Arte tessile a Padova Gli arazzi di Giovanna Cappello sono esposti alle scuderie di palazzo Moroni fino al 25 aprile 2016
Giovanna Cappello coniuga la tradizione con la contemporaneità.
Un sapere appreso in Sicilia presso l’Istituto d’Arte nella sezione di “Merletto, Ricamo, Tessitura, e si consolida nel corso di una lunga docenza, dal 1969 al 1996, presso la scuola di “Arte del Tessuto e della Stampa su Tessuto” dell’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova.
Attenta alle novità contemporanee, anche d’oltralpe con particolare riferimento alla Biennale Internationale de la Tapisserie di Losanna che, dal 1962, rilanciò la Fiber art nell’ambito della post-avanguardia.
È da questa complessa cultura che nascono i potenti arazzi, le opere a macramè e i batik esposti.
In mostra l’arazzo a quadri bianchi e neri ispirato all’arte Optical e l’arazzo rosso a fenditure verticali in cui è evidente la conoscenza dei “tagli” di Fontana. In altri lavori l’artista guarda all’informale astratto e materico o all’arte primitiva.
C’è poi un arazzo, in sisal, di grande formato costituito da tre pannelli uniti tra loro su cui l’artista è intervenuta con vere e proprie operazioni di decostruzione, lacerandoli, ricucendoli e inserendo elementi dissonati e di spessore maggiore come le corde.
Il tema della tridimensionalità viene approfondito in un’altra serie in cui Giovanna Cappello persegue il suo obiettivo mediante piegature e cuciture, con inserti lacerati con tagli, strappi e stramature. L’andamento dell’arazzo assume forme plastiche inusuali che entrano in relazione con lo spazio gonfiandosi e curvandosi in un alternanza cromatica di toni bruni e arancio. L‘ingresso alla mostra è libero
Giovanna Cappello è nata in Sicilia, a Comiso, nel 1928. Ha studiato presso il locale Istituto d’Arte nella sezione di “Merletto, Ricamo, Tessitura”. Dal 1969 al 1996 ha insegnato “Arte della stampa e del tessuto” presso l’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova. Le sue opere tessili sono prodotte per la gran parte a telaio, a macramé o con tecniche miste, alcune a batik. L’artista utilizza la grande sapienza artigiana delle antiche tecniche per una espressività potentemente contemporanea. La sua curiosità intellettuale la porta a sperimentare nuovi linguaggi e contenuti, traendo suggestioni dalla Biennale Internationale de la Tapisserie di Losanna che dal 1962 rilanciò la Fiber art nell’ambito della post-avanguardia.
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