Con questo titolo, la Casa internazionale delle donne di Roma, ha organizzato con l’Associazione Vita di donna, lo scorso tredici maggio, un incontro pomeridiano, dedicato ad Ilda Bartoloni. Durante l’incontro è stato ricordato l’impegno profuso come giornalista televisiva su questi temi. Le donne presenti, professioniste del settore, politiche e semplici interessate, si sono avvicendate disegnando un quadro chiaro e, per la maggior parte, preoccupante dei temi proposti.

{{Le ostetriche}} esprimono la loro insoddisfazione e la loro marginalizzazione in quanto costrette ad un lavoro riduttivo rispetto ai medici.

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La ginecologa Giovanna Scassellati}} ha riproposto le difficoltà, da lei personalmente vissute, dei medici non obiettori circa l’applicazione della legge 194/1978. Su questi si riversano infatti tutti i problemi creati dal disimpegno degli obiettori.
_ In particolare ha dovuto sospendere, per mancato finanziamento, l’attività da lei portata avanti presso l’Ospedale S. Camillo di Roma, da molti anni, con un gruppo di mediatrici culturali necessarie ad una adeguata attenzione ai problemi delle immigrate. Le mediatrici, non pagate da più di un anno, hanno sospeso la loro attività.

{{Luisa Laurelli del Coordinamento delle elette della Regione Lazio}} ammette le difficoltà degli Enti Locali nel rispondere alle richieste delle donne nel campo della salute, mettendole anche in rapporto al deteriorarsi di tutto il sistema dei diritti, ribadito proprio nello stesso giorno dalla approvazione delle norme sulla sicurezza varate in Parlamento.

{{La sindacalista della CGIL Donatella Onofri}} ribadisce lo stravolgimento del modello di stato che conosciamo. Si sta infatti affermando un modello individualista e precario purtroppo sostenuto da un modello culturale affine. Le donne pagano e pagheranno di più perché costrette a caricarsi dei compiti inevasi dallo stato sociale demolito.

C’è però una buona notizia e riguarda la legge 40. {{La comunica Monica Soldano della Associazione Madre Provetta}} che, insieme ad altre associazioni interessate alla Riproduzione Assistita, dal fallimento del Referendum abrogativo ad oggi, non ha mai cessato di organizzare il dissenso e l’informazione sulla incostituzionalità della suddetta legge.
Dopo anni di lavoro la Corte Costituzionale, a partire da singoli casi che hanno sporto denuncia, con la sentenza n 151del 2009, ha ripristinato il principio che il legislatore non deve dettagliare argomenti attinenti la pratica medica…..ne conseguono finalmente nuove regole.