Il popolo italiano sta da capo a 12
Dice un ascoltatore a Prima Pagina martedì 29 maggio, che si sente disperato perchè il suo voto non vale più niente…
Tutte le situazioni così l’abbiamo risolte: è cosa ’e niente, è cosa ’e niente. Non teniamo che mangiare: è cosa ’e niente. Ci manca il necessario: cosa ’e niente.‘O padrone muore e io perdo il posto: vabbuo’ cosa ’e niente, cosa ’e niente.Ci negano il diritto della vita: è cosa ’e niente. Ci tolgono l’aria: vabbuo’ che vvuo’ fa’, è cosa ’e niente. Sempre cosa ’e niente.Quanto sei bella. Quanto eri bella. E guarda a me, guarda cosa sono diventato. A furia ‘e ddicere “è cosa ‘e niente” siamo diventati cos’e nient io e te. Chi ruba lavoro è come se rubasse danaro. Ma se onestamente non si può vivere, dimmi, dimmi “vabbuò è cos’e nient.Non piangere è cos’e niente. Se io esco e uccido a qualcuno è cos’e nient. E se io impazzisco e finisco al manicomio e ti chiedono perché vostro marito è impazzito tu devi dire: è impazzito per niente. È cos’e nient. È niente. È sempre cosa ’e niente.
Attonito prima e rabbioso poi, il popolo italiano sta da capo a 12, nel senso letterale, inteso come i mesi dell’anno, che ormai è scandito dalle elezioni, nel loro prima durante e dopo, regionale municipale nazionale, europeo. Siamo come all’inizio dell’anno senza farci nessun augurio, esprimere alcun voto, senza alcuna speranza di poter andare in vacanza a cuor leggero, sia pure per un fine settimana in una spiaggia libera, un sentiero di bosco… e speriamo che il caldo non ci porti nuovamente roghi.
Chiunque affermi che Paolo Savona non sia persona degna di massimo rispetto per la sua preparazione economica, politica e accademica o mentirebbe o è impreparato. Chiunque oggi può anche affermare di tutto e di peggio su Sergio Mattarella, tra le altre cose Presidente della Repubblica e forse qualcuno che gli ha augurato di morire come il fratello, Piersanti Mattarella assassinato da Cosa Nostra, forse sarà convocato dalla polizia postale, che tanto quelle accuse provengono tutto dal Parco Web.
Passiamo ai premi, quelli che abbiamo perso.
I due straordinari rappresentanti del popolo italiano, ripetono con cadenze diverse e a volte similari, una litania scandita dal non ce l’hanno fatto fare (il governo) e ricominciano ad elencare tutti i beni del mondo e di Dio che avremmo potuto ottenere e che avevano promesso.
Dopo circa 3 mesi di duro lavoro politico e parlamentare, dei 2 che sono andati e tornati dalla stesura di un Contratto Comune per la nostra salvezza, abbiamo appreso di avere perso il Premio Provvidenza con il rifiuto fermo e ingiustificato del Presidente, consegnato a un Giuseppe Conte che sicuramente poteva essere un buon ministro della pubblica amministrazione ma che non credo abbia discusso-mediato e/o argomentato più di tanto rifiuti e offerte del presidente Mattarella.
Peccato che il Contratto non l’abbia letto, che dovrà essere scritto nuovamente e ricondiviso tra pochi eletti nuovamente, peccato che Paolo Savona, l’abbia conosciuto così tardi.
Chissà se ci chiederà ancora un qualche Ministro «un contributo che chiediamo alla gente che deve mettere una mano sul cuore e una sul portafogli», se ci saranno ancora quelle notti a sorpresa come quella tra il 9 ed il 10 luglio 1992 in cui si operò un prelievo forzoso ed improvviso del 6 per mille su tutti depositi bancari.
La punizione per ora, malgrado i voti buoni dati ai salvatori della patria nelle ultime elezioni, è di non vederli agire, non avere un governo se non quello che è stato proposto dal Presidente con l’incarico a Carlo Cottarelli.
Veniamo al Parco Buoi, che mi ritorna alla mente o meglio ai miei ricordi di bancaria addetta alla Borsa per 30 anni…sono passati 10 anni, era la notte del parco buoi… ( se volete per intero ve li andate a leggere perchè qualcuno per mia fortuna l’ha lasciati scritti sul web).
Riporto le conclusioni, sperando di non annoiare: “…Negli ultimi anni, l’ inclinazione per i titoli di stato, appariva un vezzo da contadina con le scarpe numero 40 e il cervello da burina, come se si proponessero galline ruspanti e zucchine storte. Che fine avrebbe fatto con una tata-operatrice controtendenza, l’Asset Allocation? Già. Era stata coniata questa parola magica che diversificava i profili psicologici della clientela in: Conservativo- Prudente-Equilibrato-Dinamico-Aggressivo. Nessuno più cercava sul Sole 24 ore il listino e le quotazioni dei Buoni del Tesoro poliennali: quel foglio rosa, era moda sotto il braccio o in borsetta, da anni 80. C’erano invece i Fondi, poi anche Pensione, volontari e involontari se rimanevi zitto, chiusi o aperti, deducibili, non alla comprensione e le Polizze Vita, per cui l’Operatore finanziario, non più Borsinista o Promotore, diventò anche assicuratore e psicologo, tant’è che intuendo propensioni, aspettative, caratteristiche psicosomatiche, brandendo l’impignorabilità, l’insequestrabilità, l’assoluto silenzio, quelle cartelline, garantivano tutti i casi della vita e della morte, arricchendosi anch’esse della formula inglese: Unit Linked! Mi sono tornati alla mente, quei contratti di borsa, scritti a mano, che chiedevano in certi momenti prestabiliti dell’anno, anche solo con 10.000 lire, di concorrere all’estrazione di premi distribuiti dai titoli di stato, e poi la Rendita, il Redimibile, la Ricostruzione, i Buoni Alfa Sud che ti facevano vincere anche un’ auto della stessa Casa e nome, per passare una vacanza in Sardegna, e il film di Antonioni, l’Eclisse, il lungometraggio che girò a Piazza di Pietra nel 1962, dove i fili dei telefoni erano lunghi ed elastici fino a raggiungere dalle cabine, il Recinto delle Grida.Erano ancora i tempi del Parco Buoi, degli Agenti di Cambio, di Sindona, l’Immobiliare Roma, lo Ior. Vennero poi, quelli dei Bot People e ci fu chi curò il risparmio, come un allevamento di cozze, affondato nella mota e contiguo ai porti. I titoli erano cartacei. gli acquirenti risparmiatori, se li tenevano a casa, li chiamavano cassettisti: qualcuno riesumò pure le azioni dell’Isotta Fraschini, potè farci almeno un quadro. Oggi tutti i titoli sono dematerializzati e si pagano contanti, senza rinvii a fine mese borsistico.Eh … “L’ Asset”…”Assettiamoci” che è meglio e non facciamo domande, diamocela da soli la risposta e in silenzio, altrimenti da buoi diventiamo pure cani che abbaiano alla luna e se dicono ma non lo dicono, di avere Carta Bianca, ricordiamoci di Totò: ” E pulitevici il culo!”. Era il film “i Due Colonnelli”, 1962, stessa data dell’Eclisse, a cui seguì l’Avventura e la Notte”.
Quanto alla Borsa, Economia Domestica e Finanza Gender non riesco ancora una volta a non riportare quanto feci con scarsissimo successo pubblico, alcuni mesi fa:
“…Mi manca quella disciplina chiara che programmava l’economia e la pianificava, di una famiglia, di una persona, di una casa. Si dice: “ehhh…è il mercato” e a me viene subito in mente l’altro mercato. Quello dove andavo con mia madre fin da piccolina. Quel posto dove le donne la fanno (o almeno credono) di farla da padrone, dove incontri, contratti e sei giustificata per l’attardamento… dove ti porti i soldi e torni con la frutta e la verdura, dove ancora rintracci le stagioni, dove impari l’economia e la finanza, la misura e l’imbroglio. Dove scambi e baratti, dove parli e discuti, dove fai politica.”
Grazie e non preoccupatevi, passerà: “E’ cosa ‘e niente”
“La paura è fatta di niente” come scritto in un libro per lettori dai 4 anni in su.
video foto e riferimenti si trovano con il testo completo delle mie considerazioni su Agoravox Italia https://www.agoravox.it/E-niente-e-cosa-e-niente.html