“Razza, nazione identità. Le radici dell’odio” di Marcella Delle Donne
Razza, nazione identità. Le radici dell’odio (Liguori, 2020), disponibile in e-book e a breve in cartaceo, è l’ultima produzione di Marcella Delle Donne che insegna Sociologia delle Relazioni Etniche presso la Facoltà di Sociologia dell’Università “Sapienza” di Roma; già nel direttivo del The European Association for Refugees Research, è vicepresidente dell’Associazione Cittadinanza e Minoranze, contando molte prestigiose collaborazioni e libri che, dal primo – La strada dell’oblio. Rifugiati e richiedenti asilo in Italia (1995), hanno avuto al centro i temi della immigrazione e dell’inclusione.
In quarta di copertina:
“Una lettura innovativa della storia moderna e contemporanea. La contraddizione tra globalizzazione e sovranismo, il tentativo esasperato di chiudere le frontiere nazionali e identitarie nel respingere la “diversità” di popoli in fuga, mettono a nudo uno scenario geopolitico mondiale tutto da studiare, da interpretare. La solidità di sistemi sociali, territoriali, culturali, consolidatasi nella lunga storia comunitaria di popoli, nazioni, si trova in una crisi irreversibile, investita dallo tsunami della globalizzazione che rompe tutti gli argini, invade con la sua potenza digitale, ogni contesto culturale, sociale, economico, territoriale, persino epidemiologico (Coronavi- rus docet). Uno tsunami che mette paura, una paura alla quale si risponde chiudendo infantilmente la porta, e inasprendo le pulsioni dell’odio ai “diversi”. Si apre uno scenario che questo volume cerca di mettere a fuoco a cominciare dal portare in superficie le radici storiche del rifiuto, dell’odio nei confronti dei “diversi”, attraverso l’analisi delle categorie Razza, Nazione, Identità. Un’analisi che conduce lontano, aprendo orizzonti minacciosi. Si pensi all’aggressione feroce e cieca della competizione internazionale nel saccheggiare le risorse naturali del pianeta, con il conseguente depauperamento di vaste aree del globo e l’esodo d’intere popolazioni che chiedono di entrare.” In copertina: In the arms of my love, foto di Fabio Furlotti.