La vittoria di Yo decido: il governo spagnolo ritira la proposta di riforma della legge sull’aborto
La Casa internazionale delle donne di Roma plaude alla vittoria delle donne spagnole e del movimento internazionale delle donne
Yo decido, era lo slogan delle manifestazioni a Madrid, Roma, Parigi, Edimburgo, Buenos Aires…, era la motivazione che ha spinto migliaia di donne a salire sul Treno della libertà per partecipare alla manifestazione di Madrid: questa grande opposizione dell’opinione pubblica e delle donne spagnole sostenute dalle donne dei vari paesi europei hanno costretto il governo spagnolo di Mariano Rajoy a ritirare la proposta di riforma della legge sull’aborto, e Alberto Ruiz Gallardón, autore della proposta, a dimettersi dall’incarico di ministro della Giustizia e da parlamentare.
La controriforma legislativa era partita alla fine del 2013 e prevedeva condizioni per l’interruzione di gravidanza ancora più restrittive di quelle del 1985, essendo consentita solamente nei casi di violenza sessuale e di grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna. Un progetto contro la libertà di scelta femminile, che supponeva un arretramento di decenni nella cultura e nella legislazione di riferimento. La sua sconfitta è la vittoria delle donne spagnole che, sollevandosi contro la proposta del governo e in difesa dell’attuale legislazione sull’interruzione di gravidanza, sono riuscite a conquistare la maggioranza della società spagnola ed il sostegno dei movimenti femminili degli altri paesi europei ed hanno così realizzato l’obiettivo di bloccare il provvedimento prima del suo arrivo in discussione nel parlamento spagnolo.
E’ una vittoria di quante e quanti si sono battuti per l’affermazione dei diritti e delle libertà femminili e perciò per il diritti e le libertà di tutti. Come scrive Elena Marisol Brandolini, il suo ritiro rappresenta una vittoria delle donne spagnole e delle donne europee, contro l’affermazione nel vecchio continente di un modello patriarcale e reazionario che vorrebbe ricondurre le donne ad una condizione sotto tutela, prive di libertà e del diritto ad autodeterminare la propria esistenza. Non bisogna dimenticare, comunque, che sulla legislazione del 2010 che regola attualmente l’interruzione volontaria di gravidanza, è ancora pendente un ricorso presentato dal Partido Popular presso il Tribunal Constitucional, dove i conservatori sono maggioranza. Perciò, nel celebrare il ritiro del progetto di riforma, le donne spagnole continueranno a vigilare, e con esse le donne europee, perché non sirealizzi per altra via quello che oggi è stato sconfitto.
Casa Internazionale delle donne
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