Carolee Schneemann

Un riconoscimento deciso dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta della curatrice dell’ Esposizione, Christine Macel. Il premio sarà consegnato il 13 maggio.

L’artista americana, 76 anni, In opposizione alla tradizionale rappresentazione delle donne come semplici oggetti nudi, Schneemann – è stato sottolineato dalla curatrice – ha utilizzato “il corpo nudo come forza primitiva e arcaica in grado di unificare le energie. Il suo stile è diretto, sessuale, liberatorio e autobiografico. L’artista promuove l’importanza del piacere sensuale femminile ed esamina le possibilità di emancipazione politica e personale dalle convenzioni sociali ed estetiche predominanti”.

Il suo lavoro è stato esposto al Los Angeles Museum of Contemporary Art, al New York Museum of Modern Art, e al London National Film Theatre. La Schneemann ha insegnato in varie università, incluso il California Institute of the Arts, la School of the Art Institute of Chicago, l’Hunter College e la Rutgers University, dove è stata la prima donna artista docente.

I lavori della Schneemann sono associati con una varietà di classificazioni e movimenti, come Fluxus, Neo-Dada, la Beat Generation e l’happening.

QUESTE LE OPERE:

  • Eye Body: 36 Transformative Actions (1963)
  • Meat Joy (1964)
  • Viet Flakes (1965)
  • Autobiographical Trilogy
    • Fuses (1964-67)
    • Plumb Line (1968-71)
    • Kitch’s Last Meal (1973-78)
  • Up to and Including Her Limits (1973-76)
  • Interior Scroll (1975)
  • Fresh Blood: A Dream Morphology (1981)
  • Infinity Kisses (1981-88)
  • Hand/Heart for Ana Mendieta (1986)
  • Venus Vectors (1986-88)
  • Vesper’s Pool (1987-88)
  • Cycladic Imprints (1990)
  • Ask the Goddess (1991)
  • Mortal Coils (1994)
  • Vulva’s Morphia (1995)
  • More Wrong Things (2001)
  • Terminal Velocity (2001)
  • Devour (2007)