“NON RESTARE MAI SOLA CON TUO PADRE” E poi?
In una recente drammatica, terribile storia di violenza sessuale, fisica e psicologica, c’è un groviglio di donne che tacciono ma qualcosa hanno detto e la maggior parte ha visto di tutto, sopportato di tutto, taciuto quasi tutto.Vogliamo farne una colpa, anche di questo alle donne?
Dal Messaggero: «Sono state dette tante cose non vere: quello che avete detto ieri e l’altro ieri l’hanno portato a questo». Così la moglie dell’uomo trovato suicida questa mattina in seguito alle accuse di presunti abusi sulla figlia 14enne commenta la notizia della morte del marito ai microfoni del Gr1. La donna in lacrime dice di essere «tanto, tanto arrabbiata» e conclude: «non si sapeva ancora se era vero».
Vorrei esprimere la mia, da adulta che è stata figlia come tutti, studentessa come tutti, una che nel ’68 aveva 18 anni e zitta non c’è stata mai, come gli studenti di Napoli che vanno per strada e si oppongono alla violenza, vogliono emanciparsi.
Nella vicenda a Cassino c’è un tema in cui una 14enne riesce a raccontare a scuola, alla sua insegnante, di essere stata violentata più volte dal padre. La mamma sapeva,aveva raccomandato alle sue cinque figlie di non restare mai da sole con il padre che aveva già fatto soffrire la figlia più grande, che oggi ha 30 anni.Le raccomandazioni della mamma alle figlie, non sono una supposizione ma quanto viene riportato nell’ordinanza del Gip:«non restare mai sola con il padre».
Può bastare questa atroce minacciosa solitudine a una ragazzina? Perchè non denunciarlo subito? Era colui che portava i soldi a casa? Mi pare che molti li spendesse nel gioco.Le avrebbero tolto le figlie? Non credo. Sarebbe stata aiutata.Mi rendo conto che il giudizio che esprimo è duro e io non voglio parlare di questo avanzo di uomo, la cui definizione di padre è solo uno sbaglio anagrafico…desidero parlare da donna che è stata ragazzina, che poi è diventata madre, che potrei essere nonna, che ascolto e conosco voci di donne da ogni parte mi giri…Angosce ansie piccole felicità speranze in un domani migliore.
Mi dispiace per quelle madri che non trovano il coraggio di denunciare la violenza, non solo su di loro, ma sui loro figli. Non riesco a trovare nessuna possibile giustificazione, anche se si riesce a trovarne decine di giustificazioni. Piuttosto cerchiamo noi una possibile strada perchè questo non accada. Il silenzio è il nemico peggiore, sempre.Fin dai tempi di scuola sono stata invitata dalle peggiori persone al silenzio, zitta a scuola, zitta in chiesa, zitta al lavoro, e poi zitta a casa?
Come può una madre tacere? Una mamma protegge, può invitare a non rimanere sola una figlia con una persona adulta…e non basta. Al minimo segnale di turbamento comportamentale, puoi anche lavorare 10 ore al giorno fuori casa che ti accorgi che qualcosa opprime, turba…Che metti al mondo a fare cinque creature, se non riesci a tutelare neanche te?
Domenica 21 gennaio, sono stata accolta per un intervento a Prima Pagina Rai3 Filo Diretto , proprio su questo caso, ritengo importante intervenire se ne abbiamo la possibilità, non rimanere attoniti di fronte a uno schermo un video una radio…. Speravo di dare valore a quella insegnante che aveva intuito il dramma di questa ragazzina, a Paolo Pisciotta che da anni a Napoli ha aperto la scuola fino a sera tardi ai suoi studenti del tecnico e di agraria, sono dei fari accesi nella notte buia.
L’avvocato della famiglia a Cassino sostiene: “era pur sempre il padre. Si stanno adoperando per un funerale dignitoso. È una situazione surreale” Surreale? C’è solo l’amara realtà dei fatti.
Mi auguro che la stampa possa parlare di quelle straordinarie persone, donne e uomini, bambine e bambini che sostengono la vita e l’amore, con tutti i mezzi, anche poveri mezzi. Diventano grandi, grandi messaggeri di speranza e dignità, aiutando tutti noi a sorridere e non solo piangere su questo sfacelo famigliare. Perchè è pure vero che la porta di casa non chiude fuori tutto il male del mondo.
Liberiamoci, liberiamoli dalla paura.
Da ultimo La violenza ha tante parole, noi vogliamo sentire le tue,