Oggi si è concluso definitivamente il percorso di attuazione della legge sulle Unioni civili.
“Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in esame definitivo, i tre decreti legislativi che adeguano le norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di Unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale” spiega in un post su Facebook il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che conclude: “Ciò anche a tutela dei cittadini dei Paesi che non riconoscono e talvolta osteggiano questo diritto. Era un impegno che avevo assunto e che abbiamo portato a termine, dando così piena attuazione ad una legge che rappresenta una svolta di civiltà per l’Italia”. Quali siano i punti sostanziali delle deleghe lo spiega Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili: “I decreti chiariscono infatti – spiega – che, come per il matrimonio, anche l’unione civile può essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all’estero da persone dello stesso sesso produce in Italia gli effetti dell’unione civile. E che questo questo vale solo per i cittadini italiani mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai principi del diritto internazionale privato”. “Inoltre – aggiunge Cirinnà – viene chiarito un punto sul quale si sono verificate criticità con comportamenti difformi da parte dei sindaci e cioè che sarà sufficiente il certificato di stato libero, al posto del nulla osta del Paese di origine, per quegli stranieri provenienti da Stati nei quali l’orientamento sessuale sia causa di discriminazione e nei quali l’omosessualità sia penalmente sanzionata”. Inoltre, “viene fissata – sottolinea ancora Cirinnà – la possibilità di delega delle funzioni di ufficile di stato civile per celebrare l’unione civile, così come avviene per il matrimonio, a consiglieri, assessori o privati cittadini che abbiano i requisiti per essere eletti consiglieri comunali. Ed infine viene ben specificato che l’opzione facoltativa dell’adozione del cognome del partner non da seguito ad alcuna modifica dei dati anagrafici, quindi non vi è alcuna modifica del codice fiscale o di altri documenti”.
Roberta Vannucchi, presidente di Arcilesbica: “Ora i sindaci, soprattutto leghisti, non avranno più scuse”…“Con l’approvazione definitive da parte del Consiglio dei Ministri dei decreti attuativi si conclude l’ultimo importante atto che completa l’iter della legge sulle Unioni civili, che quindi diventa legge a tutti gli effetti. Termina la transitorietà della legge 76/2016 che tante interpretazioni fantasiose aveva suscitato. Da oggi si iscrive nell’ordinamento italiano il pieno diritto all’esistenza ‘pubblica’ delle coppie dello stesso sesso e i sindaci, soprattutto leghisti, che in questi mesi hanno cercato di impedire le celebrazioni non avranno più scuse. Un primo passo di civiltà è stato compiuto, utile a proseguire nelle nostre lotte per il pieno riconoscimento dei nostri diritti” conclude Vannucchi.”