La formazione del Governo si presenta complicatissima. Mentre i tanti difficili problemi economici e sociali del paese richiedono una rapida e giusta soluzione.
Pubblichiamo il pezzo di Simona Mafai uscito sul numero 158 del 2018 di Mezzocielo
— Ci sono oggi in Sicilia 1763 donne consigliere comunali su un totale di 5247 consiglieri comunali: una percentuale doppia rispetto a qualche anno fa. Permettetemi di immaginare queste donne, giovani probabilmente, in buona parte studentesse o maestre, qualche casalinga, che parlano con i loro concittadini, che si interessano delle condizioni delle strade e dei servizi, che leggono i bilanci comunali, impongono modifiche, prendono iniziative culturali o per la difesa dell’ambiente. Ricordo l’emozione quando, negli anni cinquanta, riuscimmo a fare eleggere due donne (diconsi due!) al Consiglio comunale di Palermo. Certo, non saranno tutte brave e generose, ma certo tra di loro – non so quale – si formerà qualche esperta amministratrice, che diventerà domani una sindaca, una deputata: magari, perché no, la Presidente del Consiglio! A dimostrazione che non è vero che in Italia tutto è un disastro. Noi donne rispettiamo la natura e i suoi cicli. Ma non accettiamo che siano considerate “leggi di natura” l’aggressione sessuale degli uomini sulle donne e, come autodifesa, l’acquiescenza o la clausura delle donne. No, non sono leggi naturali, ma consuetudini di una millenaria cultura patriarcale. Che va demolita. Questo è il significato della clamorosa denuncia contro le molestie sessuali e gli stupri da parte dei “potenti” (che possono essere registi, ma anche parenti viziosi ed altri) partita da alcune attrici americane e diffusasi come un vento furioso in tutto il mondo. Un fatto assolutamente positivo (al di là di particolari contraddittori, ma insignificanti) che aiuterà gli uomini a riflettere su se stessi, e a cambiare, le nostre società, rendendole più civili. Notizie positive, ma certamente il mondo non va meglio. In Italia le elezioni politiche, dopo una campagna elettorale piena di odio, hanno visto la sconfitta di centro-sinistra e sinistra, l’affermazione di Salvini, la straripante vittoria dei populisti del M5s. La formazione del Governo si presenta complicatissima. Mentre i tanti difficili problemi economici e sociali del paese richiedono una rapida e giusta soluzione. Dal mondo giungono notizie tragiche: una triplice guerra civile in Siria; inarrestabili e spregiudicate competizioni tra le grandi (e piccole) potenze nucleari; permanenti e crudeli conflitti in Africa. Il clima festoso delle Olimpiadi invernali, nella Corea del Sud, dove si sono distinte le atlete italiane (altro primato femminile) ha fatto intravedere un lumino di pace, che si è subito spento. Non c’è corrispondenza, come pure avremmo sperato, tra la cre- scente presenza delle donne nella vita civile e nel governo della cosa pubblica, e le vicende complessive dell’Italia e del mondo. Ne prendiamo (dolorosamente) atto, ma non possiamo fare altro che continuare ad operare per quanto ci è possibile, per i diritti delle donne e per una società più civile, giusta e pacifica. Insieme.