La laicità si difende così
Riceviamo dall’on.le Katia Zanotti, parlamentare della Sinistra democratica nella Commissione Affari sociali della Camera, questa nota sul percorso delle norme contro lo stalking e l’omofobia, insieme ad altre banco di prova dell’autonomia e della laicità della politica.
La Commissione Giustizia della Camera ha approvato la settimana scorsa le norme contro lo stalking e l’omofobia. Sarà punito con il carcere da 6 mesi a 4 anni chi commette il reato di stalking (sindrome del molestatore assillante), ovvero insegue la sua vittima in modo ossessivo con molestie reiterate e gravi. Le persone perseguitate sono prevalentemente donne e i persecutori sono prevalentemente ex mariti, ex conviventi, ex fidanzati, ma anche conoscenti, colleghi e persino sconosciuti con i quali ci si è spesso imbattuti per caso.
C’era la necessità di {{un intervento normativo urgente del Parlamento}} per colmare un vuoto legislativo a tutela delle vittime, intervento che tutte le forze politiche hanno condiviso decidendo lo stralcio dalla proposta di legge sulla violenza sessuale di quella parte che introduce il reato dello stalking, alla quale per l’appunto si è deciso di dare maggiore velocità di discussione.
Nessuna e nessuno di noi vuole ridurre {{l’importanza del passaggio in Commissione Giustizia con il riconoscimento del reato di Stalking}}. Ciò che preme comunque sottolineare è che va riproposto nelle aule parlamentari, con urgenza e determinazione, il tema di una nuova legge sulla violenza sessuale, che aggiorni quella precedente rispondendo in modo più organico, attraverso interventi più articolati a sostegno delle vittime, alla questione della violenza contro le donne come simbolo il più brutale dell’ineguaglianza e del non riconoscimento dei più elementari diritti umani.
Fin qui nessun problema quindi, anzi, la stessa destra plaude al passo avanti compiuto in Commissione Giustizia.
{{Il problema assai serio riguarda un altro punto del provvedimento, quello che introduce le norme contro l’omofobia,}} proprio quelle che hanno messo in forte fibrillazione il Governo nel dicembre scorso e a causa delle quali la Senatrice Binetti ha votato contro in fase di voto di fiducia.
Chi discrimina in base all’orientamento sessuale o alla identità di genere è punito con il carcere fino ad un anno e sei mesi e la multa fino a 6mila euro.
A questa parte del testo si oppone una area consistente del centro destra e quell’area di parlamentari cattolici per i quali il riconoscimento del reato di omofobia metterebbe in grave imbarazzo la Chiesa che, come è noto, considera l’omosessualità una pratica contro natura e anche una malattia che si può tentare di curare riportando le persone insidiate alla normalità dei comportamenti sessuali.
{{ L’agenda della Camera}} dei prossimi giorni, dunque, dimostrerà se questo è un Parlamento nel quale si pratica per davvero l’autonomia e la libertà della politica o se una parte di questo Parlamento ancora una volta darà di sé una rappresentazione di pesante subalternità agli orientamenti della Chiesa in tema di diritti e libertà di scelta delle persone.
“Laicità è libertà” hanno declamato con enfasi alcuni parlamentari del centro destra nel corso del dibattito sulla visita del Papa all’Università, parlamentari e politici che sono accorsi domenica in P.zza San Pietro in solidarietà al Papa, ma che voltano le spalle supponenti e arroganti a quelle coppie portatrici di malattie genetiche che vorrebbero poter mettere al mondo un figlio sano tramite la fecondazione assistita, o a quelle coppie che vorrebbero pubblicamente dichiarare al mondo che si assumono una responsabilità nei confronti della persona con la quale vivono e alla quale sono legati da un rapporto d’amore, o a quelle donne che vengono dagli atei devoti alla Giuliano Ferrara accusate di omicidio se decidono di abortire, o a quelle che persone che vorrebbero poter vivere con dignità gli ultimi momenti della loro vita.
{{Omofobia, riconoscimento delle unioni di fatto, aggiornamento delle linee guida sulla fecondazione assistita per correggerne le parti più vergognose, Dichiarazioni anticipate di trattamento, attacco alla legge 194}}, sono di stretta attualità politica e anche nell’agenda dei lavori parlamentari parlamentare.
E’ su queste questioni che nelle prossime settimane e nei prossime mesi, tenuta del Governo permettendo, {{si verificherà l’autonomia e la laicità della politica.}} Adesso è necessaria una rapida calendarizzazione per la discussione in aula del provvedimento che riguarda l’introduzione nel nostro ordinamento giudiziario del reato di stalking e del reato di omofobia.
Sarà l’occasione per ogni forza politica di assumersi la propria responsabilità in modo trasparente di fronte al Paese.
Vediamo chi intenderà imporre posizioni etiche di parte o chi, invece, si eserciterà in una professione di libertà della politica a sostegno della libertà di scelta delle donne e degli uomini di questo paese
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