MOSCA – Al Teatro Bolshoi arriva la censura del Cremlino: ricordare Nureyev è propaganda omosessuale
(da Tuttodanza) – Arriva da Mosca una notizia che ha sconvolto il mondo dello spettacolo: il Teatro Bolshoi ha annullato la prima mondiale dello spettacolo dedicato a Nureyev, uno dei titoli più attesi di questa stagione! Sparite improvvisamente anche le prove generali in programma oggi. Pare tuttavia che l’annullamento sia solo la punta dell’iceberg: è forte il sospetto di uno scandalo creato ad hoc dagli apparati di potere per censurare la messa in scena.
Il direttore di Nureyev Kirill Serebrennikov, regista teatrale e cinematografico, è stato recentemente interrogato dalle autorità nell’ambito di un’indagine sulla presunta appropriazione indebita di finanziamenti alle arti statali e il suo appartamento è stato completamente perquisito. I suoi sostenitori però affermano che in realtà dietro il suo interrogatorio ci siano motivazioni politiche. Tant’è che i guai per lui sono iniziati da quando ha denunciato la crescente censura nel mondo dell’arte da parte delle istituzioni russe.
Intanto il Teatro Bolshoi si difende affermando che la Prima è stata semplicemente “rinviata a data da destinarsi” finché non sarà possibile mettere in scena la produzione. Il Direttore Generale del Teatro Bolshoi Vladimir Urin ha scritto al Presidente Vladimir Putin sottolineando come l’indagine a suo avviso sia stata condotta non correttamente.
Il sospetto che dietro l’annullamento ci possano essere motivi di censura è motivato dal fatto che lo scandalo riguarda proprio lo spettacolo dedicato a Rudolf Nureyev, uno dei ballerini più celebri al mondo che tradì la sua patria rifiutandosi di rientrare in Unione Sovietica (clicca qui per scoprire come cambiò la vita di Nureyev il 16 giugno 1961).
Lo spettacolo cancellato racconta come Rudolf Nureyev lasciò Mosca nel 1961, diventando il primo artista famoso a disertare l’Unione Sovietica per rifugiarsi in Occidente, dove poi entrò al Royal Ballet di Londra e successivamente diresse anche il Balletto dell’Opéra de Paris. Morì proprio a Parigi per l’AIDS il 6 gennaio 1993. Forse dietro l’annullamento potrebbe esserci anche la conclamata omosessualità dell’artista, tema molto delicato in Russia.
In sostituzione il Teatro Bolshoi ha annunciato alcune recite di Don Chisciotte. La critica di balletto Tatiana Kuznetsova ha scritto sul quotidiano Kommersant che la Prima dello spettacolo era stata anticipata come “l’evento principale della stagione di balletto di Russia e forse nel mondo” e ha riferito di alcune voci secondo cui nel balletto fossero rappresentate autorità politiche molto in vista, alcune delle quali ancora in vita: forse il timore principale degli organi di potere potrebbe essere una rappresentazione troppo veritiera e contestualizzata della vita di Nureyev.