TURCHIA – Leyla Güven in carcere d diversi mesi inizierà lo sciopero della fame contro l’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, richiuso in isolamento da quasi 20 anni nell’isola carcere di Imrali.
Leyla Güven, deputata del Partito Democratico dei Popoli eletta a giugno nel Parlamento turco e agli arresti dall’inizio di quest’anno, il 7 novembre durante l’udienza principale del processo intentato contro di lei, ha annunciato di entrare in sciopero della fame contro l’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, richiuso in isolamento da quasi 20 anni nell’isola carcere di Imrali.
“Questo isolamento non è contro una sola persona, ma contro un intero popolo. L’isolamento è un crimine. Porterò avanti il mio sciopero della fame fino a quando la giustizia non modificherà le sue decisioni illegittime e metterà fine all’isolamento“, ha fatto sapere in una sua dichiarazione.
Lo sciopero della fame a oltranza di Leyla Güven è giunto al 32° giorno, e le sue condizioni stanno peggiorando sempre più, dando motivi di grave preoccupazione.
Seguendo il suo esempio, e nonostante una pesante repressione, migliaia di prigioniere e prigionieri politici sono entrati in uno sciopero della fame a tempo indeterminato nelle carceri turche, così come attiviste e attivisti dell’HDP ed esponenti della società civile in Kurdistan, Turchia e in tutto il Medio Oriente, con presidi in tutte le sedi e nello stesso parlamento turco. In numerose città europee sono in corso presidi di gruppi in sciopero della fame organizzati dall’associazionismo curdo, e anche la comunità curda in Italia sta partecipando all’iniziativa.
Vi chiediamo di esprimere con urgenza il vostro sostegno con dichiarazioni di solidarietà e sostegno a lei e anche a tutte le curde e i curdi che stanno partecipando allo sciopero della fame.
Diciamo insieme con forza che le richieste di Leyla Güven sono anche le nostre e diffondiamo questo messaggio di solidarietà con tutte le modalità a nostra disposizione: striscioni, presidi, flash mob, manifestazioni democratiche, lettere aperte, messaggi sui social media e qualsiasi altra forma creativa che possa bucare il muro del silenzio su questa vicenda.
Invitiamo tutta la solidarietà italiana e in particolare le donne a far sentire la propria voce ora e con forza. Con Leyla Güven, per la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan, per la libertà del popolo curdo!