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Street-art-roma  2016  le  5 opere più significative

Sara D’ambrosio ha fondato assiene a Federica fattori, Serena fantozzi, Gianfabio Lupo, Chiara silvestri, e Andrea veroni  il  blog    http://www.rovescio.org/

Per poter raccontare Roma a chiunque, dal turista di passaggio all’inquilino del piano di sotto. Attraverso percorsi contemporanei vogliono diffondere nuove forme d’arte, luoghi sconosciuti e attività fuori dall’ordinario. Rovescio si fa strada, come un fiore tra l’asfalto, per capovolgere la visuale consueta sugli spazi ed i momenti che caratterizzano la realtà di ogni giorno. Rovescio ha volti diversi: è un’inversione, un capovolgimento; è l’impatto di uno schiaffo; è lo scroscione che ci coglie impreparati mentre camminiamo per le vie della città.

“Ma è anche un modo nuovo -dicono chi l’ha ideato –  di guardare l’ambiente che ci circonda e di creare connessioni. Per questo Rovescio, oggi, vuole diventare il nodo centrale di una rete, con l’intento di stimolare attività, progetti, idee e, soprattutto, persone.   È la necessità di partecipare e far partecipare alla vita culturale che scorre tra le strade cittadine, spina dorsale di ogni centro urbano, che ci ha spinti a restituire un po’ di quello che questa città ci ha donato e ci continua a donare.

Fine anno, tempo di bilanci e buoni propositi. Un momento per tirare le somme, per ripercorrere lo svolgimento di un anno intero, questo, che forse non sarà annoverato tra i migliori. E allora dal canto nostro, come Rovescio, abbiamo deciso invece di celebrare quanto di bello è stato fatto nel 2016 e nella nostra città, Roma. Parliamo di street art ovviamente.”

Le protagoniste e i protagonisti di http://www.rovescio.org/ hanno setacciato e scandagliato, spulciato tra le decine e decine di nuove opere realizzate quest’anno. “Sapevamo – scrivono – fin dall’inizio che fare una lista esaustiva sarebbe stato semplicemente impossibile, né voleva essere il nostro intento. Volevamo piuttosto incuriosire e dare testimonianza di quanto la nostra città potesse essere viva e vivace quando si parla di arte urbana, con un patrimonio ricchissimo e stimolante.

Abbiamo cercato un tema che potesse raggruppare gli interventi, cinque a cinque, e ve li presentiamo in ordine di esecuzione, senza voler stilare classifiche. Non è altro che un invito a guardare la nostra città e a vedere come si trasforma, di giorno in giorno e di anno in anno, grazie al lavoro e alle mani dei tanti street artist che l’hanno scelta come tela. Quindi, innanzitutto, è un ringraziamento a loro.

Cominciamo dalla prima lista, che più di altre è una dichiarazione d’amore alla nostra città. Ecco allora 5 opere che non sarebbero potute esistere in nessun altro luogo, se non a Roma: le 5 opere del 2016 che raccontano la Capitale.”

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Iniziamo col freddo invernale e un giovane artista, Piskv, che ha realizzato un’opera per il progetto Pinacci Nostri. Il protagonista non avrebbe certo bisogno di presentazioni: è il grande Alberto Sordi, ritratto mentre veste i panni del marchese del Grillo, nell’omonimo film di Mario Monicelli (sì, stiamo tutti pensando a quella battuta). Decisamente un’opera che sprizza romanità da tutti i pori!  Se volete osservarla con i vostri occhi, vi basterà andare in via Innocenzo IV, precisamente al civico 4.

 

 

 

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Proseguiamo con un’opera monumentale, svelata in occasione del natale di Roma: si tratta di “Triumphs and Laments”, dell’artista sudafricano William Kentridge. Grazie a questo incredibile lavoro possiamo ripercorre la storia della città eterna fin dai suoi inizi leggendari. E oltre ad essere di una lunghezza considerevole, 550 metri, l’opera è stata anche realizzata con un particolare processo “per sottrazione”. Se volete saperne di più, ecco l’articolo in cui ne abbiamo parlato quando era ancora un work in progress.

Vederla è facile, vi basterà percorrere il lungotevere tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. E scendendo sulla riva del fiume l’effetto monumentale sarà ancora più incredibile!

 

 

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All’inizio dell’estate, ecco un altro elogio ad una grande attrice romana, che si inserisce all’interno del progetto Popstairs. Davide Vecchiato, in arte Diavù, raffigura Anna Magnani in due diversi ritratti, realizzati sulle scalinate del Nuovo Mercato Andrea Doria. La scelta del luogo non è casuale: l’artista ha infatti scelto di ritrarre Nannarella nel contesto di un mercato per rendere omaggio al suo legame con questo mondo, come dimostrato nel film “Campo de’ fiori” di Mario Bonnard e in “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini.

 

 

 

 

 

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In autunno tocca ad uno dei simboli più rappresentativi della città di Roma: la lupa, legame indissolubile con la leggenda della sua fondazione. Così gli artisti portoghesi Draw e Contra, all’interno del progetto I love Torpignart, decidono di raffigurarla come omaggio alla storia millenaria della Capitale.

Se volete andare a conoscere la lupa di persona, l’indirizzo è via Natale Palli, all’angolo con via di Tor Pignattara.

 

 

 

 

 

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Infine, l’ultima opera è quella che negli ultimi tempi ha fatto più parlare di sé, soprattutto perché è stata cancellata in un battibaleno. In zona Borgo Pio, quindi luogo storicamente sotto l’influenza della Santa Sede, Mauro Pallotta, in arte Maupal, ha deciso di raffigurare il pontefice che gioca una partita a tris “con” la pace, mentre una solerte guardia svizzera gli copre le spalle. C’è anche da notare che il Papa stava di fatto perdendo, dato che il suo pennello è inequivocabilmente intinto di vernice nera. Ad ogni modo, tempo di fare qualche foto che l’opera è stata prontamente rimossa. Come a dire: col Papa non si scherza!