A NAPOLI il caffè sospeso: atto filantropico – in PARLAMENTO leggi sospese: atto non qualificabile
dalla Agenzia redattore sociale leggiamo:
Non solo la legge per la cittadinanza, ma anche quella per il caregiver familiare: è un appello accorato ma non disperato quello che il Coordinamento nazionale famiglie disabili sta rivolgendo in queste ore al presidente della Repubblica Mattarella, affinché rinvii lo scioglimento delle Camere, fin quando non sarà approvata l’attesissima legge sui caregiver familiari. Un appello che prende forma di “mail bombing”, diretta alle massime cariche dello Stato: il presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Senato Grasso e la presidente della Camera Boldrini. Questo il testo della mail, che in queste ore centinaia di caregiver da tutta Italia stanno inviando dalla propria casella postale: “Il presidente #Mattarella non sciolga le camere! Non prima di avere finalmente una Legge dello Stato che tuteli i #Caregiver Familiari Sono più di 25 anni che l’Italia calpesta i nostri diritti e la nostra DIGNITÀ. Ora basta! Finalmente ci sono un riconoscimento ufficiale ed un fondo, manca solo una legge che ci tuteli veramente. L’Italia è l’unico Paese Europeo a non averlo ancora fatto. Una legge giusta per i caregiver familiari, che contenga sostegni concreti e vere tutele, subito!”. (cl)
E’ partita il 3 Dicembre 2016 la campagna #unaleggesubito per i Caregiver familiari promossa dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili e, a distanza di soli due giorni, le immagini con lo slogan sono già divenute virali sui Social Network. La campagna ha lo scopo di sollecitare la calendarizzazione del Disegno di Legge n.2128, a prima firma Laura Bignami con il concorso trasversale di altri 90 Senatori, da parte della Commissione Lavoro del Senato perchè inizi al più presto l’iter legislativo della norma che prevede il riconoscimento giuridico dei Caregiver Familiari italiani e la loro tutela a livello previdenziale, sanitario ed assicurativo. I Caregiver Familiari sono coloro che si prendono cura nella propria casa di congiunti non autosufficienti a causa di disabilità molto severe e l’Italia è l’unico Paese di area occidentale a non aver ancora previsto una legislazione che ne valorizzi il lavoro di cura e ne salvaguardi i diritti fondamentali quali salute, riposo e vita sociale. Senza dimenticare che le aspettative di vita dei Caregiver Familiari sono ridotte anche di 17 anni rispetto alla normale popolazione, come scientificamente dimostrato dagli studi del Premio Nobel per la Medicina 2009 Elizabeth Blackburn, a causa dello stress cui sono sottoposti, stress che cresce in modo esponenziale quando ci si trovi senza sostegni istituzionali come accade in Italia. Invece, in modo del tutto incomprensibile nonostante l’intervento dell’Unione Europea che ha sollecitato da oltre un anno, ma senza risposta, il Ministero della Salute italiano e il recente coinvolgimento dell’ONU che ha espressamente invitato l’Italia a considerare i Caregiver Familiari quali “peers” ossia meritevoli di tutele e risposte sociali quanto le persone con disabilità delle quali si curano, il DdL 2128 non è stato ancora calendarizzato per l’inizio della discussione parlamentare. La promotrice del Disegno di Legge, la Sen. Laura Bignami del Gruppo Misto, insiste in particolar modo sulla questione dei diritti inalienabili davanti ai quali nessuno può appellarsi alle coperture finanziarie. Cosi’ come si sono trovate le risorse per le pensioni di reversibilità in caso di unioni civili in quanto “cosa buona e giusta” allo stesso modo per i diritti dei Caregiver Familiari non ci sono scuse ne’ alibi: devono essere riconosciuti e bisogna farlo subito dopo decenni e decenni di attesa e di sollecitazioni da parte della società civile. I Caregiver Familiari italiani non possono più aspettare – afferma il Cordinamento Nazionale Famiglie Disabili – in quanto si tratta di un’emergenza sociale davanti alla quale la politica non può più girarsi dall’altra parte. Una norma che tuteli almeno le situazioni più gravose è equiparabile ad un farmaco salvavita, è necessario e deve essere a carico dello Stato.