Antonella scrive  —  Ho letto nei giorni scorsi di come Donald Trump parrebbe intenzionato a revocare l’ok di Obama alle persone trans gender nelle forze armate USA (nel luglio del 2016). Trump insomma si appresta a pagare l’ennesimo debito con le lobby elettorali della destra bigotta e transofoba, ma non è di questo che vorrei dire. Bensì di come mi abbia spiazzata la levata di scudi da parte di ampie fasce di opinione riconducibili ad ambienti glbt e/o progressiste.

Allora vorrei proporre – allo scopo di stimolare un dibattito  – una mia traduzione del pensiero di Yasmin Nair, contenuta in un pezzo dal suo blog “Against equality”. E’ un post di qualche anno fa, ma sostituendo la parola “trans” a “gay e lesbiche” mi pare che l’approccio critico non ne venga affatto scalfito e la forza delle argomentazioni, pur nella loro brevità, resti intatta.

Yasmin Nair è una scrittrice e attivista  che vive a Chicago. Co-fondatrice, con Ryan Conrad, del movimento contro l’uguaglianza.  Il suo lavoro si concentra sul neoliberalismo e sulla disuguaglianza, sul sesso, sul genere e sul traffico di sesso, sul mondo dell’arte e sulla violenza statale. I suoi studi sono stati pubblicati In These Times, Review mensile, The Awl, The Chicago Reader, GLQ, The Progressive, make / shift, Time Out Chicago, la maggior parte del suo lavoro è anche archiviato sul suo sito personale.

Segnalo infine una lunga, puntuale, appassionante e appassionata lista di riferimenti bibliografici in fondo all’articolo in lingua originale. Buona lettura e grazie ancora a questa autrice americana che ho scoperto da poco e che andrebbe seguita da noi con maggiore interesse.

 

MILITARY

“Sarà per l’uniforme? Quel magnifico blue oltremare della divisa dei marinai che fa sempre un certo effetto? Il kaki avventuroso di un soldato nel deserto? O forse i rituali della vita militare, l’imposizione sadomasochistica di regole attraverso esercizi complicati. Sarà un po’ di tutto questo oggi a portare con insistenza gay e lesbiche a sostenere il diritto ad accedere alle forze armate in maniera libera e dichiarata?

Pubblicamente e invariabilmente i gay attingono allo stretto e patriarcale discorso dello stato-nazione e della gloria della guerra, come se queste cose fossero per sé giuste e virtuose. Ci chiediamo se si sono resi sordi al crescere del sentimento anti-bellico nel mondo. Ci interroghiamo sul fatto che sembrino non vedere le macerie fumanti di intere città spazzate via dalla sete di petrolio, o i cadaveri di adulti e bambini classificati come “danni collaterali”, mentre gli Stati Uniti continuano la loro poderosa marcia verso un fallito tentativo di dominare il mondo.

E ci chiediamo: questi gay e lesbiche avvertono la necessità di arruolarsi nella tendenza alla omo-geneità o soffrono di una qualche forma di dissonanza cognitiva?

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Questo invece è un suo recentissimo post su Facebook (mia traduzione):

Vedo una tendenza generalizzata a sostenere che non si possa dire contemporaneamente “Sono contro il fanatismo che esclude le persone trans dalle forze armate e sono contro le forze armate.”

Quella militare è tra le istituzioni maggiormente responsabili di violenze, discriminazioni, intolleranza e omotransfobia prima di tutto. Se continuiamo a non riconoscere alla sua stessa esistenza un ruolo nell’oppressione e anzi pensiamo che la presenza di persone LGBTQ nelle stanze del comando possa farne una istituzione migliore, stiamo praticamente dicendo che in qualche modo questa potrebbe divenire un qualcosa di migliore, di sano, di meno pericoloso. Il che, semplicemente, non potrà accadere perché quelle militari sono istituzioni che per loro stessa natura sono chiamate a tenere intere popolazioni, inclusa quella di appartenenza, in uno stato di perpetua paura e controllo. Il terrore è arte nel mondo in cui viviamo ed è grandemente legittimato da un potere militare in forte espansione che, in maniera crescente, non serve se non nominalmente gli stati di appartenenza, ma invece una vasta rete di multinazionali in espansione. Non c’è nessun “cambiamento interno” possibile e includere persone di diverso tipo non lo renderà migliore. Semplicemente smettiamo con questa illusione, vi prego.