In fondo, in fondo le culture patriarcali s’incontrano
La notizia è stata data anche dai telegiornali: una ragazzina marocchina è stata stuprata a Milano da un giovane italiano di trent’anni. Seguono informazioni allarmate sull’aumento delle violenze sessuali contro le donne anche fuori dalle pareti domestiche . In Lombardia si sono avuti 411 casi denunciati tra il giugno 2007 e il maggio 2008; quasi il 12 per cento in più in un anno.
Ma la notizia della ragazzina marocchina violentata dal giovane italiano {{non ha suscitato le ire furenti degli uomini della Lega}} come succede, regolarmente, quando si tratta di vittime italiane per opera di stranieri. Quante volte abbiamo letto sui giornali o ascoltato alla televisione l’indignazione dei Borghezio, dei Calderoli ecc. espressa con l’urlo guerriero e l’invocazione della legge del taglione a protezione “delle nostre donne”?
Fino a oggi si sono sentite soltanto le voci chiare di due donne di destra e di un uomo di Sinistra ({{Filippo Penati}} presidente della provincia di Milano); {{Tiziana Maiolo}} della giunta comunale ha dichiarato che lo stupro è sempre un fatto gravissimo : “non ha colore e ovviamente non è più o meno grave se a commetterlo siano cittadini italiani e stranieri”: L’altra è l’ex deputata di An {{Daniela Santanchè}} che annusa una sorta di doppiezza in questo vuoto di dichiarazione dei politici: “se lo stupratore fosse stato uno straniero, si sarebbe subito levato il coro di quelli che incitano alla caccia all’uomo, purchè immigrato.” {{Susanna Camusso, segretaria lombarda della Cgil,}} nota che come minimo i nostri amministratori avrebbero chiesto poteri speciali in materia di sicurezza.
Non è che la tiepidezza delle reazioni da parte degli uomini politici si spiega a partire dalla condivisione inconscia che le donne (“le nostre donne”!) sono {{la base del sentimento di appartenenza e coesione}} di una comunità territoriale?
In altri termini: da che mondo è mondo {{stuprare le donne della comunità contro la quale si è in guerra, assurge al massimo dell’offesa e della sfida.}}
Le donne non appartengono ancora a se stesse nel gergo leghista; e non soltanto leghista.
Le donne obbligate a coprirsi con lo chador in Iran, mentre agli uomini è permesso di vestire all’occidentale, testimoniano che i corpi femminili devono essere celati alla vista degli estranei; anche per non eccitarli sessualmente.
Quando gli uomini stranieri musulmani molestano sui tram, in metro le ragazze o per le strade le apostrofano con parole offensive, si giustificano dicendo che negando il pudore con un abbigliamento occidentale, non sono più da “rispettare”. Stanno anche a indicare la debolezza virile degli uomini italiani che non sanno più imporsi. In realtà è anche un modo per “offendere” gli italiani nella loro “proprietà” più importante. In fondo, in fondo {{le culture patriarcali si incontrano}}.
E poi: il giovane uomo che ha invitato a casa sua la ragazzina dopo averne ottenuto la fiducia ( condivisa con altre amiche) che ha fatto se non usare una merce meno meritevole di “rispetto”; per giunta non avendo bisogno di pagarla come i suoi coetanei fanno regolarmente andando a prostitute?
Gli uomini per sdegnarsi di questo fatto ( che è il secondo in poco tempo dopo di quello a Roma di una romena) dovrebbero aprire in fondo{{ una riflessione anche sul dilagare impressionante della prostituzione delle straniere}}. E’ chiedere troppo.
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