La privatizzazione dell’acqua va contrastata anche in Italia
Il 16 gennaio scorso presso la Sala del Carroccio in Campidoglio è stato organizzato un incontro pubblico L’unico mondo possibile – Potere, Governo e Genere, tra autogoverno e possibilità di potere con Aruna Roy, attivista del Mkss (movimento indiano per i diritti dei lavoratori e dei contadini).A questo movimento per i diritti sociali, nato nel 1990 per contrastare la corruzione dei latifondisti, hanno aderito contadini, lavoratori e donne. Durante le elezioni politiche del 2005 alcuni movimenti hanno stipulato un’alleanza elettorale con i partiti del centro sinistra per presentare un programma minimo comune indicando le priorità politiche dopo dieci anni di governo della destra.
La legge sulla trasparenza e la legge sul lavoro minimo garantito sono il frutto di questa proficua alleanza. Il movimento Mkss ha sorvegliato il processo di revisione e contribuito alla stesura con tutti gli strumenti a disposizione(sit-in e teatro di strada) perché, come ha affermato la leader del movimento {{Aruna Roy}}, “le pressioni sui partiti si fanno con la lotta e non con il dialogo”.
La Information Act, entrata in vigore nell’ottobre del 2005, dà diritto a consultare tutto il materiale elettronico e cartaceo e a richiedere informazioni su qualsiasi materia in ogni distretto. “Siamo riusciti ad ottenere questa legge nonostante avessimo contro tutta la pubblica amministrazione. Nessuno la voleva per ovvie ragioni”. Questa legge prevede che le amministrazioni rispondano alle informazioni richieste entro 30 giorni. Un eventuale rifiuto deve essere motivato ragionevolmente altrimenti il funzionario competente viene multato per adempimento con una multa di 250 rupie, circa la metà dello stipendio.
“Oggi, persino {{le caste più emarginate in India, hanno cominciato a chiedere informazioni su acqua e terra}}” ha raccontato la Roy.
Nel luglio 2006 La {{Banca Mondiale}} aveva forzato per la privatizzazione dell’acqua senza nessuna ragione economica che la sostenesse. La {{battaglia contro la privatizzazione è stata vinta}} grazie alle grandi proteste dei movimenti, con il sostegno dei media e con il supporto tecnico di ingegneri e del managment che hanno presentato una piattaforma ampia e tecnicamente articolata sulle ragioni del rigetto.
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La convergenza su alcuni punti è stata efficace. Anche i buoni politici, come {{Sonya Gandhi}}, Presidente dell’Unione progressista, hanno bisogno di essere sostenuti dai movimenti. E’ una questione di dialettica, se non la teniamo a mente perdiamo. In questo momento il governo è schizofrenico perchè, se da una parte approva leggi che mettono sotto controllo l’operato del governo stesso, dall’altra parte si accorda con le multinazionali.”
“Sia la destra che la sinistra in India hanno la stessa agenda per lo sviluppo! Noi dobbiamo smettere di dialogare e fare pressione in modo che le autorità ritornino sui loro passi. Molte persone sono state arrestate durante le proteste. La soluzione è sedersi allo stesso tavolo per trovare un compromesso tra giustizia sociale e real politica” .
“{{La legge sul lavoro minimo garantito}} è un altro grande successo. Sono stati stanziati 2 miliardi di dollari in favore delle persone povere, 1,6 milioni di dollari sono stati investiti in case, e il resto è stato investito per l’istruzione e il lavoro. Questi soldi hanno rianimato il mercato. Dobbiamo aprire nuove strade perché non è possibile che le persone vengano uccise in nome dello sviluppo. I movimenti hanno come interlocutori le persone, i partiti politici il governo. E’ ora che partiti politici e movimenti definiscano insieme gli obiettivi dello sviluppo” ha concluso la Roy.
La vicemistra agli esteri, {{Patrizia Sentinelli}}, trovandosi d’accordo con Aruna Roy, ha dichiarato di cercare di mantenere il dialogo con i movimenti, con le parti sociali perché chiudersi non permette di fare passi significativi.
“Con le loro lotte sociali le donne stanno portando grandi novità in ambito economico. I movimenti, le reti stanno maturando l’idea di un’altra economia e devono essere ascoltati. Il governo non deve essere la stanza dei bottoni, non deve essere il governo per il governo, deve trovare strade possibili per la trasformazione sociale.”
{{La privatizzazione dell’acqua va contrastata anche in Italia}}. Il programma dell’Ulivo prevede una legge contro la privatizzazione dell’acqua ma comuni e province, i governi locali, si stanno attivando per anticipare e salvaguardarsi da una futura legge dello Stato. La privatizzazione di beni comuni come l’acqua è una questione riguardante “la politica economica e non la politica ambientale. L’acqua e tutti gli altri beni comuni devono essere dichiarati dall’ONU un bene inalienabile e restare fuori dal mercato”.
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