di rappresentanti dello Stato hanno il dovere di proteggere e sostenere il lavoro fatto per migliorsre la condizione delle donne.

{{Per adesioni scrivere a}}: afepec@yahoo.fr