Rom in Italia: l’Unione Europea è a un pericoloso bivio
Il Gruppo EveryOne solleva per l’ennesima volta un allarme riguardo alla persecuzione dei Rom in Italia e presto presenterà alle Istituzioni e autorità europee un nuovo dossier riguardante gli abusi compiuti a un ritmo quotidiano, in violazione delle Direttive Ue, della Convenzione universale sui Diritti Umani e delle norme etiche e morali che dovrebbero essere alla base della società civile.Le dichiarazioni di Jacques Barrot, Commissario europeo alla giustizia, libertà e sicurezza, secondo cui “Le misure attuate dall’Italia per fronteggiare l’emergenza nomadi non violano la normativa Ue” e subito strumentalizzate dal governo italiano si basano su una {{completa disinformazione}} riguardo a quanto si verifica in Italia e rappresentano un pericoloso nulla osta ad azioni che non solo le organizzazioni per i Diritti Umani, ma anche i testimoni dell’Olocausto reputano tanto disumane e improntate all’odio razziale da essere paragonabili alle operazioni di pulizia etnica condotte dal nazionalsocialismo e dal fascismo negli anni delle leggi razziali.
Il Gruppo EveryOne, considerato che i servizi sociali trattano i Rom come un popolo invisibile, è attualmente costretto ad attuare interventi umanitari in condizioni difficilissime, osteggiato dalle Istituzioni centrali e locali, per salvare vite umane in pericolo ed evitare sgomberi nei confronti di famiglie Rom, i cui componenti sono spesso gravemente malati o in età infantile e sempre oggetto di minacce, discriminazione, odio razziale.
{{Manifestiamo una grande preoccupazione riguardo alle metodologie attuate dalle Istituzioni Ue}} per ripristinare il rispetto dei diritti umani e della normativa europea in Italia. Se è vero che il Parlamento europeo ha approvato alcune Risoluzioni ed ha diramato ammonimenti al fine di ottenere da parte del governo e delle Istituzioni locali italiane il rispetto dei diritti del popolo Rom, l’interruzione delle azioni repressive, l’avvio di politiche di integrazione, è altrettanto vero che a Risoluzioni e ammonimenti non hanno fatto seguito sanzioni di alcun genere, permettendo al governo e alle amministrazioni locali italiane di continuare, senza scrupoli né limiti, le operazioni di purga etnica.
Ancora più {{preoccupante è la difficoltà da parte Istituzioni Ue di monitorare la situazione dei Rom}} provenienti dalla Romania e perseguitati in Italia con metodo ed efferatezza (frequentemente con percosse, minacce, distruzione dei documenti e dei beni personali; sempre sgomberati con metodi brutali da luoghi di fortuna – ponti, parchi, edifici abbandonati, discariche, senza che fosse concessa loro assistenza né alternative di alloggio).
Tanto che, nell’indifferenza degli altri Paesi membri dell’Unione europea, i cittadini Ue di etnia Rom provenienti dalla Romania sono stati costretti ad abbandonare l’Italia per trovare rifugio in Stati realmente democratici.
I numeri, accuratamente e iniquamente occultati, parlano chiaro: un anno e mezzo fa {{circa 40 mila Rom provenienti dalla Romania vivevano in Italia}}; ne restano {{oggi meno di cinquemila}} e si tratta delle famiglie più vulnerabili, bloccate nel nostro Paese perché non posseggono mezzi per andarsene via.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il {{governo e le autorità locali della Spagna}}, che hanno accolto oltre 10 mila Rom romeni fuggiti dall’Italia; della Francia, del Portogallo, della Grecia, che ne hanno ospitate diverse migliaia e della Romania, che ha facilitato il rientro di altre migliaia di Rom perseguitati in Italia. Notiamo tuttavia che l’esempio nefasto dell’Italia esercita una certa seduzione verso altri Paesi in cui vivono Rom, fra i quali proprio la Romania, Paese in cui si sta verificando un ritorno dell’intolleranza verso gli “zingari”.
Sottolineiamo inoltre come il governo italiano si sia fatto beffe delle Risoluzioni del Parlamento europeo (ridicolizzandole pubblicamente) e degli ammonimenti provenienti dalle Nazioni Unite, dalla Chiesa Cattolica e dalle principali organizzazioni per i Diritti Umani, proseguendo le misure oppressive e discriminatorie e incitando ogni singolo Comune ad attuare azioni di purga dirette verso le persone Rom. Nello stesso modo, Istituzioni, autorità e media italiani (in Italia i media ricevono finanziamenti ingenti da parte del governo, che di fatto esercita un pesante controllo sull’informazione) hanno deliberatamente ignorato l’allarme razzismo sollevato da personalità di chiara fama e di elevata moralità come Juan de Dios Ramírez Heredia, Piero Terracina, Nedo Fiano, Tamara Deuel, Marcel Courthiade, Moni Ovadia, Jeanne Gamonet, Saimir Mile, che conoscono a fondo le dinamiche del razzismo e delle persecuzioni nella Storia.
Il fatto che gli strumenti di cui dispone l’Unione europea – {{Risoluzioni e ammonimenti – si siano rivelati inefficaci}}, pone gravi preoccupazioni riguardo alla forze morale della stessa Unione e alla sua capacità di preservare democrazia, civiltà e rispetto dei fondamentali diritti dell’uomo. Prossimamente una delegazione del Parlamento europeo tornerà per l’ennesima volta in Italia, per visitare alcuni insediamenti Rom.
_ Tali visite, a nostro avviso, dovrebbero riguardare diverse località in Italia e non solo Roma, dove le famiglie Rom sono soggette a ogni genere di intimidazione e ricatto.
_ Esse dovrebbero inoltre essere affiancate dall’audizione da parte del Parlamento europeo di alcuni testimoni del genocidio culturale: testimoni scelti fra i Rom romeni oggetto di mille abusi; fra i Rom provenienti dalla ex Jugoslavia, verso i quali non sono mai stati attuati programmi seri di integrazione né agevolazioni affinché i loro documenti siano regolarizzati; testimoni fra gli “zingari” italiani – Rom e Sinti – sempre oggetto di ingiustizie e discriminazione; fra i genitori Rom, iniquamente privati dei loro bambini; fra i Rom che sono stati oggetto di violenze e trattamenti inumani; fra i Rom fuggiti dall’Italia e rifugiatisi in Paesi accoglienti.
{{Un’istanza di emancipazione e giustizia a cui l’Unione Europea deve rispondere}}
{{In Italia, per i Rom, è sempre stato fatto pochissimo}}, tanto che la loro speranza di vita media non tocca i 40 anni e la {{mortalità dei bambini è 15 volte superiore alla media europea}}. Negli ultimi due anni, tuttavia, l’emarginazione si è trasformata in una tragica persecuzione. Una persecuzione condotta da Istituzioni, autorità di forza pubblica e gruppi di razzisti, che avviene a livello nazionale, ma che si ramifica in ogni comune italiano, sorretta – come è facile verificare – dalla stampa, dalle TV e dalle radio nazionali e locali. I danni che questa lunga oppressione ha prodotto nel popolo Rom sono spaventosi e non è esagerato parlare e scrivere di crimini contro l’umanità, come, l’anno scorso, abbiamo denunciato ufficialmente alla Corte penale internazionale de L’Aja.
Se i Rom in Italia erano fra i 150 e i 180 mila un anno e mezzo fa, {{oggi non superano i 70 mila individui}}.
Il Gruppo EveryOne continuerà a impegnarsi con ogni energia per proteggere i cittadini Rom da una tragedia umanitaria che peggiora progressivamente, augurandoci di vedere il giorno dell’emancipazione e della giustizia. La nostra organizzazione interviene spesso sul campo per dare assistenza ai singoli casi umani, vite sottratte all’annientamento e contemporaneamente conduce una lotta per il diritto, per il riconoscimento sociale del popolo Rom in Italia e nell’Unione europea (attraverso l’approvazione, che auspichiamo, dello “Statuto Quadro del popolo Rom nell’Unione europea”, di cui presto vi forniremo copia).
Temiamo tuttavia che all’imbarbarimento delle Istituzioni e di gran parte del popolo italiano (condizionato da una lunga campagna politica e mediatica di propaganda razziale) e all’indifferenza dell’Unione Europea possa seguire un fenomeno di razzismo sempre più esteso: il ritorno del Samudaripen, l’Olocausto del popolo Rom.
E’ necessario {{riparare a una profonda crisi dei Diritti Umani}}, ponendo leggi chiare a tutela di un popolo perseguitato da troppo tempo.
E’ necessario {{impedire}} – alla fonte – che politici e partiti di matrice razzista o fascista possano condurre {{campagne elettorali improntate all’odio razziale}}, spacciato per “emergenza sicurezza”, altrimenti quello che è accaduto in Italia potrebbe ripetersi in altri Paesi membri dell’Unione europea.
E’ necessario che al popolo Rom siano assicurati {{uguali diritti rispetto agli altri popoli}} e che – come è avvenuto per gli ebrei – l’Europa riconosca le proprie colpe nei loro confronti e provveda a favorire una vera emancipazione.
E’ necessario che {{si punisca con severità la propaganda razzista}}, perché se i giornali e le TV italiane scrivessero degli ebrei o di altre etnie quello che scrivono dei Rom, proponendo all’opinione pubblica ogni possibile pregiudizio, falsità e calunnia, l’opinione pubblica, le forze politiche e la società civile insorgerebbero, da ogni luogo del mondo. E’ importante ricordare a ognuno di voi quello che avvenne in epoche buie, da cui è necessario staccarci per evolverci. E’ importante non sottovalutare che il razzismo e la persecuzione si sono sempre alimentati nell’indifferenza e nell’ignavia del mondo.
Ci auguriamo che questo messaggio, che riassume una realtà che chiunque può verificare, in ogni città e paese italiano, vi raggiunga con chiarezza. Se alcuni tra voi comprendono la gravità del frangente in cui ci troviamo, che rischia di mettere in discussione la stessa civiltà europea, ci aiuti, aiuti il popolo Rom; ascolti uno straziante grido di giustizia, affianchi le istanze di emancipazione e fratellanza, impedisca che il nostro continente precipiti ancora nel buio dei diritti umani e dello spirito civile
{Gruppo EveryOne}
_ Roberto Malini, Dario Picciau, Matteo Pegoraro
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