A Rossana Campo è stato assegnato lo Strega Giovani – la seguono a ruota Raffaella Romagnolo e Simona Lo Iacono
Una giuria tra i 16 e i 18 anni ha premiato “Dove trovare un altro padre come il mio” edito dal Ponte alle Grazie di Rossana Campo. Il testo indaga i rapporti tra padre e figlia ed è stato il più votato da una giuria di 500 ragazzi e ragazze di 50 licei ed Istituti Tecnici italiani e stranieri. La Campo vince di misura con uno scarto di un voto su “La figlia sbagliata” edito da Frassinelli di Raffaella Romagnolo, mentre la terza è stata Simona Lo Iacono con “Le streghe di Lenzavacche delle edizioni e/o. La cerimonia di proclamazione si è tenuta ieri a Montecitorio alla presenza di Laura Boldrini . A coordinare gli interventi dei e delle partecipandi Tullio De Mauro e Dacia Maraini. Durante la cerimonia Boldrini e Maraini hanno preso la parola anche su l’uscita del libro di Htler Mein Kampf.
Non del tutto d’accordo Dacia Maraini, presente alla premiazione, che ha spiegato: “il Mein Kampf e’ talmente stupido, idiota e razzista che mi sembra che proibirlo possa creare quelle voglie che vengono quando si proibisce qualcosa. E’ un libro che si condanna da solo”. La pubblicazione del Mein Kampf, ha sottolineato la Boldrini, e’ stata fatta “senza nessuna nota critica, in un tempo in cui in Europa ci sono rigurgiti molto preoccupanti, in un tempo in cui nel web ci sono tanti libri, anche italiani, ispirati a quella stessa dottrina folle basata sulla supremazia, sull’oppressione, sulla superiorità di razza. Ho voluto esprimere il mio rifiuto a questa operazione grave e irresponsabile. La libertà di espressione non può assolutamente essere confusa con ideologie pericolose. Tollerare l’intollerabile può diventare fatale”.
“Certamente bisognerebbe pubblicarlo con i commenti e spiegare che cosa è stata l’ultima guerra, il nazismo”, ha sottolineato la Maraini ricordando anche la sua esperienza di lettura del “Malleum Malleficarum”, “il libro che spiega le domande che dovevano fare gli aguzzini. Un libro terribile, mostruoso, hitleriano con lo spirito della vendetta e della mortificazione. Mi ha fatto bene leggerlo per la reazione contraria che ho avuto”.
“La scorsa settimana alla Camera abbiamo approvato una legge – ha detto la presidente della Camera – che colpisce il negazionismo. C’è stato un dibattito molto articolato ma penso che si debba dare un segnale. I libri non possono essere strumenti di sopraffazione, questo ce lo dice anche il Premio Strega. Cultura e libertà camminano insieme e questo nessuno può dimenticarlo, neppure oggi”
MA RITORNIAMO ALLA VINCITRICE – Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e «difforme» che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l’irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l’individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l’attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo «zingaro» che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge… in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.
Rossana Campo è nata a Genova nel 1963 e vive fra Roma e Parigi. Ha esordito nel 1992 col romanzo In principio erano le mutande (da cui il film omonimo di Anna Negri del 1999). Sono seguiti una decina di romanzi, tradotti in molte lingue, l’hanno consacrata come una delle voci più interessanti della nostra letteratura: ricordiamo Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007), Lezioni di arabo (2010), Felice per quello che sei. Confessioni di una buddista emotiva (2012).
La cinquina al PREMIO STREGA sarà scelta domani 15 giugno, come di consueto a Casa Bellonci a Roma mentre la premiazione sarà l’8 luglio per la prima volta all’Auditorium Parco della Musica di Roma, non al Ninfeo di Villa Giulia. Agli Amici della Domenica si aggiungono 40 lettori forti selezionati da librerie indipendenti italiane associate all’ALI e 20 voti collettivi espressi da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto.
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