YEMEN – la strage degli innocenti
Dal Rapporto di Save the Children sulla situazione in Yemen
“Milioni di bambin* non sanno quando o se arriverà il loro prossimo pasto” ha dichiarato Helle Thorning – Schmidt, CEO di Save the Children International. “Questa guerra rischia di uccidere in Yemen una generazione intera di bambini che affrontano diverse minacce, dalle bombe alla fame, a malattie che si possono prevenire come il colera – ha aggiunto – In un ospedale che ho visitato nel nord dello Yemen, i neonati erano troppo deboli per riuscire a piangere, i loro corpi erano stremati dalla fame”. Dal 2015 è in corso un conflitto in Yemen tra le forze governative, sostenute dalla Coalizione Araba a guida saudita, e le milizie Houthi: in questi tre anni le vittime sono state circa 10mila, soprattutto fra i civili.
Il Rapporto di Save the Children pubblicato in questi giorni viene diffuso da centinaia di ong e da siti online di tutto il mondo. Alcuni giornalisti definiscono “apocalisse umana” ciò che sta avvenendo in Yemen, sulle coste del Mar Rosso, 29 milioni di abitanti, oltre 16 milioni di loro non hanno accesso all’acqua. Carenza di cibo, cure sanitarie inesistenti, malattie, persecuzione di civili nelle città e nei villaggi, distruzione di tutte le precarie infrastrutture civili: è la guerra scatenata dalla coalizione a guida saudita con la benedizione dell’Amministrazione statunitense contro i ‘ribelli’ houthi armati della minoranza sciita, da oltre tre anni. Per quelle aree, per quelle popolazioni non esiste diritto internazionale, non esiste diritto umanitario.
Tra i quattromila civili morti sotto i bombardamenti, certamente alcuni sono stati uccisi anche da bombe ‘made in Italy’, come denunciano da tempo osservatori italiani della regione: interpellata sull’argomento, per ora la ministra italiana della Difesa ha dichiarato di aver ordinato una specifica indagine. I contratti di fornitura delle armi italiane sono ampiamente documentati, sottoscritti da almeno tre governi precedenti all’attuale.