ROMA – continua il tour nei luoghi delle donne del film di Mai Masri la regista palestinese che, con il suo lavoro, svela la tragedia di un conflitto che sembra non aver più fine
L’UDI e Assopace Palestina propone la proiezione del film “3000 notti” presentato da Luisa Morgantini il 23 aprile 2018 alle ore 17,30 nella sede dell’Udi alla Casa Internazionale delle donne, ingresso via della Penitenza 37 alla visione del film di Mai Masri, presentato nel settembre 2015 al Toronto International Film Festival, proiettato al Festival del cinema di Dubai, e che ha inaugurato l’ultimo Festival Cine-Palestine all’Istituto del Mondo Arabo di Parigi, vincendo premi prestigiosi in diversi festival negli Stati Uniti e in Europa.
Girato all’interno di una vera prigione in Giordania ed ispirato ad una storia vera, il film racconta l’occupazione israeliana da un punto di vista tutto particolare, quello della prigione, che diventa emblema e simbolo della Palestina sotto occupazione. Anche la società israeliana viene raccontata nelle sue molteplici sfaccettature: la regista Mai Masri accosta l’aspetto più disumano dell’occupazione, rappresentato dalla direttrice del carcere senza scrupoli, ad uno più empatico, impersonato dall’avvocata della protagonista, una israeliana il cui figlio è morto in un attacco palestinese.
Il film è ambientato in Cisgiordania negli anni Ottanta e racconta la storia di Layal, una giovane palestinese insegnante di scuola che viene messa in un carcere israeliano con l’accusa, falsa, di favoreggiamento al
terrorismo. Layal dovrà trascorrere i prossimi otto anni in prigione, i 3000 giorni del titolo. Poco dopo il suo ingresso in carcere, Layal scopre di essere incinta e decide di tenere il bambino. Il piccolo Nour (Luce, in arabo) passa i suoi primi anni di vita circondato dalle compagne di cella di Layal, che diventano per lui una comunità di madri affettuose e premurose.