Una donna alla CIA? non è una bella notizia
Inquietante il profilo della donna scelta da Trump per la sua CIA – Il 13 marzo 2018 il Presidente Trump ha nominato ai vertici della CIA la sessantenne, per la prima volta una donna. Non è una bella notizia.
La Signora lavora alla CIA dall’età di 29 anni, da ragazza insomma. La sua è una brillante carriera grondante sofferenze e sangue dei “nemici” (terroristi naturalmente), prima in operazioni sotto copertura e poi come dirigente e ispiratrice di una terribile prigione in Thailandia, uno degli avamposti più cupi della cosiddetta lotta al terrorismo propagandata da Bush.
Il programma si articola in RENDITION (rapimenti illegali in ogni parte del mondo), DETENTION (condizioni di detenzione già condannate come contrarie ai diritti umani) e INTERROGATION (con uso indiscriminato della tortura). Il programma è destinato a fare scuola e ad essere emulato. La Haspel è accusata di eccellere per la scelta dell’uso del soffocamento con acqua (waterboarding), quello che abbiamo visto in tanti film – ma per lei è una pratica reale, usata sui prigionieri anche 80 volte in un mese. Diverse inchieste sono state aperte sul suo operato, soprattutto durante la presidenza Obama, ma si sono disperse in mille rivoli – molte associazioni per i diritti umani (americane e tedesche soprattutto) raccolgono testimonianze per portarla davanti alle corti internazionali dei diritti umani, per incriminarla come criminale di guerra.
Ci auguriamo che tra i giudici ci siano molte donne, e che molte di noi la giudichino anche fuori dai tribunali, già oggi.
da Mediterranea newsletter UDI – Catania 15 marzo 2018