Scarti, gemme e fantasia
Guardarsi attorno, in cerca di oggetti abbandonati da destinare al riuso. Questo l’imperativo dei tempi più recenti, sperando di vincere la crisi
economica che costringe a “tirare la cinghia” e dimostrando di avere
una “coscienza ecologista”.
Dai metodi casalinghi ai suggerimenti dei più fantasiosi designers, le idee si affollano sulle pagine dei periodici italiani. Un dubbio al femminile, però, rimane: vada per la raccolta differenziata e per il riciclo degli indumenti, ma {{si può tentare di salvare qualcosa da riservare alla propria vanità?}}
La risposta, affermativa, ce la dà una designer italiana. Calabrese, laureata in Architettura presso l’Università di Firenze, {{Patrizia Iacino}} si lascia ammaliare dal fascino della “Grande Mela” al punto da promettere a sé stessa di vivere e lavorare lì. Una promessa mantenuta.
Frequentati vari corsi in scuole di gioielleria e svolto un anno di praticantato nel laboratorio di un amico, dà inizio alla {{creazione di una propria linea di eco-gioielli artigianali,}} lanciata con successo negli USA: {{GlobalcoolO}}. Un nome ironico e irriverente nella sua pronuncia italiana, giocato sulle assonanze e sul significato delle singole parole in cui può essere suddiviso, che rende alla perfezione l’eccentricità delle creazioni.
«Nella mia idea – spiega {{Patrizia Iacino}} – ho voluto abbinare il concetto del riciclo, e del materiale ritenuto inutile, al concetto di importanza. La plastica e l’argento, i rifiuti e gli oggetti preziosi, l’oggetto da cestinare e l’oggetto da far vedere; in una sola parola, immaginare il {{vecchio ed il nuovo che si intrecciano dando vita ad un gioiello}}».
Definire un target preciso è impresa ardua: «I gioielli GlobalcoolO possono andare bene per tutte le età, per le tutte persone che hanno una certa sensibilità verso le tematiche ambientali e che vedono i miei lavori come oggetti d’arte».
I tappi di plastica per le bottiglie di latte, lavorati con l’argento, hanno costituito la {Milk Cap Collection}; i contenitori di lenti a contatto, abbinati a perle grigie di fiume, hanno dato vita alla {Eye Collection} (in vendita al negozio del Museum of Arts and Design di New York); i tappi di birra e acqua minerale, impreziositi con filo d’argento puro, hanno originato la {H2O Collection}; gli elastici usati per tenere insieme le verdure, mescolati tra loro fino a ottenere un disegno ben preciso su base di metallo prezioso, hanno composto gli anelli della {SAL Collection}.
La ricerca di altre “scorie” riutilizzabili continua, con determinazione,
per trasformare i sogni “eco” in realtà.
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