BASTA!!! a tanta violenza e agressività.
Era il 19 marzo quando Irina Bakal è stata uccisa a sassate, lei con i suoi 21 anni di amore e la creatura che portava dentro, nell’ ultimo giorno dell’ inverno. E’ stata massacrata e poi strangolata, a Manzane di Vittorio Veneto, dopo buttata come un rifiuto su un sentiero di campagna, nascosta vicino un fosso, sotto un cumulo di foglie. Era nata in Moldavia e residente a Conegliano, aveva 21 anni. Come definire l’ex fidanzato, Mihail Savciuc, 19 anni, anche lui moldavo, residente con la famiglia a Godega, studente all’Ipsia di Conegliano? Non voleva assumersi quella paternità, voleva che abortisse: Irina meritava con la sua caparbietà di futura madre di essere colpita alla testa e al volto, più volte, con un sasso e poi finire strangolata, dove l’ho già scritto.
Ma non basta: dopo il delitto, lui ha venduto i gioielli di lei in un ComproOro, ed è stato incastrato, portato al commissariato, dopo parecchi giorni dal crimine, all’uscita da scuola.
Sul profilo Facebook di quello smilzo alto ragazzo con cappellino rosso, Mihail Savciuc, c’è scritto che era single; dato l’interesse sarebbe forse andato sabato 25 Marzo al Papagayo – GLAM Club, a Cornuda che è un comune del Veneto e Irina non ce la voleva con quella pancia…Tra i suoi “mi piace” oltre la BMW il calcio il disco club…c’è Amore a distanza. Si, un abisso.
Notate bene che non c’è un giornale che riporti un nome identico per la ragazza morta, ora è Irina Bacal ora è Bakal Irina oppure Bakai Irina. Su Facebook c’è Bakal Irina che ha cambiato l’immagine del profilo, si fotografava molto, il 19 marzo 2017 alle ore 8,15 lo fece per l’ ultima volta.
Amava mettere foto con citazioni come quella che trascriveva convinta: “Litighiamo come cane e gatto ma non sappiamo stare l’uno senza l’altro”.
Il suo Mihail la riteneva un rifiuto ingombrante.