Mentre il Papa visita l’Africa e fa affermazioni su
contraccezione, AIDS, aborto e salute riproduttiva, le donne africane continuano a morire di AIDS, di
aborto e di parto.I preservativi non servono solo contro l’Hiv. Prevengono anche l’aborto
23 marzo 2009. A chi piace usare il preservativo durante un rapporto sessuale? Probabilmente a
nessuno.
_ Però in molti contesti, e in particolare là dove l’Aids è una pandemia che miete vittime
quotidianamente e rende orfani migliaia di bambini, il preservativo è una necessità, l’unico modo
per esercitare il proprio diritto alla salute e alla vita.

“{{I preservativi maschili e femminili sono uno strumento essenziale e sicuro per prevenire la
trasmissione dell’HIV/AIDS}}, oltre che per consentire alle coppie di pianificare le gravidanze e
distanziare le nascite”, sottolinea Daniela Colombo, presidente di [AIDOS->http://www.aidos.it], Associazione italiana donne
per lo sviluppo, “aumentando la possibilità di avere una gravidanza e un parto sicuri e evitando il
ricorso all’aborto in caso di gravidanze non volute”.

Mentre il Papa visita l’Africa e fa affermazioni su
contraccezione, AIDS, aborto e salute riproduttiva, le donne africane continuano a morire di AIDS, di
aborto e di parto.
_ {{I numeri parlano chiaro}}: nei paesi in cui la diffusione dell’HIV ha raggiunto cifre altissime, molto spesso
è stata riscontrata anche una percentuale elevata di {{“fabbisogno insoddisfatto” di contraccettivi}}.
_ In
{{Botswana}}, ad esempio, paese dove gli adulti (15-49 anni) che convivono con HIV e AIDS sono il
23,9%, le donne dai 15 ai 49 anni sposate che, pur desiderandolo, {{non hanno accesso ai contraccettivi
moderni sono il 44,7%}}, secondo i dati diffusi nel 2007 da UNAIDS e dalla Divisione per la Popolazione
delle Nazioni Unite.

Delle {{529.000 morti per cause legate alla gravidanza e al parto}} che avvengono ogni anno nel mondo,
{{79.000 sono provocate da aborti clandestini}} e in condizioni non sicure (dati UNFPA, Fondo delle
Nazioni Unite per la popolazione).

È solo attraverso l’uso della contraccezione, compreso l’uso dei
preservativi maschili e femminili, che le gravidanze possono essere pianificate, evitando il ricorso
all’aborto.

L’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, stima che il {{97% degli aborti non sicuri
avviene nei paesi in via di sviluppo}}.
_ Assicurare che il fabbisogno di contraccettivi sia soddisfatto e
che tutti gli aborti siano sicuri consentirebbe di ridurre drasticamente la mortalità materna e di
proteggere la salute delle donne.

“L’{{insufficienza dei finanziamenti per prodotti di consumo e servizi per la salute sessuale e riproduttiva}}
è uno degli ostacoli maggiori”, afferma Colombo, alla luce dell’esperienza maturata da AIDOS nei
Centri per la salute delle donne realizzati in numerosi paesi, dalla Palestina al Nepal, dal Burkina Faso
al Venezuela.

L’UNFPA stima che per soddisfare il fabbisogno di contraccettivi e preservativi – nel 2005 – sarebbero
stati necessari circa 1.300 milioni di dollari, ma gli aiuti allo sviluppo finalizzati a questo scopo
ammontavano a poco più di 200 milioni.

Secondo l’UNFPA, {{ogni milione di dollari in meno di finanziamenti per i contraccettivi porta a 360 mila
gravidanze non desiderate, 150 mila aborti, 800 decessi di donne e 11 mila decessi infantili in più}}.
_ Per quanto riguarda l’{{HIV}}, si stima che la {{prevenzione sia fino a 28 volte più vantaggiosa, dal punto di
vista economico, della cura,}} che deve rimanere una priorità essenziale per i 33 milioni di persone che
nel mondo vivono con l’HIV.