Il  Direttivo della Casa Internazionaler delle Donne di Roma  ritiene necessario, nell’ avvicinarsi della conclusione del suo mandato,  aprire  un confronto sulle attività, compresi i punti critici, della Casa e sulla programmazione per il prossimo triennio.
    Per questo è stata convocata una assemblea          LUNEDI’ 13 NOVEMBRE ALLE ORE 18
per riflettere sui punti evidenziati dalla relazione del Direttivo.
 La redazione del Paese delle Donne ha ritenuto opportuno pubblicarla  come esempio positivo  nell’aver saputo coniugare l’attività politicoculturale e i costi necessari  alla sua gestione.  Una cosa non facile in un momento storico in cui non è stato ancora risolto il nodo etico dei costi della politica.
Per questo esprimiamo  gratitudine e apprezzamento verso tutte quelle donne che sono riuscite  a garantire in piena libertà e autonomia  un luogo così importante  per la politica, la cultura e le relazioni.
Vi invitiamo dunque a partecipare alla prossima assemblea.

 

Relazione Attività della Casa Internazionale delle Donne    ottobre 2014 / ottobre 2017  

 Introduzione    Dopo  tre  anni  ci  sembra  opportuno  fare  non  tanto  il  punto  della  situazione,  quanto  un    racconto di ciò che è stato fatto da questo Direttivo sia per lasciarne memoria che per dare al nuovo Direttivo una conoscenza ampia dell’attuale realtà della Casa. Ma, anche, per misurare quanto ancora deve o può essere fatto per rendere più accogliente e punto di incontro e di    cultura  delle  donne  la  nostra  Casa.  Perché  sebbene  abbiamo  di  molto  migliorato  la  nostra    situazione  economica  rimane  ancora  il  grave  problema  del    debito  anche  se  ora  solo con il Comune  di  Roma;  e così  se    un  notevole  salto  in  avanti  è  stato  fatto  sul  piano  della    comunicazione,    certo occorre    migliorare e strutturare il rapporto con l’esterno e con l’interno.    Se  abbiamo  aperto  a  una  migliore  conoscenza  da  parte  delle  donne  della  città  di  ciò  che  la Casa  è  e  fa  per  le donne,  costruendo  percorsi  di  cultura  e  di  conoscenza,  ancora  molto  è    possibile fare sia in quantità che in qualità.    Abbiamo   cercato   di   esprimere   una   forte   sensibilità   al   fatto   di   essere   noi   una   Casa    Internazionale, considerando l’integrazione europea, ma anche    quanto sia forte il movimento    dell’immigrazione che ci porta a contatto con realtà così fortemente diverse e così segnate dal    dolore:    ancora ci domandiamo in quale modo il nostro ruolo deve crescere in questo contesto.

Il cambiare del mondo che ci circonda  noi dobbiamo da un lato essere memoria del nostro passato di lotta, ma anche che dobbiamo aiutare le donne a entrare in un futuro segnato non solo da incertezza, ma anche da nuove capacità, che dobbiamo apprendere e che dobbiamo aiutare ad apprendere.   Noi siamo una complessità organizzata, siamo una rete di associazioni, ma siamo anche in rete con  tante altre realtà. Destiamo ammirazione per chiunque entri nella nostra Casa e si renda conto  di quante cose vi accadano ogni giorno e di come siamo riuscite con le nostre poche forze a    essere una forza e una ricchezza di questa città. E questo è bene non dimenticarlo mai.

Dal Deficit al Pareggio: la situazione    economica

La  tragicità  della  situazione  economica  nel  momento  del  nostro  insediamento  può  essere    detta con pochissime parole: eravamo a rischio di richiesta di fallimento da uno qualsiasi dei    nostri fornitori.    Per questo gran parte del primo anno lo abbi   amo dedicato sia all’analisi dei punti di maggiore    difficoltà, sia all’individuazione di strategie di uscita dalla situazione di emergenza.   Le  criticità  erano  date   dal  numero  eccessivo  di  lavoratrici  della  CID  da  noi  direttamente impiegate   (totale costo    2015 € 357.797,69)   , dagli sprechi che si rilevavano nel ristorante, da un  tasso  di  occupazione  delle  sale  non    soddisfacente.  E,  soprattutto   ,   da  un  indebitamento    eccessivo sia nei confronti dei fornitori che nei confronti del  Comune.   L’ampiezza  delle  difficoltà  ci  ha  portato  a  dire  che  occorreva  sia  diminuire  i  costi  che aumentare le entrate. Per questo, le strategie operative individuate sono state:

1   –   RIDUZIONE DEL PERSONALE SENZA OPERARE LICENZIAMENTI   ;   2   –   CERCARE  DI  DARE  IN  GESTIONE  IL  RISTORANTE  ANCHE  SE  I  MOLTI   LIMITI  IMPOSTICI  DAL  COMUNE    CIRCOSCRIVEVA DI MOLTO LE NOSTRE POSSIBILITÀ;   3   –   CERCARE DI MOBILITARE OGNI NOSTRA PERSONALE RISORSA PER APRIRE LA    CASA ALL ’ESTERNO IN MODO    CHE DIVENTASSERO CONOSCIUTE E APPETIBILI   LE NOSTRE SALE   ;   4   –   APRIRE A NUOVE ASSOCIAZIONI;   5   –   RIVEDERE I CONTRIBUTI DELLE ASSOCIAZIONI;   6   –   RILANCIARE  UNA  TRATTATIVA  CON  IL  COMUNE  PER  UNA  RIDUZIONE  CONSISTENTE  DELL ’ AFFITTO  E  UNA    POSSIBILE SOLUZIONE  (ANCHE SE PARZIALE   )   RISPETTO AL DEBITO.

Come  sapete  siamo  passate  da  13  dipendenti  a  7  ma  salvaguardandole  in   vari  modi    (pensionamento, clausola di mantenimento del personale e dell’anzianità conseguita per il    ristorante).    Il ristorante è stato dato in gestione.    La  Casa  si    è  molto  aperta  verso  l’esterno registrando,  a  fine  settembre,   un  tasso  di    occupazione  delle  sale  del  piano  terra  di  oltre  il  68%  e  del  primo  piano  di  oltre  il  39%.  Il    confronto con il 2015 può essere fatto solo per l’ultimo trimestre perché prima mancavano le    rilevazioni. Il raffronto  mostra che mentre nel 2015 il tasso di occupazione del piano terra era  stato del 37%, nel 2016 il tasso era salito al  62,5% con un   incremento percentuale di circa il    69%.    Purtroppo  non  può  essere  fatto  un  confronto  effettivo  tra  i  tre  anni  perché  i  periodi  di    rilevazione non sono omogenei, ma è evidente che il    trend è in continua crescita, e soprattutto    che  c’è  ancora  una  possibilità  di  incrementare  l’utilizzo  delle  sale  del  1°  piano  ancora    parzialmente sottoutilizzate.   L’utilizzo del giardino in estate è stato regolato con l’avvio della Casa(S)piazza che oltre   agli    introiti (2015   : €9.000; 2016: €9.00; 2017: €24   .000    –   relazione complessiva a parte), ha portato un flusso numeroso  di persone, molte giovani, a  conoscere  la Casa. Ma nel giardino si sono    anche  organizzati  eventi  invernali,  come    la    collaborazione  con   Slow  Food   e,  negli  anni    precedenti, con le produttrici agricole del progetto regionale Rea Silvia.   Tutti gli spazi interni che sono stati dati a nuove associazioni hanno visto un    prezzo maggiore    per iniziare a tendere ad un riequilibrio generale.   Le pulizie sono state affidate a cooperativa esterna.   Per migliorare la strumentazione della Sala Lonzi    e permetterne un maggior uso invernale,    è    stato    agito   un    crowd   funding    ad hoc.     Sono state realizzate manutenzioni straordinarie riguardanti l’impiantistica elettrica e idrica e    ottenute certificazioni e collaudi.   Abbiamo ottenuto l’iscrizione al Registro  regionale  delle  associazioni  che  ci  ha  permesso  di    parteci   pare ad alcuni bandi. Importante   ad esempio è stato quello    per l’Estate romana. Inoltre    l’iscrizione    ci ha permesso di adire al 5 per 1000   sulle imposte   .   La  trattativa  con  il  Comune  pur  non  arrivando  a  un  esito  certo  (il  dettaglio  a  parte)  ci  ha    permesso  di  mantenere  contatti  e  di  rendere  sempre  visibile  la  nostra  presenza  e  il  nostro    ruolo per la città,    ormai riconosciuto come una “ricchezza”.

Sono stati richiesti contributi personali (donazioni) e abbiamo chiesto e ottenuto un prestito    senza oneri    d   all’associazione Tram   a   di Terra al fine di avere la liquidità necessaria per pagare    le  liquidazioni  alle  dipendenti;  questi  contributi   ci  hanno  permesso  di  sopravvivere  nel    momento più difficile avviandoci quindi all’ottenimento dell’ottimo risultato del 2016 con un    quasi pareggio del bilancio d’esercizio inimmaginabile in così breve tempo. Però, proprio    perché ottenuto in maniera eccezionale occorre rilevare:   –

LA  NON  PIÙ  SUFFICIENZA  ECONOMICA  DELL’ OSTELLO  CHE ,   SEBBENE  ABBIA  TASSI    DI  OCCUPAZIONE  SEMPRE    ELEVATI,   RENDE  EVIDENTE  CHE  I   L  DEFICIT  DEL  RAPPORTO  COSTI   /   RICAVI    NON  È  RISOLVIBILE  AL   LE  ATTUALI    DIMENSIONI ECONOMICHE    (POCHI POSTI LETTO RISPETTO AL PERSONALE    MINIMO NECESSARIO);   –   LA  NECESSITÀ  DI  UN  CONTRIBUTO  IN  CRESCITA  DALLE  ASSOCIAZIONI   SE  NON  SI  OTTIENE  UNA  CONGRUA    RIDUZIONE DELL ’ AFFITTO DAL COMUNE.   –   L A NECESSITÀ DI    AFFRONTARE COSTI DI    MANUTENZIONE CHE NON   SONO PIÙ RINVIABILI    E DI GESTIONE;   –   CHE OCCORRE UNA STRATEGIA DI  FUNDRAISING STABILE.

Il Debito e il rapporto con il Comune di Roma

Pur  avendo  migliorato  la  nostra  situazione  economica,   il   debito  che  abbiamo  ancora  con  Il Comune  di  Roma    ci  rende  deboli.   Tale  handicap  ci  impedisce  la  partecipazione  ai  bandi  più    sostanziosi dell’Unione Europea, ma soprattutto problematizza il    rinnovo del nostro contratto    vista l’attuale politica del Comune in merito ai Beni di sua proprietà. Per questo, n   egli ultimi    anni, abbiamo cercato costantemente una relazione positiva con    il Comune di Roma (scandita    in    diverse  fasi    anche  per  il  continuo  alternarsi  dei  referenti)    finalizzata  a    tre  obiettivi    essenziali:  prolungamento  della  convenzione  (  la  convenzione  attuale  scade  nel  2021)  ,    riconoscimento  del  valore  sociale  ed  anche  economico  dei  servizi  che  la  Casa  offre  alla    cittadinanza  femminile,  abbattimento / riduzione  del debito.  Dall’agosto 2013 abbiamo    intessuto rapporti continuati con l’assessorato al Patrimonio; con la giunta Marino, nel luglio     2015 si era  concordato un testo  che  poteva soddisfare questi aspetti, perché eravamo giunte    a    definire una riduzione dell’affitto (   si teneva conto delle  finalità sociali della Casa) nonché un    riconoscimento  del  valore    culturale  ed    economico  dei  servizi  prestati;      con  la  caduta  della    4   giunta  Marino  prima  della  votazione  della  delibera,  con  il   Commissariamento  e  poi  con  la  giunta Raggi  il cammino si è fatto più incerto.    La nuova amministrazione non conosce la storia della Casa e, anche se le amministratrici, in    particolare la Commissione delle Elette, hanno dimostrato stima e interesse per le questioni    da noi poste, in realtà    non siamo arrivate a concludere un nuovo accordo  sulla falsariga del    precedente,  anche  per  il  continuo  alternarsi   di  assessori  e  di  responsabili   che  ogni      volta     vanificavano  il  lavoro  svolto.  Dal  gennaio  2017  stiamo  pagando  comunque,  anche  se  solo    parzialmente, l’affitto mensile.

Conferma e crescita dell’immagine pubblica della CID Abbiamo  lavorato su molteplici piani con  la finalità di veder riconosciuto  il valore e il lavoro    che  la    CID   fa  per  le  donne.    Ruolo    centrale  è  stato  quello  della  comunicazione,   ma  anche    l’attivazione di   relazioni con il nuovo Movimento femminista e con l’associazionismo sono    stati rilevanti.

LA COMUNICAZIONE   Siamo partite dalla consapevolezza che adottare una strategia di comunicazione efficace era    molto importante per far conoscere cosa è la Casa Internazionale chi la vive e come operano    le associazioni che ne fanno parte.    Considerando che    La comunicazione è un processo che va    costruito insieme.   Una    strategia  di  comunicazione comprende  la  messa  in  campo  sinergica  di  più  strumenti    multimediali e non solo: dal sito web, alla newsletter alla pagina Facebook all’ufficio stampa    e anche di eventi che coinvolgano e invitino alla partecipazione e alla conoscenza delle nostre    vite dei nostri   desideri del nostro pensare dei diritti delle battaglie delle conquiste delle donne.   La  pagina  Facebook  della  Casa  oggi  non  si  limita  esclusivamente  alla  sola  pubblicazione  di    eventi    abbiamo  cercato,  pubblicando  post  di  diverso  contenuto  e  articoli  apparsi  sia  sulla    stampa che su siti diversi, di ampliare l’informazione e attivare una discussione su ciò che    accade intorno a noi.   La  risposta  è  stata  buona  e  attualmente  abbiamo   più   65.000    followers   e  una  buona    partecipazione alla discussione.   Ma, siamo consapevoli che la comunicazione non è riducibile al solo buon utilizzo di strumenti    quali Facebook Web, Newsletter, Ufficio Stampa, Twitter, Instagram, ma ha orizzonti più vasti    che vanno integrati e miscelati con gli strumenti  tecnologici, un esempio per tutti la “Notte    Bianca Donne senza Confini” che ha permesso di far conoscere la Casa a tantissime persone,    ma che non può essere un evento isolato   ma   è necessaria una continuità.   Il sito web è stato aggiornato per una migliore fruizione   , ma pensiamo che richieda una nuova    progettazione;    abbiamo attivato una newsletter  per  raggiungere con tutte le nostre attività    un maggior numero di persone   ,   ad oggi i contatti sono 7000.     Sono anche attivi    Twitter    e    Instagram   , ma poco utilizzati. Anche l’ufficio stampa ha    necessità    di essere potenziato.   Tutto ciò non può essere fatto senza una maggiore collaborazione da  parte di tutte noi e di    tutte le associazioni   ,   per   questo sarebbe importante    poter arrivare alla creazione di un gruppo    che  si  occupi  della  comunicazione  v   ista  nel  suo  complesso  e  articolato  processo.  Nella speranza che la comunicazione possa riflettere il grande potenziale che scaturisce da tutte le    associazioni insieme e dalle donne che partecipano alla vita della Casa.    Un  grande  problema  che  resta  aperto   riguarda  il  come  rispondere  alla  domanda  che  molto    spesso ci viene posta: “Cosa ne pensa la Casa?” Sebbene non sia facile, proprio per la nostra    conformazione, rispondere a nome di tutte, dov   remmo provare, se non altro, a    confrontarci,    sia contribuendo e   stimolando incontri, sia con un maggior utilizzo da parte di tutte dei nostri    strumenti comunicativi.

LA PARTECIPAZIONE DELLA CASA ALLE MOLTEPLICI ATTIVITÀ DI MOVIMENTO E ALLE RETI    DELL’ASSOCIAZIONISMO

La Casa ha partecipato e /o aderito a molte attività di movimento ed è parte di alcune reti di    associazionismo, soprattutto   per quanto riguarda l’impegno    antirazzista  e antisessista.      Con    alcune associazioni abbiamo da tempo un rapporto stabile: per    esempio,    con l’associazione A Sud  condividiamo    l’impegno per il premio Wangari Maathai  e la campagna Guardiane della    Terra,  finalizzata  a  denunciare  le  violenze  ambientali  e  le  minacce  alla  salute  delle  donne  e    delle  popolazioni;  con  l’associazione  antimafia  Da  Sud    partecipiamo  alla  denuncia  e  al    contrasto della presenza mafiosa sul territorio romano. Con l’   associazione   Da Sud e la rivista    siciliana  Mezzocielo,    oltre  che  con  la  Società  delle  Letterate,  abbiamo  anche  messo  in  atto    iniziative  di  conoscenza  delle  scelte  delle  donne  di  mafia,  insieme  a  mostre  fotografiche  e    presentazione di libri sul tema.  Altre relazioni sono invece più recenti, come il coinvolgimento    della Casa nella Rete dei Numeri pari, la campagna per il contrasto alle disuguaglianze e alle    pover   tà,  lanciata  da  Libera  e  molti    altri    soggetti  romani,  come  Arci,  CGIL,  Lunaria  ecc.  Da    quando  nella  Casa  si  è  costituito  il  coordinamento  delle  donne  contro  il  razzismo,  abbiamo    condiviso le lotte antirazziste per la dignità e i diritti dei migranti;  insieme all’Archivio delle    memorie  migranti,  al  Comitato  per  i  nuovi  desaparecidos   ,  al  circolo  Gianni  Bosio  ed  altri    abbiamo organizzato nell’autunno 2016 presidi di denuncia delle morti nel mediterraneo;    siamo in rete con l’ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (   UIKI Onlus), con l’associazione    di volontariato senza Confine, con la campagna    LasciateCI Entrare, e con la Rete Romaccoglie. L’impegno  della  Casa  per  la  dignità  e  i  diritti  dei/delle  migranti  poggia  soprattutto  sul    confronto con le associazioni  delle migranti,  presenti o meno   alla Casa; abbiamo  intrecciato    un nuovo rap   porto con l’Associazione delle    donne Brasiliane e  con l’   associazione   No.Di, con le Donne Capoverdiane,  con le associazioni che lavorano ai    progetti per le donne in Rwanda,    ecc. ; in  particolare  con  l’associa   zione   di Imola Trama di Terre abbiamo cercato collaborazione    e  confronto.    Abbiamo  messo  in  atto  negli  ultimi  mesi,  insieme  al  ristorante  della  Casa    l’iniziativa dei pasti sospesi per donne e uomini migranti che ne abbiano bisogno.

NONUNADIMENO

Un  discorso  a  parte  merita  il  nostro  rapporto  con     Nonunadimeno.     La  Casa,  infatti,  con  la     partecipazione attiva di alcune associazioni e  il sostegno di altre ha fin dal suo inizio (2014)     partecipato alla rete cittadina     Io Decido    e, successivamente,     al percorso di NON UNA DI MENO     nato  a  Roma dal confronto tra  diverse realtà femminili e femministe su temi come il piano     antiviolenza, i Centri Antiviolenza (CAV) e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze,     la libertà di scelta e l’interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG).    Tale  percorso  è  stato  promosso,  nell’estate  del  2016  dalla  Rete  Io  Decido,  UDI  e  Dire     attraverso :

ASSEMBLEE NAZIONALI.   L A GRANDE MANIFESTAZIONE DEL  25    NOVEMBRE DEL 2016.   LA REALIZZAZIONE DEL     PIANO FEMMINISTA DAL BASSO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.  LO SCIOPERO GENERALE DELLE DONNE DELL’8    MARZO. L’    ADESIONE ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ ABORTO SICURO DEL 28  SETTEMBRE.    PARTECIPAZIONE ALL’ ATTIVITÀ DI CONTRASTO DELLA POLITICA COMUNALE NEGLI SGOMBERI DELLE ASSOCIAZIONI.

La  Casa  internazionale  ha  partecipato  alla  battaglia  che  si  è  svolta  negli  ultimi  anni  per contrastare la politica del Comune di Roma contro le associazioni    romane che hanno sede in     locali  di  proprietà  del  Comune.  Pur  avendo  una  situazione  giuridica  diversa  e  non  essendo     quindi nell’elenco delle associazione che hanno ricevuto la notifica di sfratto e la richiesta di     pagamento  di  arretrati,  abbiamo  valutato  che  fosse  giusto partecipare  a  questa  campagna    (che   coinvolgeva   per   altro direttamente alcune associazioni   del   consorzio)    anche   in  prospettiva  della  scadenza  della convenzione  nel  2021.  E    con  l’obiettivo  del  ritiro  della     delibera  comunale  140  del  2016  e  del    la  riaffermazione  della  possibilità  della  locazione  del     patrimonio pubblico non a prezzo di mercato per le associazioni che svolgono  una funzione sociale,  della  formulazione  di  procedure  di  assegnazione  trasparenti,  ma  in  grado  di  non     tagliare  fuori  i  soggetti  sociali.  Questa  lotta    è  ancora  del  tutto  aperta,  anche  se  le  sentenze recenti  della  Corte  dei  Conti,    che  hanno  ribadito  l’assenza  di  danno  erariale  negli  affitti     calmierati alle associazioni, aprono certamente spiragli nuovi.

I Progetti, le iniziative e le nuove attività culturali

Sono continuate e si sono intensificate le iniziative culturali della Casa, dalla presentazione di libri a proiezioni di film e agli spettacoli teatrali, ai dibattiti culturali su vari campi, ai corsi di     danza,     all’attività di ricerca promossa da Archivia. Molte però sono state le iniziative nuove     messe in campo e di cui diamo un dettaglio delle principali.    Inoltre,  la  convinzione  che  tra  le  iniziative  che     venivano  promosse  fosse     prioritario  dare  un     particolare  peso     a  quelle  che  mantenevano     un  forte  legame  con  i  pensieri  e  le  pratiche     femministe  costruiti  dagli  anni  settanta  a    d  oggi,  ci  ha  fatto  accogliere     le  proposte  che     andavano  in  questa  direzione,  come  le  molte  presentazione e “riletture”  di  libri  ed  i  molti  incontri     per iniziativa     del     Gruppo del mercoledì.

L ’ ESTATE E LA CASA(S)PIAZZA

Negli anni precedenti il 2015 l’estate alla Casa prevedeva l’uso del giardino per la realizzazione     di  una  serie     di  spettacoli,  incontri  e  proiezioni,     alcune  frutto  di  proposte  delle  associazioni     della  Casa    ma,    in  prevalenza,    provenienti  da  proposte  di  gruppi  e  persone  esterne  che     affittavano gli spazi e le attrezzature  e che  venivano valutate  e accolte  nel nostro contesto.    Nel 2015 un gruppo di donne della Casa costituito da donne del Direttivo e  due Associazioni    (Forma Liquida  ed  El Mirabras)  ha    voluto  dare una impostazione  nuova  all’estate  pensando     di  costruire  direttamente  un  programma    che  avesse    attenzione  alla  produzione    e    al     protagonismo di donne (libri, spettacoli, film), creando un logo e una immagine, proponendo  una tessera con un costo minimo che valeva per tutta la stagione, realizzando una campagna di promozione e     comunicazione attraverso i social.    La    prima estate     è stata organizzata e gestita     totalmente     da quel gruppo, con l’aiuto di una professionista e  qualche supporto di volontarie delle  nostre Associazioni o esterne, l’area eventi e la segreteria.    Complessivamente nel    l’estate    2015    sono state realizzate    43 serate, 26    delle  quali  programmate  da  noi  e    abbiamo  realizzato    investimenti  per  l’acquisto     di  un     proiettore e uno schermo.    Questa  prima  esperienza     ha  reso  evidente che    la  principale fragilità  del progetto era di impegnare eccessivamente chi vi aveva lavorato.     Proprio per questo,     l’anno     successivo    (2016)    si  decideva     di  proseguire,    ma    si  sceglieva  di  affidare     gran  parte  del  periodo  estivo     ad      Associazioni esterne  in grado di offrire una programmazione condivisibile  e capace di attirare    pubblici diversi;     tra l’altro questa scelta aveva il merito di far lavorare imprese (associazioni)     di giovani donne.    Così Doppio Ri    stretto, una nuova associazione di professioniste nel campo dell’editoria, della  comunicazione  e  della radi ,    ha  organizzato    venti  serate    di  presentazioni  libri,  incontri  e spettacoli,  mentre    Muovileidee,  associazione  con  un  lungo  curriculum  in  realizzazioni  di  eventi  musicali  e  rassegne  cinematografiche,  realizzava    dieci  serate  di  jazz  al  femminile.    Complessivamente sono     state realizzate 63 serate di cui 40 prodotte da noi.    La  capacità  di  comunicazione  delle  due  associazioni  ha  permesso  una  grande  visibilità  sui  giornali e il pubblico     è stato molto vario nella sua composizione.    Quest’    ultima estate (2017), che completa l’esperienza  triennale,  ci  permette  di  avere  un  quadro per    una ragionata decisione sulla possibile programmazione futura. Considerando     che     tanto più si vuole  strutturare una programmazione tanto più si     devono assumere impegni  in termini:

–    di tempo per la     programmazione, l’organizzazione, la realizzazione e la  comunicazione;

–    di costi, per rendere adeguata una struttura che aveva sempre lavorato senza autorizzazioni,     senza    verifiche sulla sicurezza.

E    per questo abbiamo rilevato la necessità di una coordinatrice che lavorasse in sinergia con  noi. La scelta è caduta su Maria Luisa Celani     (Presidente dell’associazione Muovileidee) per la     sua complessiva esperienza professionale    .    Sempre  nella  programmazione  2017,  la  scelta  principale  è  stata  quella  di  costruire  un     programma che fosse molto connotato dal protagonismo femminile.    Esemplificativo di questo     può essere la scelta di un percorso attraverso  le    vite e le opere di quelle che abbiamo chiamato   “donne eccellenti”    quali Jane Austen,    Hanna Arendt, Margherita Hack, Ella Fitzgeral,  Rossana Rossanda,  Wislawa  Szymborska ,    Susan  Sontag ,    Anna  Freud.  E,  ancora ,    l’esperimento  di  portare ,    attraverso la cinematografia, storie  di donne    di paesi lontani con prodotti    anche fuori     circuito e  appositamente sottotitolati    dagli allievi di cinema della Terza Università di Roma.    Abbiamo, inoltre, deciso di concorrere al bando dell’Estate romana e lo abbiamo vinto, con un contributo da parte del Comune di € 13.800.     Complessivamente sono state     realizzate 84 serate,    59 delle quali prodotte dalla CID.

E, sempre complessivamente la presenza in termini di genere è stata dell’83,65% di donne e del 16,35 di uomini.    Abbiamo speso molti soldi: per  l’accreditamento dello spazio, per affittare le attrezzature a norma, per comprare nuovi strumenti di lavoro, per      la coordinatrice    e per avere un lancio da     un ufficio stampa adeguato .    La  campagna  per  trovare  gli  sponsor  non  ha  dato  risultati    (solo  due  donazioni  dovute  a     rapporti personali)    per    ché siamo partite troppo tardi

 (La documentazione  e i rendiconti sono a disposizione di tutte)

VOTO ALLE DONNE

La  Casa,  in  collaborazione  con  altre  associazioni  del  consorzio,  ha  in  questi  anni,  anche     approfittando  della  possibilità  di  partecipazione  e  finanziamento  da  parte  di  bandi  pubblici     relativi alla celebrazione della     Costituente, del voto alle donne e dell’entrata in vigore della     Costituzione,  avviato  una  serie  di  iniziative  culturali,  di  studio  e  di  riflessione  sulla  storia     repubblicana attraverso lo sguardo di genere. Abbiamo prodotto con Maria Paola Fiorensoli  de    Il    Paese delle donne  una mostra sul voto alle donne, un video sullo stesso tema, vinto un     primo finanziamento e partecipato a un secondo bando, per il quale siamo in attesa dell’esito, per l’anno 2018. Questo filone di iniziativa ha l’ambizione di fare della    Casa uno dei punti di     riferimento  per  la  riflessione  e  la  trasmissione  del  grande  patrimonio  di  lotte,  elaborazioni,     esperienze  delle  donne  e  del  loro  peso  e  significato  nella  storia  d’Italia.  Il  progetto  che     abbiamo elaborato infatti si intitola “Settanta anni con il voto alle donne” e, se sarà finanziato,     ha l’ambizione di svilupparsi come un percorso di formazione,     di  riflessione  e  produzione     culturale, sia per le ragazze e i ragazzi, sia per le/gli adulti.

SCIALUPPA

Nel 2017, la CID ha dato avvio al secondo anno del progetto Scialuppa per donne in difficoltà    grazie  al  sostegno  della    Chiesa  Valdese.  BeFree,  Cora  e  il  Cortile,  partecipanti  al  progetto     Scialuppa, quest’anno hanno già    tenuto un corso su un formato rivisto per aprirsi alle realtà  dei territori fuori della Casa. Il    programma iniziale è stato presentato alla CID da dove le donne     partecipanti hanno poi scelto di continuare percorsi individuali e personalizzati con una o più    delle  associazioni della Casa    che animano il progetto. La  seconda fase avrà     luogo allo Spazio di  Donna  che  Be Free  gestisce  a  San  Basilio,  un  quartiere  di  Roma  che  ha  visto  tensioni  tra residenti italiani e migranti e la cui condizione svantaggiata pesa soprattutto sulle donne. Le fasi  successive  si  apriranno  all’interno  delle  scuole  in  comunità  di  altri  territori.    Questo     modello  organizzativo  in  cui  più  soggetti  collaborano  per  lo  stesso  progetto rappresenta,  secondo noi, un esempio di cui tener conto anche per altre esperienze future.

I    CORSI

I  corsi che sono partiti in questo triennio hanno sempre avuto la caratteristica di essere svolti     in  collaborazione  o  di  figure  storiche  del  femminismo,  o  di  donne  di  riconosciuto  valore     internazionale o con Istituzioni di rilevante importanza nazionale    .    Inoltre abbiam    o ospitato i     corsi di formazione per docenti svolte sia dall’Associazione Italiana delle Storiche (SIS) e dalla     Società delle Letterate (SIL) e dell’Università “La    Sapienza” sulle narratrici dell’800.

IL CORSO DI SCRITTURA D’ESPERIENZA  DI MELANDRI    E LE RILETTURE DI BOCCHETTI

Abbiamo    voluto dare una impronta femminista     più continuativa     alla trasmissione, alla rilettura     del passato alla luce dell’oggi .    In  questo  senso  sono     da  leggere     le  due  iniziative  di  seguito     descritte:    1)     Innanzitutto abbiamo     deciso  di portare alla Casa ,    tra il 2015 e gennaio di quest’anno cinque     “Laboratori  di  scrittura d’esperienza” ,    che    Lea  Melandri,  femminista  storica  milanese,     conduce da diversi anni in scuole,    università, luoghi di donne  e che    rappresenta una forma di     ripresa  dell’autocoscienza,  che  recupera  la  scrittura  dell’inconscio,  collocando la  parola     scritta dentro la storia del corpo.    Ai laboratori hanno partecipato in totale un centinaio di  donne (in maggioranza tra i trenta e i quaranta anni) e da questa esperienza sono nati piccoli gruppi che ancora si incontrano.        Un’altra iniziativa è stata quella di sollecitare Alessandra Bocchetti, una delle fondatrici del     centro Virginia     Woolf “scuola     di femminismo    ”    che      è stato un     modello irripetuto di confronto    ,    di     studio e di formazione delle donne romane e non solo, affinché    tornasse alla Casa con delle     sue proposte    . Si sono quindi concretizzati nel 2016/17     sette incontri  dal titolo “Riletture” che     hanno messo a confronto vecchie e giovani femministe su testi che,    in diverso modo,  hanno     segnato il pensiero e le pratiche  delle donne. Questo percorso potrà continuare  il prossimo     anno.    10    4.4.2    .    CORSO    DI    FOTOGRAFIA    E    WORKSHOP    (BATTAGLIA    )    A marzo di quest’anno, mentre al MAXXI  continuava  la  mostra    “Per  pura  passione” Letizia    Battaglia,    la  grande  fotografa    ,     veniva alla Casa per un incontro promosso dall’associazione      Adecoc e organizzato insieme a noi .     Frutto  di  questo  primo     evento     è  stato    l’avvio    a     giugno    di    un  workshop  di 5  giorni  dal  titolo     “Fotografando la Casa”,    promosso da Adecoc,  con 25 partecipanti prevenienti  da    diverse parti     del paese e chiuso con  una serata speciale di narrazione  e incontro  aperto alla città.    Da  queste giornate resta    un   amplissimo   materiale   fotografico,    che   parla   di   noi,   che meriterebbe di essere richiesto,    selezionato e    utilizzato in diverse forme di comunicazione.

IL CORSO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA

Nello  scorso  me    se  di  ottobre  ha  avuto  inizio  il    corso  di  Educazione  finanziaria  di  base  per     donne,  organizzato  in  cinque  moduli  (uno  a  settimana).  La  progettazione  di  questo  corso  è     durata  oltre  un  anno  perché  abbiamo  cercato  di  renderlo  gratuito  ma  senza  costi  e  non     dovendo impegnare la sala senza alcun ritorno finanziario. Questo ha fatto sì che si avviasse     una duplice linea d’azione: 1) da un lato     l’    apertura di un rapporto con  Banca d’Italia che ci     avrebbe fornito didattica e materiali a titolo gratuito, ma che non avrebbe potuto finanziarci;     2°)  dall’altra è stato importante il contatto trovato con una fondazione di Milano (Global Thinking Foundation    –    GTF) che si è impegnata a collaborare sia nella didattica con docenti di     associazioni  alle  quali  è  strettamente  connessa,  sia  garantendo  la  presenza  della  Consob  e  dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), sia nel finanziamento dei costi (sala,  segreteria, rinfresco) e nell’offerta di ulteriori materiali didattici. Inoltre la GTF ha garantito     l’osservanza di standard che ci permette di    offrire  alle  donne  partecipanti  un attestato di frequenza Iso. L’esperienza è stata importante per la collaborazione ottenuta, formalizzata     nell’essere insieme promotrici e organizzatrici del Corso, collaborazione che ci ha portato un     ampio riconoscimento    ma, soprattutto per l’alto numero di richieste e adesioni. In tal senso si     pensa di riproporre il corso per poter soddisfare le molte richieste (60 solo dopo due giorni)     che ci continuano a pervenire e che dimostrano l’importanza di offrire nuove capacità  alle donne.

GIARDINO SINERGICO

Il terzo giardino posto dopo il frontone e che prima era un luogo    poco utilizzato    (solo Il Cortile  aveva  iniziato  un  piccolo  orto  per  i  bambini)    e  certo  con  manutenzione  quasi  nulla  è  stato     completamente  modificato  dall’associazione Ecodiversità  che  utilizzando  il  metodo  della  permacoltura ne ha fatto un bellissimo orto. Riempito di piante e anche arredato con sedie e     poltroncine, e diventato un luogo molto    suggestivo della Casa dove  sempre di più le donne si  fermano    per  leggere,  per  riposarsi  e     dove  si  possono  fare  piccoli  incontri    .  Nel  giardino    due     giorni   a   settimana   vengono   venduti   prodotti   biologici   dalla   stessa   associazione     e     dall’associazione Kiasso.

L A NOTTE BIANCA

Nello  scorso  settembre  abbiamo aperto  le porte della  Casa a  tutt*  con La  Notte  Bianca.

L’ iniziativa promossa   dall’associazione    The CO2,     è stata preceduta e preparata in una serie di     incontri    con  il  Direttivo  e  le  Associazioni  della  Casa.  La  partecipazione  attiva  di  molte associazioni     ha  portato  alla  realizzazione  di  panel,  incontri,  proiezioni,  letture,  spettacoli     teatrali e musicali     che     rappresentavano i diversi tipi di attività e fungevano da occasione per     affrontare  tematiche  mirate.  Circa  5.000  persone  hanno  attraversato  i  nostri  spazi  e  hanno conosciuto la realtà della Casa.

Essere internazionali    Il piano internazionale diventa sempre più importante perché sempre di più la costruzione di     reti  diverse  ci  porta  a  partecipare  ed  essere  inclusive  con  le  donne  di  altri  paesi  e  di     altre     culture.  Per  questo  pensiamo  che  dovrebbe  essere  presente  all’interno  della  Casa  un     elemento più strutturato che segua il dibattito a livello internazionale.

PARTECIPAZIONE AL LAVORO DELLA    CEDAW

Come già accaduto per le consultazioni che hanno prodotto il rapporto     ombra “Pechino+20”,     la  CID  ha  partecipato e  ospitato  i  lavori  della  piattaforma  italiana  che  ha  steso  il  rapporto     ombra per il Comitato ONU che monitora e mette in atto la Convenzione     per l’eliminazione di     tutte  le  forme  di  discriminazione  contro  le  donne  (CEDAW).  Il  governo  italiano  è  tenuto  a     presentare   periodicamente   un   rapporto   sull’esecuzione   delle   norme   contenute   nella     convenzione internazionale.    Un vasto raggruppamento di organizzazioni non governative di donne ha lavorato per mesi al proprio rapporto alternativo con riunioni regolari e contributi che  abbracciano  tutti  i  t    emi  della  convenzione,  inclusi    lavoro,  salute,    violenza  e    questioni     migratorie. A metà del percorso di consultazione, la piattaforma ha evidenziato per il comitato i  temi  cruciali  su  cui  si  stava  concentrando  il  lavoro  delle  ONG  italiane.  Tali  temi  hanno     indirizzato  il  focus  del  comitato  al  momento  della  discussione  con  il  governo  italiano.  In     seguito,  rappresentanti  del  comitato,  tra  cui  la  CID,  si  sono  recate  a  Ginevra  dapprima  per     illustrare  il  lavoro  della  piattaforma  e,  a  luglio,  nel  corso  della  discussione     formale  con  il     governo  italiano,  per  presentare  il  rapporto  (redatto  in  italiano  e  in  inglese)    e  discuterne le raccomandazioni. Il comitato CEDAW ha molto apprezzato il lavoro della piattaforma e fatto     sue le raccomandazioni a cui il governo italiano è tenuto a dare esito.

SULLA NUOVA REALTÀ DEI FEMMINISMI INTERNAZIONALI    E SULLA GLOBAL MARCH     

A ridosso dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza USA con i suoi relativi messaggi     e promesse di politiche discriminatorie e misogene, oltre 2 milioni di donne e uomini in tutto     il mondo hanno marciato o hanno partecipato a manifestazioni di protesta in 161 città     di tutti     continenti.  La  CID  é  stata  invitata  all’evento  che  ha  avuto  luogo  in  piazza  della  Rotonda  (Pantheon) a Roma organizzato dalla Global March. Il messaggio lanciato    in quella occasione  era di lotta programmatica a tutte le forme d    i discriminazione di genere e contro ogni politica     12    xenofoba e razzista. L’intervento della CID é apparso sul sito della Global March e sulle pagine web di tutte le organizzazioni partecipanti     http://27esimaora.corriere.it/17

Inoltre  abbiamo  invitato  nella  nostra  sede,    in occasione dello sciopero delle donne dell’8     marzo,     Breanne Butler una delle organizzatrici della Global March, ospite in Italia della Fiom,     a discutere con noi.     In  linea  con  l’aspirazione  a  praticare  il  pensiero  femminile  nelle  sue  forme  di  espressione     internazionale, diversi eventi sono stati organizzati e creati per realizzare un contatto sempre     più concreto e di collaborazione con alcune importanti esperienze di questi anni.    Abbiamo partecipato all’incontro internazionale dell’ottobre 2015 con le protagoniste Kurde     della  lotta  in  Siria  contro  l’Isis     e    donne  francesi,  tedesche  e  inglesi,  giunte  alla  Casa     Internazionale delle Donne  condivi    ser    o l’esperienza della lor    o elaborazione  contribuendo alla     pratica femminista che ha indotto  giovani combattenti  a combattere e morire per l’abolizione     del patriarcato e delle violenze fondamentaliste.    La Casa ha ospitato e organizzato insieme ad altre associazioni il convegno “    Libertà  delle     donne  nel  21mo  secolo.  Pensieri  e  pratiche  oltre  i  fondamentalismi”  al  quale  hanno     partecipato  numerose  relatrici  provenienti  da  diversi  paesi  e    dove  la  partecipazione  è  stata     altissima e     che fa ben sperare per il terzo    convegno internazionale già programmato per il 12     e 13 maggio prossimo

PARTECIPAZIONE AL FORUM     “LA NOSTRA EUROPA”

In occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma,     abbiamo partecipato all’organizzazione del Forum “La nostra Europa”, con moltissime altre     associazioni  e  organizzazioni,     per avviare  una  riflessione  sull’Europa  che  esprimesse  una     posizione  anche  fortemente  critica,  ma     non     sovranista  e  antieuropea.  In  questo  ambito abbiamo  anche  costruito  una  sede  di   riflessione    tra  donne  italiane  e  europee,  delle associazioni  più  impegnate  nella  relazione  con  le  istituzioni  europee,  che  ha  portato  alla     stesura di un documento condiviso, alla creazione di un gruppo di lavoro e alla costruzione di     un  appuntamento  delle  donne  all’interno  del  forum.  Si  è  trattato  dell’occasione  per confermare relazioni e costruirne di nuove e mettere le basi di una riflessione e di un lavoro     comuni, particolarmente utile e necessario in questo periodo in cui l’Europa e le sue politiche hanno  particolare  rilevanza  sulla  vita  delle  donne  e  nel  quale  molte     delle  promesse  e  delle     aperture che l’Europa aveva rappresentato per le donne sembrano chiudersi.

Le nuove associazioni al nostro interno e le relazioni con associazioni esterne

E’ cresciuto il     numero di associazioni che sono entrate a far parte della CID, spesso composte     da  ragazze  giovani  e  abbiamo  voluto  incrementare  i  rapporti  con  associazione  esterne  alla     Casa che fanno un lavoro da noi considerato molto importante.

AL NOSTRO INTERNO    Abbiamo cercato di aprire gli spazi e la programmazione della Casa Internazionale alle nuove     aggregazioni   femminili,   con   attenzione   soprattutto   alle   realtà   più   giovani;   tra   queste     l’associazione  Scosse  che  opera  nello  spazio  dell’Affi.    Abbiamo  strutturato     in  modo  più     definito la collaborazione con realtà come Matriarchy Now o l’associazione di donne migranti  No.Di. Sono entrate a far parte del Consorzio la rete D.i.Re, nuove associazioni come “la stanza     di Eva” o l’associazione Azucar.   Operano nella Casa  da  diverso  tempo  anche  associazioni     come  Kiasso,   Ecodiversità    e  The  CO2:   la   loro  attività  è  di  grande   importanza  per   il     rinnovamento delle  prospettive della Casa e ci auguriamo di poter formalizzare quanto prima la  loro  partecipazione  al  Consorzio.    Abbiamo  cercato  anche  di  sistemare  gli  spazi  di  via  S.     Francesco di Sale, con un rapporto più stabile con El Mirabras, e con l’assegnazione ad artiste degli spazi liberi ( ass. Nous, Le Koke.

CON L ’ ESTERNO

Abbiamo continuato a intrecciare      relazioni più  strette con  donne e gruppi che  sono presenti     a  Roma    ,     laddove  abbiamo  valutato  che  questo  fosse  un  arricchimento    per  la  Casa  e  che     potessero crearsi “contaminazioni positive.”    Le modalità sono state diverse:  Con  Leggendaria  abbiamo  richiesto  che  alla  Casa    si  realizzassero  le    presentazioni    di     ciascun  numero  della  rivista,  possibilmente  come  prima  presentazione,    offrendo  la     gratuità  dello  spazio.  Leggendaria  da  10    anni  rappresenta  un  punto  di  riferimento     nazionale per tutto quello che riguarda la scrittura delle donne , inoltre con la scelta di un     tema per numero  la rivista ha creato     inediti intrecci tra politica e letteratura, tra le  scrittrici     e  saggiste  del  presente    con  quelle  del  passato.    Frutto  di  questo  legame  è  stata  la     sperimentazione,    con    Anna    Maria    Crispino    (fondatrice    e    direttora)    di    una     rappresentazione e racconto di Jane Austen con incontri    ,    letture, film     dentro la rassegna     estiva “La Casa (s)piazza    .     Ci auguriamo che il rapporto continui.    Con    Tuba : (bar e     luogo  di cultura e  di  incontro per  molte  ragazze  di gruppi e collettivi     romani  realizzato  al  Pigneto  da  giovani  femministe)     abbiamo  avviato     la  possibilità    di     rapporti più     stretti in parte già in essere, come la presenza da noi durante La Casa (s)piazza     e nella  notte bianca di un loro bookshop; la reciproca comunicazione sui social di iniziati    ve     ed eventi, e la possibile riproposizione (mancata quest’estate per incompatibilità di tempi)    di parte del loro festival     del fumetto femminile. Con     Femministerie: (blog    femminista di riflessione critica on line)    abbiamo cercato di avere     un  rapporto  costante  soprattutto  per  affrontare  i  temi  più  caldi  della  discussione     femminista di oggi.

Le problematiche aperte

Sebbene  ci  sia  stato  molto  lavoro  da    parte  nostra  è  assolutamente  vero  che  molto  si  deve     ancora fare, perché molti sono i problemi con i quali dobbiamo confrontarci. Qui proviamo a     fare alcuni esempi, ma certamente la lista è aperta.

L A NECESSITÀ DI UNA DIVERSA STRUTTURAZIONE

È rimasta    in sospeso una    nuova    definizione della Casa che sappia rispondere e corrispondere     ai  mutamenti  che  nel  tempo  sono  avvenuti  nella  società,  nelle  donne  e  nelle  sue  forme     organizzative.  Ciò  benché,  fin  dai  primi  mesi  del  nostro  percorso  di  gestione,  avessimo    individuato un progetto di trasformazione della forma APS a Fondazione.    Il  progetto  nasceva  dall’aver  identificato  nello  strumento  giuridico  della  Fondazione  di     Partecipazione una serie di vantaggi quali:    –    L’apertura  effettiva  della  Casa  a  tutte  le  donne    (anche  singolarmente)    e  non  solo  alle     associazioni aderenti,  rispondendo così a una reale bisogno (e richiesta) di aprirsi sempre di     più alle molte e differenti realtà delle donne affinché diventino protagoniste di un rilancio del     suo ruolo, delle sue attività, della immagine che viene percepita.     –    Una forma organizzativa consona alla dimensione e struttura dello stabile che richiede per il     suo  effettivo  mantenimento  un  lavoro  esorbitante  per  un  nucleo  ristretto  (Direttivo)  di     persone. Perché, per rendere    effettivamente economiche le sale, in modo da non far pesare tutto  il  costo  alle  associazioni,  e  poter  utilizzare  in  modo  più  politico  gli  spazi  significa     identificare responsabilità specifiche capaci di agire in autonomia.    –    Ottenere la personalità giuri    dica che  garantisce la dirigenza dalla responsabilità personale.

Avere maggiore successo nel Fundraising.     L’aver accantonato il progetto non vuol dire che esso non  sia    più  necessario  e  che  le  cose     possano rimanere come sono oggi. Tutt’altro. Infatti, La    CID, che da un lato ha come mission    la somma  delle mission    delle associazioni che la compongono; dall’altro, oggettivamente, si     ha  che  il  Direttivo  a  nome  della  Casa  svolge  altre  funzioni  che  colgono  finalità  politiche  e     culturali  autonome  ogniqualvolta  si  confronta  con  le  Istituzioni,  ma  anche  quando  prende     delle  decisioni  che,  seppure  tecniche  sulla  conduzione  dello  stabile,  hanno  un  contenuto  politico e culturale.    Tutto ciò va analizzato e compreso nella sua portata organizzativa.

PARTECIPAZIONE DELLE  ASSOCIAZIONI AL C ONSORZIO

Come abbiamo appena detto, la CID, in quanto sistema di associazioni e di relazioni definisce     la  propria  finalità  in  maniera  diversa,    più  complessa  e  articolata  dalla  somma  delle  singole     finalità delle associazioni. Ciò fa sì che, spesso    ,    si viva in maniera contraddittoria (sia da p    arte     delle   Associazioni   che     da   parte   del   Direttivo   stesso)     il   ruolo   del   Direttivo   che   deve     rappresentare per     l’appunto questo “di più” che si    manifesta nell’    esprimere    contenuti politici     e cultura    li     sia in relazione a     interlocutori  esterni     sia     quando     deve     prendere    alcune decisioni     di gestione ordinaria    ( es. sull’uso gratuito degli spazi).    Raramente  siamo  riuscite    ,    oltre     che  nel    le  Assemblee  generali,  a  costruire  occasioni  di     confronto generale su temi importanti o sulle adesioni che ci     venivano richieste    a campagne     o    altro.     Così  come,  altrettanto  raramente,    ci  è  stato     suggerito     di  preparare  un  incontro  che     andasse al  di là di aspetti  specifici di convivenza. L’esperienza fatta per    la     “ notte bianca”    è     stata  straordinaria  nella  sua  capacità  di  mettere  insieme  tante  associazioni    e,  sarebbe     15    importante, se il processo attivato in quell’occasione possa essere ripetuto  per  altri  temi  e     altri    percorsi.

I SERVIZI

Un’area di attività fondamentale da sempre ma che dovrà  essere,  nel  prossimo  periodo,     ancora     più importante,    visibile e strutturata è quella dei Servizi alle    donne  perché    su questi    veniamo e verremo     viste e valutate dal Comune    .    Questo direttivo non è   entrato nel  merito  di una valutazione  o di  una  riorganizzazione dei  molti servizi offerti dalla Casa, ma il suo impegno è stato  rivolto soprattutto al riconoscimento del  loro  valore    e  alla  possibile  valutazione  economica  da  parte  dell’amministrazione     capitolina.  Attraverso una lunga collaborazione con  l’assessorato  al  Patrimonio     abbiamo     documentato  orari  e  caratteristiche  dei  servizi  e  ottenuto  un  documento  che  ne  valuta     il      corrispondente  valore economico. Su questa base    pensavamo di poter avviare un’    ulteriore     fase di collaborazione     con il Comune     che al momento sembra interrotta.     Riteniamo  comunque  che  sarebbe  utile,  per  la  nostra  consapevolezza  e  per  corrispondere     all’immagine di autorevolezza della Casa, avviare anche una ricerca interna, tesa a facilitare la     collaborazione e l’integrazione  tra  i  servizi  stessi    ,  a  migliorare  le    possibilità  di    accoglienza  e      mettere in atto  la dimensione      olistica che ci caratterizza.     Sarebbe  auspicabile  quindi  un  processo  teso  al    la  costruzione  di  un     Bilancio  Sociale,  come     strumento che rappresenti  la     mission     della Casa e l’impatto delle attività realizzate su tutti i     soggetti interessati, diventando quindi un modo     di rappresentare e comunicare con     l’esterno      e, nel suo farsi, un potente  strumento di riflessione e dialogo interno.

IN SINTESI

Il  nuovo  direttivo  dovrà  preparare  la  trattativa  sulla     nuova  convenzione  che  dovrà  essere  stipulata con il Comune di Roma nel 2021. La Casa dovrà presentarsi a quella scadenza con un     nuovo progetto e    la capacità di dimostrare l’importanza della Casa per la città.    Forse  può  essere  utile  una  riflessione  sull’esperienza  di  questi  anni,  sulle  difficoltà,  le     contraddizioni  e  le  opportunità  che  abbiamo  incontrato,  derivate  anche  da  un  mutato     scenario istituzionale ed economico generale. Mutamenti che, tra l’altro, hanno     prodotto:  il     precipitare  del  problema  della  gestione  del  patrimonio  pubblico  a  fini  sociali,  gli  interventi della  Corte  dei  Conti,  il  coinvolgimento  nella  pubblica  opinione  delle  associazioni  e  delle  cooperative nello scandalo di affittopoli. Per questo la    questione dei rapporti con il Comune,  così come la nostra situazione finanziaria sono diventati temi principali dell’azione di questo Direttivo.  E l’equilibrio finanziario è divenuto così una priorità assoluta.    La  necessità  di  una  gestione  oculata  e  prudente,  la  consapevolezza  del  fatto  che  dobbiamo     gestire  un  patrimonio  pubblico,  della  città  e  di  tutte  le  donne  deve  essere  considerata  in     armonia con le finalità sociali della Casa.     Finalità di cui abbiamo rivendicato il merito e l’importanza, e che abbi    amo cercato di ampliare     con  l’inserimento,  nella  Casa,  di  nuove  associazioni  e  con  l’attivazione  di  iniziative,  che     seppure non economiche, permettevano di offrire valori e nuove capacità per le donne. Anche     16    per  non  rinunciare  alla  priorità  di  essere,  la  Casa, un luogo d’incontro, promozione politica,     promozione  di  servizi  a  basso  costo,  sostegno  e  valorizzazione  delle  donne  e  dei  loro     movimenti.    Abbiamo  vissuto  in  questi  anni  una  tensione,  mai  realmente  esplicitata  e  nominata,  tra  la     storia della casa e le    sue protagoniste, ancora fondamentali per la sua vita e la sua identità, e     la necessità di rendere la casa abitabile e permeabile alle nuove esperienze delle donne che     certamente  si  presentano  con  caratteristiche  affatto  nuove  e  sono  portatrici  di  diversi    femminismi.    La  crisi  economica,  la  precarizzazione  del  lavoro,  la  necessità  di  inventare  lavoro  e  vita,  la     moltiplicazione delle esperienze femminili ha posto alla Casa il problema di aprire le proprie     porte  a  queste  esperienze,  di  mutare  anche  la  natura     dei  servizi  che  può  proporsi  di     promuovere e offrire. Le nuove associazioni che sono entrate a far parte del Consorzio o che     comunque abitano la Casa    sono portatrici di valori, di esigenze, di comportamenti e di pensieri     che  danno  conto  del  presente  e  che,    di  fatto,  rappresentano  un  arricchimento  per  tutta  la     Casa che, sempre di più, deve essere un luogo in cui le culture e le esperienze delle donne di     generazioni,  opinioni,  condizione  sociale,  cultura,  aspirazioni  e  obiettivi  di  vita,  possano     incontrarsi confrontarsi e crescere.    Questi  due  temi:  il  corretto  rapporto  tra  funzione  sociale  ed  equilibrio  economico  e  la     convivenza  tra  esperienze  e  storie  diverse,  rappresentano  la  sfida  verso  il  futuro  e  la     sopravvivenza della Casa. Il modo in cui la Casa si aprirà a tutte le donne, il modo in cui sempre     più  la  Casa  sarà  percepita     come  una  ricchezza  della  Città  sono  gli  elementi  che  ci  faranno     continuare ad esistere e migliorare.     Abbiamo  a  lungo  discusso  in  questi  anni  e  abbiamo  capito,  ci  siamo  convinte  che  equilibrio finanziario,  sopravvivenza  della  Casa  e  apertura,  allargamento,  coinvolgimento  di  nuove     associazioni, di donne singole, costruzione di nuove opportunità per le donne e di nuovi servizi     sono strettamente connessi. La salvezza della Casa, la salvaguardia della sua storia e della sua     identità non possono sopravvivere senza la sua apertura.    Il successo delle tante iniziative di questi anni,  l’ingresso di nuove associazioni,  la nostra     partecipazione a lotte e movimenti nella città, la crescita della capacità di ospitalità della Casa     sono il segno che questo percorso è possibile.    Tuttavia  questo  non  è  certo  un  problema  solo  del  direttivo.  La  casa  non  può  essere  un     condominio,  in  cui  si  affittano  stanze  e  sale.  La  casa  può  e  deve  diventare  anche  luogo  di     crescita comune, di elaborazione, di formazione, di movimento.    Ringraziamo  con  affetto  e  stima     Roberta  Malverti    ,  la  nostra  tesoriera,    per    la  sua  attenta     collaborazione,    per il suo rigore e la sua generosità nel seguire tutte le difficili fasi in cui siamo     passate in questo triennio,     la  ringraziamo anche  e di  più per essere stata con noi durante  i     mesi più difficili della sua malattia.