“Tina Anselmi. La donna della democrazia” di Marcella Filippa. Primo premio ex aequo – sezione saggistica del XX° Premio di scrittura femminile Il Paese delle donne
SEZIONE SAGGISTICA PRIMO EX AEQUO: MARCELLA FILIPPA, Tina Anselmi. La donna della democrazia, Maria Pacini Fazi ed., Lucca, 2019.
Il saggio breve di Marcella Filippa è la prima biografia di Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927- ivi, 1 novembre 2016), presentata al concorso di scrittura femminile “il Paese delle donne”.
È il ricordo, anche attraverso i luoghi dell’infanzia, di una donna indimenticabile per il suo impegno politico, il coraggio, la coerenza, il rigore, il senso di responsabilità.
“Se i luoghi, come credo, hanno un’anima, voglio attraversare quelli che lei ha conosciuto, amato, frequentato. E allora, che il viaggio abbia inizio” afferma l’Autrice di un testo, di facile e accattivante lettura, in cui emerge con chiarezza l’indiscutibile statura intellettuale, etica, morale di Tina Anselmi, prima donna Ministro della Repubblica e la sua profonda affettività, la capacità di ascolto attento e partecipe degli altri, l’empatia che suscitava il suo modo di fare.
Traspare inoltre l’affetto molto sentito dell’Autrice nei suoi confronti.
Nata da una famiglia di forte cattolicità, con la madre e la nonna che gestivano un’osteria e il padre aiuto farmacista d’idee socialiste, Tina Anselmi frequentò l’Istituto magistrale dove, il 26 settembre 1944, i nazifascisti costrinsero gli/le studenti ad assistere all’impiccagione di trentun prigionieri; fu il momento in cui decise di partecipare alla Resistenza, facendo la staffetta con il nome di “Gabriella”, nella brigata Cesare Battisti entrando poi nel Comando regionale veneto del Corpo volontari per la libertà.
Iscritta alla Democrazia Cristiana quando era ancora un partito clandestino (1944), nel dopoguerra, fu eletta dalla V alla X legislatura, partecipando a molte Commissioni sul Lavoro e Previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari Sociali.
Eletta nel 1963 nel Comitato direttivo dell’Unione europea femminile e sua vice-presidente, fu per tre volte sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale prima di ricoprire la massima carica ministeriale dal 26 luglio 1976 all’11 marzo 1978, sotto il governo Andreotti.
In quegli anni di rovente dibattito sull’accesso e sulla situazione delle italiane nel mondo del lavoro, Tina Anselmi firmò la legge n. 907 “sulla parità di trattamento e di assunzione sul lavoro tra uomini e donne” (n. 907, 1977), con eco internazionale.
Una seconda importante legge, di cui ricorre l’anniversario, la firmò da Ministra della Sanità, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (n. 833 del 23 dicembre 1978), facendo anche ritirare dal mercato farmaci pericolosi. Nel 1980 subì un attentato nella propria casa.
Agli inizi degli anni Novanta, presiedette la Commissione di indagine sui beni sottratti ai cittadini ebrei negli anni delle persecuzioni antisemite, collaborando con Tullia Zevi Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Si suggerisce la diffusione di questo agile testo soprattutto nelle scuole, fra le nuove generazioni per dare contezza di una donna straordinaria e suscitare la curiosità di approfondire la sua “conoscenza”.
“Perché lei era una donna della primavera e lo è restata per tutta la sua lunga vita, fino agli ultimi giorni” afferma l’Autrice, e si può essere d’accordo “su una donna che amò la propria terra, capace di agire per il bene comune, oltre le proprie convinzioni etiche e personali, una vera e propria icona di moralità”.