DA DONNA A DONNA, DI DONNA IN DONNA – 8 MARZO 2018 – Di generazione in generazione il movimento prende nuovi nomi e nuove forme con la creatività e l’invenzione di ogni donna che parte dal proprio tempo per incontrare molte altre.
Da più di cento anni l’8 marzo è un appuntamento di lotta per ottenere diritti, per affermare diritti. Di generazione in generazione sempre più donne si passano una testimonianza di responsabilità verso se stesse inventando nuove parole, nuovi percorsi, nuovi orizzonti, portando avanti la lotta per la libertà di scegliere, scoprire, decidere, essere, vivere.
Dalla nostra storia continuiamo a testimoniare l’antifascismo e l’impegno per la libertà e la democrazia che le donne italiane hanno conquistato passo dopo passo cominciando dalla Costituzione repubblicana. Vogliamo affermare la libertà di attraversare ogni confine per il diritto alla vita e alla dignità e il diritto di abitare in pace. Contro le azioni e le mistificazioni che di ogni spazio fanno mercato e di ogni persona merce, oggi molte donne sentono che incrociare le braccia può essere un modo per sovvertire il mondo. Noi speriamo di arrivare un giorno a realizzare lo sciopero globale delle donne dal lavoro produttivo e riproduttivo, uno sciopero che assumendo lo strumento storicamente contrattato dentro i diritti sindacali del lavoro dipendente, lo trasforma in un gesto di sottrazione che rende visibili tutti i lavori invisibili e sfruttati in cui sono ancora confinate moltissime donne. Un gesto che oggi possiamo esprimere in molti modi, scegliendo quando come e dove manifestare insieme, quali scelte individuali e quali scelte collettive possiamo praticare perché sostenibili dalle nostre vite. Sappiamo che i lavori della riproduzione, nella manutenzione delle case e di ogni ambiente, nell’assistenza, cura, educazione, accompagnamento delle persone di ogni età e condizione, nella pratica, invenzione e trasmissione del sapere, nella tutela della salute e cura della malattia, in tutte le forme dell’organizzazione sociale, sono il fondamento dell’esistenza e della possibili tà produttiva. In molti lavori della riproduzione lo stesso diritto di sciopero è infatti limitato dal rispetto per le fondamentali necessità della vita.
Le donne si occupano della vita, secondo i dati del Censis, per una media di tre ore al giorno più degli uomini, perciò se le donne incrociano le braccia si ferma il mondo. Possiamo fermarlo per il tempo utile a renderci visibili ovunque, nei luoghi pubblici e privati, nelle relazioni sociali e in quelle più intime, nei luoghi della politica e in quelli del mercato. Possiamo fermare anche le attività che svolgiamo nel ruolo di consumatrici, terminali a cui ammicca il mercato con la pubblicità usando i nostri corpi come materia inerte da plasmare e le nostre vite come contenitori da sfruttare per il profitto.
L’UDI ha ripreso e reinventato la tradizione dell’8 marzo nel 1945, dopo i lunghi anni del divieto fascista, continuato negli anni ’50 con la proibizione perfino della mimosa, considerata sovversiva. Un fiore da donna a donna per fondare la solidarietà femminile e inscriverla nel mondo come segno di cambiamento dell’ordine patriarcale. Un fiore simbolico che oggi diventa un legame tra noi, un patto per tutte le lotte che chiedono la nostra intelligenza e la nostra presenza, anche costruendo forme di attivismo diverse dai tradizionali codici maschili com’è nella tradizione femminista.
Presenti in piazza, nei tribunali, accanto alle donne che fuggono dalla violenza delle guerre, dalla violenza domestica e sui luoghi di lavoro, vicine alle donne che vogliono riprendere in mano la propria vita, continuiamo ad essere presenti alla nostra storia per affermare con determinazione MAI STARE ZITTE, MAI STATE ZITTE.
Di generazione in generazione il movimento prende nuovi nomi e nuove forme con la creatività e l’invenzione di ogni donna che parte dal proprio tempo per incontrare molte altre. Siamo diverse e insieme, con i gesti nonviolenti di una forza collettiva che genera un cambiamento enorme e pacifico come da sempre ogn i nostra manifestazione.
La memoria delle lotte e delle conquiste è la strada su cui possiamo camminare vicine e solidali. Ogni otto marzo un passo avanti nel cammino delle d onne.