“FUGA DAI PIOMBI, ovvero Il Goldoni Innamorato” di Antonella Barina per il Carnevale di Venezia
Carnevale di Venezia,
Giovedì Grasso 20 febbraio 2020
h.18 e h.21
presso Consolato di Svizzera Dorsoduro, Campo Sant’Agnese, 810
“FUGA DAI PIOMBI, ovvero Il Goldoni Innamorato”
“FUGA DAI PIOMBI, ovvero Il Goldoni Innamorato” di Antonella Barina, la nuova opera teatrale in dialetto veneziano rimato scritta anche quest’anno appositamente per il Carnevale, è la ricostruzione fantasiosa, con qualche elemento realistico e storico proprio del genere farsesco, della famosa evasione di Giacomo Casanova dalle carceri veneziane.
A liberare il libertino qui è il suo contemporaneo Carlo Goldoni. Si tratta della quinta tappa del percorso teatrale “I Fantasmi di Goldoni e Casanova a Venezia” dove l’autrice reinventa ex novo i due veneziani a partire da dati storici reali come il loro esilio e le memorie scritte da entrambi in francese. Per la prima volta qui Casanova è interpretato da una donna, la soprano Simonetta Baldin che si cimenta sia nelle vesti del libertino che di un’Incognita e fascinosa dama. Per la regia di Roberto Milani, sono in scena Simonetta Baldin (Casanova/Incognita), Vittorio Lora (Goldoni), il poeta Sempronio (Bruno Pietro Spolaore), l’attrice Nanarela (Manuela Muffatto) e una maschera (Miro Jogan), oltre allo stesso Roberto Milani nel ruolo del Capocomico. Musiche rinascimentali interpretate dal vivo dell’Ensemble Ottaviani Petrucci (flauti dolci di Annamaria Zanetti, Stefania Defazio, Antonio Morossi, flauto basso e dulciana di Fabio Reggio) ed arie composte appositamente dal maestro compositore Fabio Reggio. “C’è chi desidera conservare un’immagine edulcorata di Goldoni – spiega l’autrice di “Fuga dai Piombi – ma il drammaturgo non era così bonario come si vorrebbe far credere, era un vero e proprio scrittore satirico che, con il sorriso sulle labbra, ha fatto pelo e contropelo alla città di Venezia, tanto che, come scrive lui stesso nelle Memorie, si era inimicato nobili e cicisbei. Alla fine è stato costretto ad andarsene, e lo stesso han dovuto fare Casanova e, con beneficio d’inventario, anche Vivaldi”.
Inoltre, prosegue, “contrariamente a quello che si pensa Goldoni non è soltanto realistico, ma, se pure con ironico spirito di commediografo, ha toccato anche temi di natura spirituale, come nella sua breve ‘Metempsicosi’: erano almeno trent’anni che desideravo sviluppare in ambito goldoniano il tema della reincarnazione e dall’anno scorso stavo studiando ‘Il Poeta Fanatico’ di Goldoni, poi confluito nel personaggio di Sempronio nella Fuga dai Piombi”. Quanto al rapporto “tenace” tra Goldoni e Casanova, “si tratta di una mia pura fantasia – aggiunge l’autrice – sebbene anche il tema dell’omosessualità maschile sia ancora abbastanza un tabù qui a Venezia, dove tuttavia è stata ampiamente praticata anche nelle forme del turismo sessuale: da questo punto di vista la farsesca di quest’anno è castissima. Non dimentichiamo che, come ho scoperto solo quest’anno, anche Fellini per il Casanova aveva girato una lunga scena dove il libertino ha un’avventura con un uomo, un moro per l’esattezza, ma la scena a suo tempo è stata tagliata molto probabilmente per motivi di censura”.
SINOSSI: È la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre 1756, quando Giacomo Casanova evade dalle prigioni dei Piombi. Al Teatro di San Samuele una piccola compagnia teatrale sta per mettere in scena uno spettacolo di lanterna magica sul tema della reincarnazione, “Il Frate dalle Mille Vite”, che costituisce uno spettacolo nello spettacolo. Vi assiste Carlo Goldoni che viene raggiunto da Casanova, il quale è appena fuggito dai Piombi e vuole sapere che ruolo abbia giocato il drammaturgo nell’evasione. Storicamente i due protagonisti sono già stati in quel teatro: Goldoni vi ha rappresentato tante sue commedie e Casanova vi suonava il violino, forse per intercessione dello stesso Goldoni che, quando lui aveva nove anni, ha dedicato un’intera commedia alla madre di Giacomo, attrice nota e bellissima. Goldoni quindi conosce Casanova fin da bambino e, al di là di quanto storicamente noto, il loro legame è antico e tenace, più di quanto loro stessi sembrino credere. Ricorrono inoltre i temi del gioco, con il quale Casanova aiuterà Goldoni a risolvere alcuni problemi personali, e della poesia, ironizzata nella figura del poeta Sempronio.
Carnevale 2020 Percorso teatrale “I Fantasmi di Goldoni e Casanova a Venezia” FUGA DAI PIOMBI di Antonella Barina regia di Roberto Milani con Simonetta Baldin (Casanova/Incognita) Roberto Milani (Capocomico) Vittorio Lora (Goldoni) Bruno Pietro Spolaore (Poeta) Manuela Muffatto (Nanarela, la Morte, la Regina Celtica) Miro Jogan (una Maschera) Musiche d’epoca Ensemble Ottaviani Petrucci Arie originali di Fabio Reggio Flauti dolci di Annamaria Zanetti, Stefania Defazio, Antonio Morossi Davide Gazzato liuto e tiorba Flauto basso e dulciana di Fabio Reggio
Foto con liberatoria in: http://www.autoeditoria.it/news.html