ROMA – Quale futuro per la Casa Internazionale delle Donne? Verbale dell’assemblea di lunedì 23 aprile 2018
Alle ore 18 del 23 aprile sono presenti le seguenti associazioni: Affi, Alma Sabatini, Archivia, Assolei, coop Libera Stampa, Cora, DDGI, Differenza Donna, El Mirabras ( delega) , Essere Donna (delega) , Forma liquida, la stanza di Eva, Muovileidee (delega), Rete donne per la pace ( delega) , Società delle storiche, Udi la goccia, Azucar, The CO2. Presiede la presidente Francesca Koch, segretaria Marina Del Vecchio.
La presidente sottopone all’assemblea l’approvazione del verbale del 29 gennaio: l’assemblea approva all’unanimità.
Seguono alcune brevi comunicazioni del direttivo sulle diverse iniziative in atto nella Casa e sui progetti estivi; si ricorda che l’attuale direttivo ha concluso il suo mandato e si sollecitano le associazioni a fare proposte di candidature in vista del rinnovo delle cariche, che sarà al più tardi dopo l’approvazione del bilancio, in giugno.
Si passa al secondo punto all’odg. sulla necessità di rilanciare la mobilitazione per una conclusione della trattativa con il comune. Infatti, nonostante il direttivo abbia presentato una memoria per possibili ipotesi di soluzione della questione, da tre mesi non viene più convocato il tavolo e non c’è nessuna risposta alle nostre proposte. Nel frattempo la petizione in favore della Casa , lanciata soprattutto da donne dello spettacolo e da scrittrici, è stata sottoscritta da più di 44.000 firme e si tratta di decidere come valorizzarle (Giulia Rodano) .
Il rischio da evitare è che l’amministrazione punti ad un rinvio fino alla scadenza della convenzione: questo ci metterebbe in difficoltà, perché non potremmo partecipare all’eventuale bando ( Marina Del Vecchio) Nei confronti delle altre associazioni cui era stato richiesto un affitto retroattivo a prezzi di mercato , il Comune ha dovuto correggere la propria linea , riconoscendo il diritto all’affitto al 20% ( Simonetta Crisci)
Poiché il comune non ci ha né ricevuto né risposto, sembra necessaria un’azione che dia nuova visibilità alla nostra forza e alla nostra correttezza; si propone un’azione forte, come l’irruzione nel consiglio comunale con la consegna delle firme( Maria Brighi) ; molte sono d’accordo su questo, dato che l’amministrazione non vuole prendere atto del valore culturale e politico della Casa ( Irene Giacobbe) . Giovanna Scassellati comunica la disponibilità ad organizzare un presidio permanente in Campidoglio da parte delle donne del circolo PD di Ponte Milvio; si tratta di allargare la mobilitazione ad una battaglia politica vera, aprendo alle altre realtà in situazioni critiche, e di alzare il tiro coinvolgendo la sindaca e le consigliere. Si dovrebbe anche coinvolgere la Regione Lazio, ormai nel pieno delle sue funzioni istituzionali (Costanza Fanelli) e chiedere un riconoscimento politico.
Contro la logica di galleggiamento dei 5s, necessario mobilitare l’opinione pubblica, sia nella forma del presidio, che come flash mob ( Giulia Rodano) ; il presidio dovrebbe partire dall’edificio stesso della Casa, al quale dobbiamo dare visibilità come punto di partenza della lotta, con addobbi sia sull’interno che sull’esterno.( Loredana Monaco) . La mobilitazione dovrebbe partire a) dalla constatazione che la sindaca non ci risponde né ci incontra; b) le 44000 firme di solidarietà, c) la trattativa che non va avanti: su questi punti chiedere sostegno a Regione e Municipio e organizzare una sapiente copertura mediatica ( Giovanna Olivieri) . Laura Ferrari ricorda che, poiché non possiamo contare sui grandi numeri, conviene organizzare eventi che possano essere sostenuti ed essere visibili anche con poche decine di donne, sul modello delle DIN.
Al dibattito sulle iniziative da prendere nei confronti della amministrazione comunale, si intreccia il dibattito parallelo sull’anniversario della legge 194, il 22 maggio. Maria Brighi comunica che il movimento NUDM intende muoversi su tre momenti: il 19 maggio, in contrasto con la manifestazione annunciata da Pro Vita; il 22 maggio ( flash mob in Regione?) e una manifestazione cittadina il sabato 26 maggio; l’assemblea si esprime per partecipare alla manifestazione e a questi eventi, che saranno decisi nelle prossime assemblee di NUDM; in molti interventi prevale la scelta della manifestazione di sole donne , e sul tema del separatismo si esprimono in molte, in modo critico. Viene ribadita la convinzione comune che la manifestazione debba essere unitaria e che si debbano evitare a tutti i costi frammentazioni e divisioni. Alle 20,30, l’assemblea si scioglie.