ROMA – Viene presentata oggi al Teatro dei Servi la proposta di legge dell’onorevole Susanna Cenni del Pd per aggiornare le indagini sulla reale condizione economico e sociale delle donne
Una commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione delle donne italiane, che consegni al Paese un quadro aggiornato sulla condizione economica e sociale delle donne italiane. La propone Susanna Cenni, parlamentare del Partito democratico da sempre in primissima fila nella lotta alla violenza sulle donne e sulle questioni relative alla parità di genere. La parlamentare democratica spiega la proposta di legge, che ha depositato nei giorni scorsi, alla vigilia dell’iniziativa #TowandaDay in programma oggi, sabato 12 maggio, al Teatro dei Servi di Roma. L’evento promosso dalle donne del Pd nasce dal documento sottoscritto da oltre 1000 donne del Pd. “Riprendere una discussione che parte dalle donne della sinistra e che guarda alle donne del Paese è cosa utile all’Italia e alla Sinistra che ha bisogno di rigenerarsi e ripartire e che non può essere rappresentata solo da leadership maschili” – afferma Susanna Cenni – “L’evento di oggi a Roma, che segue il seminario di una settimana fa in cui abbiamo ascoltato Linda Laura Sabatini e Swg sul voto delle donne e sul quadro economico, può essere l’inizio di una nuova fase, a patto che il nostro mantra sia ricostruire una relazione e una presenza forte nella dimensione reale e quotidiana delle difficoltà e delle potenzialità femminili”.
“È sempre più complesso analizzare e schematizzare la condizione economica e sociale delle donne – spiega Cenni – Le donne sono sempre più diverse tra loro per scolarizzazione, reddito, collocazione geografica e familiare, ma è chiaro che questa lunga crisi ci consegna un quadro assai incerto di verso il quale riorientare politiche adeguate. Molto è stato fatto in questi anni dai Governi a guida Pd nei confronti delle donne per agevolare conciliazione e condivisione, per attutire il costo di servizi, per accrescere la democrazia paritaria. Le donne oggi sono più qualificate e cresce la loro occupazione, ma restiamo pesantemente in fondo alle classifiche europee per lavoro femminile e ‘gender gap’. Restano le differenze salariali e pensionistiche, resta il grande dramma del femminicidio e della violenza. Per questo credo che ci sia bisogno di ridefinire e rafforzare pienamente, anche nelle sue sfumature, la cittadinanza femminile italiana e che la si debba rimettere al centro delle politiche e dei programmi di Governo ad ogni livello”.
“Per tutte queste ragioni – conclude Cenni – ho depositato nei giorni scorsi una proposta di legge per istituire una commissione bicamerale di indagine sulla condizione economica e sociale delle donne, già sottoscritta da molte colleghe deputate come Chiara Braga, Chiara Gribaudo, Flavia Piccoli Nardelli, Silvia Fregolent, Carla Cantone, Barbara Pollastrini, Elena Carnevali, Lucia Ciampi, Stefania Pezzopane, Antonella Incerti, Debora Serracchiani, Laura Cantini, Francesca La Marca, oltre che da alcuni colleghi, che ringrazio di cuore. Mi auguro che la legislatura consenta di avviare questo lavoro e che anche le altre forze politiche possano aderire alla proposta e permettere alla commissione di insediarsi”.
In sintesi nella proposta di legge si indicano gli ambiti dell’azione per aggiornare, con audizioni, con il lavoro di competenze e attraverso le esperienze, le indagini sulla reale condizione economico e sociale delle donne con particolare riferimento agli anni della crisi economica e ai cambiamenti intervenuti, allo scopo di monitorare la concreta attuazione degli indirizzi comunitari sulla parità tra donne e uomini nell’Unione europea e di accertare i risultati ottenuti con le modifiche normative degli ultimi anni, rilevando le possibili carenze normative rispetto all’ effettiva parità di genere in ogni ambito della società, a partire dai processi di empowerment, dalle dinamiche delle retribuzioni salariali e dalla effettiva partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale, con particolare riferimento alle giovani donne, ai loro percorsi di studio, alla formazione, al mercato del lavoro nelle dinamiche di accesso, carriera fuoriuscita, agli strumenti di conciliazione e condivisione, alla diffusione del welfare aziendale, e alle modiche intervenute nelle aziende private; alle retribuzioni, ai trattamenti pensionistici.
La Commissione avrà il compito di valutare l’efficacia della normativa vigente sul fenomeno del femminicidio e della violenza sulle donne e di esaminare la corretta e rispettosa rappresentazione dell’immagine delle donne nei media, nell’informazione, nella comunicazione pubblicitaria, al fine di evitare effetti lesivi dell’immagine delle donne, e la riproposizione di stereotipi culturali di genere. Il lavoro di indagine, inoltre, dovrà verificare lo stato di attuazione della sperimentazione dei Bilanci di Genere a livello statale e negli enti locali e proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo per rimuovere ogni ostacolo e per promuovere ogni azione utile per realizzare una piena cittadinanza di genere in ogni ambito della società e consentire alle donne un reale ed efficace accesso ad ogni opportunità di evoluzione sociale, culturale ed economica.