Essere donna ed essere minoranza religiosa
Le curatrici del volume che raccoglie le relazioni presentate al convegno bilingue {“Donne delle Minoranze: ebraismo e Riforma}” svoltosi dal 5 al 7 aprile 1998 a Reading (Inghilterra), sono esperte, {{Claire Honess}} di medievalistica e Verina Jones di studi sette-ottocenteschi, e co-fondatrici del {Centre for Italian Women’s Studies dell’Università di Reading}, che ha promosso il convegno.{{Una serie di domande, a monte}}: “Come sono vissute le ebree e le protestanti in Italia? Quali modelli sono stati loro proposti? Come si è formata la loro identità? In quali simboli, linguaggi, figure letterarie, si è espressa di volta in volta questa identità – di genere e di comunità – di una metà delle due minoranze, due comunità per molti aspetti assai diverse ma anche con punti di contatto significativi (la discriminazione e la persecuzione, la memoria storica di discriminazione e persecuzione, la resistenza nei secoli, la duplice identità, nazionale e religiosa, l’assimilazione con tutto ciò che essa comporta, i costanti contatti e risvolti europei ed extra-europei, anche semplicemente l’essere non cattolici all’interno di un paese straripantemente cattolico). Due comunità in cui le donne solo libere, o se si vuole, prive del modello mariano.”(H. C. e J. V.).
Il volume ha un Indice ricchissimo, che attraversa la vita familiare e pubblica, affrontando temi desueti: es. mogli violente e mariti picchiati nell’Italia ebraica del Rinascimento; eresia, indisciplina e libri proibiti nei monasteri femminili di Mekinje e di Udine nel Patriarcato di Aquileia del XVI secolo; ugonotte e valdesi: modelli di resistenza; il buon matrimonio di Anna Maria alias Cremesina, neofita lughese; il ministero pastorale della donna: le sue radici e il suo riconoscimento; Auschwitz: le donne del Blocco 10.
Nella conclusiva Tavola rotonda, condotta da {{Tullia Zevi}}, con {{Anna Foa, Susanna Perone, Bruna Peyrot,}} è emersa la novità assoluta di questo incontro che ha aperto una strada, e che ha cercato le contiguità anziché le dissonanze.
Una scrittura chiara e accattivante aiuta una lettura piena di notazioni e di personaggi assai inusuali, quando non sconosciuti alle/ai più.
Lo sguardo allargato sui simboli, i linguaggi, le figure letterarie che hanno contribuito al costituirsi dell’identità femminile nell’ebraismo e nella Riforma, rende ancora più interessante il recupero della memoria, della parola e della testimonianza.
Le chiavi di lettura offerte sulle trasformazioni culturali, passate e in atto, sono più che intriganti e l’obiettivo di avviare gli studi di genere sulle minoranze è stato certamente stato colto. È Certamente una lettura da consigliare, che colma un vuoto.
{{Honess Claire E., Jones Verina R.}} (a cura di),{ Le donne delle minoranze. Le ebree e le protestanti d’Italia}. – Torino: Claudiana, 1999; Isbn 88-7016-308-3.
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