Le buone pratiche nel territorio
Il dipartimento Donne e quello degli affari regionali e delle autonomia locali dell’Ulivo hanno promosso il 12 marzo un incontro a Roma con le rappresentanti delle istituzioni. Obbiettivo rilanciare quelle metodologie di intervento che da anni vengono definite “buone pratiche”. Un incontro che è servito anche per monitorare la qualità della vita nelle città, nelle zone periferiche, rurali e montane. del nord e del sud d’Italia. Uno dei punti centrali del dibattito, sviluppato anche nella relazione di Silvana {{Amati}}, è stato{{ il lavoro}}. Le donne – ha detto – devono essere liberate dagli ostacoli che impediscono loro l’accesso al lavoro e all’affermazione professionale. Vanno dunque potenziati i servizi e la formazione. Senza trascurare {{tutele e diritti che contrastino la precarietà}}. Oltre al lavoro si è parlato anche di sicurezza, di casa, di inquinamento, di trasporto pubblico, sanità, scuola e di lavoro di cura.
_ Importante è stato sottolineato che ci sia una collaborazione nelle decisioni tra governo centrale e governo dei territori. Parlare di governo significa anche parlare di bilanci di genere non ancora sufficientemente diffusi ma necessari come necessaria, per non dire impellente, si presenta una riforma elettorale che tenga conto del riequilibrio della rappresentanza.
_ Si è fatto cenno anche alle prossime elezioni amministrative che vedranno alcune donne candidate a sindaca come {{Marta Vincenzi}} al Comune di Genova e {{Mara Scagni}} al comune di Alessandria. Ci sono anche altre candidate in città non capoluogo di provincia
_ Va ricordato poi che, in questi giorni, durante le iniziative dell’8 marzo anche uomini candidati a sindaco {{si sono impegnati per una parità al 50 e 50 nelle giunte}}; a La Spezia è il caso di Massimo Federici presente in un incontro dell’Udi. Qui, il sindaco uscente Giorgio Pagano ha ricordato che proprio nel giorno della festa delle donne il Comune ha firmato l’assunzione di 15 precarie.
Un atto che può essere annoverato tra le buone pratiche come quella relativa alla norma approvata nella legge statutaria della Sardegna sul riequilibrio di genere nella giunta regionale.
_ Come ha detto l’On. {{Vittoria Franco}}, responsabile del Dipartimento Donne dei DS, questa Regione fa da apripista nell’attuazione del nuovo articolo 117 della costituzione che prevede, a livello regionale, il riequilibrio della rappresentanza. Un modo di premiare la capacità di governo delle donne che vengono così sottratte al meccanismo della coptazione. Un comportamento virtuoso che Franco spera si generalizzi al più presto anche in altre regioni.
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