Recluse: lo sguardo della differenza femminile sul carcere
Come vivono le donne in carcere? Com’è vissuta dalle donne la lontananza dalle persone più care e dai figli? Come si sviluppano le relazioni fra donne- fra le detenute e fra le detenute e le operatrici- all’interno del carcere? Le donne sono una percentuale minoritaria dell’intera popolazione detenuta italiana, appena il 4%.
Questa loro scarsa presenza, invece di garantire una migliore gestione degli istituti che le ospitano, si traduce spesso in irrilevanza, e porta con sé un’omologazione all’immagine della detenzione maschile che cancella ogni differenza di genere e ogni analisi che la includa.
Eppure, la differenza femminile ha profonde influenze sulla percezione di sé e delle proprie scelte, sulla dimensione affettiva, sulle strategie personali che le donne mettono in campo per resistere all’invasività dell’istituzione carceraria. Il volume Recluse: lo sguardo della differenza femminile sul carcere, nato da una ricerca qualitativa condotta nelle carceri di Sollicciano, Empoli e Pisa, indaga la soggettività delle donne detenute dando ad esse voce, senza assecondare visioni «patologizzanti» del reato al femminile né facili stereotipi sulla loro «debolezza».
Attraverso interviste alle donne detenute, alle agenti di polizia penitenziaria, al personale educativo e ad altri operatori sociosanitari, le autrici conducono un’analisi critica dell’istituzione carcere che guarda a possibili trasformazioni, con l’obiettivo di promuovere una cultura e una prassi che supportino – invece di limitare o osteggiare – le strategie di resistenza che la differenza femminile mette in campo. Emerge un orizzonte di riforma possibile: abbandonare l’idea di pena come “minorazione” della persona e mortificazione delle sue risorse, per riconoscere alle autrici e agli autori di reato soggettività e diritti, su cui misurare le proprie e le altrui responsabilità.
Grazia Zuffa e Susanna Ronconi
Recluse: lo sguardo della differenza femminile sul carcere
Ediesse 2014, Collana Saggi, pagine 320, prezzo 16,00.
Prefazione di Stefano Anastasia, Postfazione di Franco Corleone. Con il contributo di Maria Luisa Boccia, Serena Franchi, Tamar Pitch.
Il volume è stato realizzato in collaborazione con l’associazione La Società della Ragione che ha come finalità lo studio, la ricerca e la sensibilizzazione culturale sul tema della giustizia, dei diritti e delle pene www.societadellaragione.it
Grazia Zuffa. Psicologa e psicoterapeuta, svolge attività di ricerca e di formazione/informazione nel campo delle droghe e delle dipendenze. È stata senatrice della Repubblica nella X e XI legislatura. Dal 2006 è membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Susanna Ronconi. È formatrice e supervisore metodologico nei campi del lavoro sociale, delle marginalità e delle dipendenze, e ricercatrice sociale attiva nei medesimi settori. È esperta in metodologie autobiografiche applicate alla ricerca qualitativa, all’educazione degli adulti e agli interventi di comunità.
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