Sit in nazionale per Eluana Englaro e lo stato di diritto
Martedì 10 febbraio la Consulta di Bioetica dà appuntamento in cinque piazze di cinque diverse città (Milano, Torino, Pisa, Roma e Bologna) dalle 17 alle 20 per riaffermare la libertà di scelta di Eluana Englaro e lo stato di diritto, Il caso Englaro sta cambiando la storia del nostro Paese. Da caso privato è divenuto un ‘caso di Stato’.
_ Purtroppo, anziché essere trattato con lo spirito di tolleranza tipico degli
ordinamenti liberaldemocratici, ha suscitato nelle forze dell’attuale governo, sostenute da una parte dell’opposizione, una reazione autoritaria e tracotante che rischia di far collassare lo stato di diritto nel conflitto devastante tra i suoi poteri.
Quando si sono finalmente delineate le condizioni per l’attuazione del diritto di Eluana, in stato vegetativo permanente da 17 anni, a non rimanere prigioniera di un corpo privo di coscienza contro le volontà da Lei espresse in precedenza, l’esecutivo non ha esitato a ricorrere a un decreto d’urgenza illiberale e, poi, a seguito della ferma ed integerrima presa di posizione del Presidente della Repubblica, che ha rifiutato di firmare il decreto,
ravvisandone la palese incostituzionalità, ha intrapreso la strada dell’approvazione in tempi brevissimi di un provvedimento legislativo con lo stesso contenuto.
{{La strada intrapresa prova che l’attuale classe dirigente italiana è ostaggio delle posizioni integraliste di matrice cattolica}} ispirate al fanatismo vitalistico e al programma clericale di controllo della vita e della morte degli individui.
L’Italia, per le gerarchie Vaticane, è e deve restare ‘terra immacolata’ dove, si possono
fare anche carte false e si può ricorrere alle più vergognose mistificazioni (Eluana grande
disabile, Eluana come una neonata, Eluana che muore di fame e di sete tra atroci tormenti,
Eluana “condannata a morte” dai giudici, Eluana che deglutisce, passeggia in giardino e
può avere figli…) per impedire che il nostro Paese si allinei agli altri Paesi civili nel
garantire una {{morte dignitosa agli individui che si trovano nella tragica situazione di
Eluana}}.
{{Un governo ‘amico’ svolge oggi docilmente, su comando, le funzioni di cinghia di trasmissione dell’ideologia della sacralità della vita}}, non esitando a {{vanificare la libertà di scelta dei cittadini e a manomettere i fondamenti dell’ordinamento costituzionale}}.
Dopo una lunga, dura e {{limpida battaglia giudiziaria}} condotta con fermezza da Beppino
Englaro e dai suoi legali, due Alte Corti di giustizia – Cassazione e Corte di appello di
Milano – si sono espresse con storiche sentenze a favore della richiesta di interruzione
della idratazione e nutrizione forzate della figlia.
Altri tre tribunali – Corte Costituzionale,
Corte dei diritti Europea, Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia – hanno
{{respinto in termini inequivocabili i ricorsi}} di chi, provocando nella famiglia Englaro il
imporre all’interessata il modo in cui deve vivere o morire a prescindere dai
convincimenti – proprio i convincimenti che la magistratura ha ricostruito e appurato
come autentici basando anche su di essi le sentenze.
Le iniziative intraprese vanificano un {{valore irrinunciabile della vita civile democratica}} – il diritto a nutrire ideali propri e a conformare ad essi il proprio comportamento.
_ Inoltre,
mortificando l’autonomia dei giudici e {{facendo carta straccia delle sentenze, vengono ledere il principio fondamentale della divisione dei poteri}}, causando così un’alterazione
profonda dell’assetto costituzionale repubblicano del Paese.
La tendenza inaugurata con l’atto di forza governativo e che potrebbe ripetersi con atto legislativo d’urgenza è di {{sostituire al pluralismo delle voci morali esistenti società la monolingua di un’etica religiosa}} tradotta in biopolitica e imposta a
credenti, non credenti, diversamente credenti – a colpi di decreti.
Da questo punto di vista il caso Englaro pone la società italiana di fronte a un bivio:
mobilitarsi – come ha invitato subito a fare la Consulta di Bioetica – per {{consolidare
società laica}} dove tutti gli orientamenti di valore trovino cittadinanza e possano
pacificamente coesistere, o {{regredire verso forme di vita sociale dove le
fondamentali sono sospese}} e le decisioni sugli atti medici che riguardano i corpi e la
dei cittadini finiscono sequestrate dall’autorità politica e dalle agenzie religiose.
{{Mai come in questa fase le questioni bioetiche assumono importanza politica}} e
mai come in questa fase la Consulta di Bioetica si sente impegnata a chiamare l’opinione
pubblica a difendere il valore dell’antico precetto: “habeas corpus!”; mai come ora,
crediamo che il modo migliore per tutelare la legalità e i ‘vecchi’ diritti sia di farne valere
nuovi e più avanzati.
La Consulta, che si onora di avere Beppino Englaro tra i suoi membri, saluta lui, la
moglie Saturna ed Eluana come {{protagonisti di una battaglia civile per la legalità l’autodeterminazione}} che segna un capitolo di eccezionale importanza per la storia laicità, sempre pericolante, del nostro Paese. Ringrazia l’équipe medica di Udine per operato e esprime il più alto apprezzamento per il Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
{{{
Appuntamenti}}}
10 febbraio
– {{Milano}}: Piazza San Babila
– {{Torino}}: Piazza San Carlo
– {{Pisa}}: Largo Ciro Menotti
– {{Roma}}: Campo dei Fiori
– {{Bologna}}: Piazza Nettuno
{{Per informazioni}}
_ {{Telefono}}: 02.58300423
_ {{E-mail}}: info@consultadibioetica.org
_ {{Sito}}: www.consultadibioetica.org
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