Antonella Barina, Venezia Xenithea. Storie di donne straniere a Venezia
Antonella Barina, Venezia Xenithea. Storie di donne straniere a Venezia, Edizione dell’Autrice, Venezia, 2019
PREMIO SPECIALE per opere di genere misto “Franca Fraboni” del XXI° Premio di scrittura femminile “Il Paese delle Donne” & “Donne e Poesia”
Opera straordinaria, profondamente intrinseca allo spirito veneziano nelle sue contaminazioni, aperture e innovazioni, supera i generi letterari consolidati con lo slancio delle avanguardie.
Antonella Barina, femminista, giornalista, scrittrice, poeta, drammaturga è stata tra le prime a ricostruire genealogie di saperi e talenti femminili; a studiare configurazioni, archetipi, miti e stereotipi del divino femminile nei viaggi solitari, macchina fotografica, penna e matita al seguito.
L’Autrice focalizza la “percezione di straneità che gli uomini provano nei confronti delle donne, straniere anche a Venezia, proprio in quanto donne. Ancor più straniere, se capaci di esprimere e realizzare il proprio desiderio” (Barina) e formula il neologismo xenithea (xenia, in veneziano straniera, e thea, dea), per un libro che è un “progetto di scrittura”, in itinere dal 2005 e che rimane aperto.
Nuove tecniche di visualizzazione, tra cui lo channelling, contatto psichico e spirituale, empatico, non definito nel tempo e nel luogo), sono alla base del progetto, poiché “… in fondo la letteratura è sempre stato questo veder oltre: oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre il sé”.
Le amiche/scrittrici-poete che spontaneamente sono entrate in un progetto che elevava a metodo la casualità ed era privo di finalità antologiche, si sono poste, con Barina: “… in ascolto di voci. In primo luogo dentro di noi, alla ricerca del loro desiderio profondo. (…) Desiderio vitale che, dal punto di vista quantico, non ascoltato è solamente sospeso, rinvia sempre alla soddisfazione possibile.”
La prima a rispondere al richiamo sirenico dell’Autrice è stata Sara Zanghì (cui è dedicata l’Introduzione), con Il desiderio di Constance Fenimore Woolson (1840-1894). In molte si sono sedute “…davanti allo stesso fuoco ad ascoltare le voci, incuriosendoci alla Storia delle Donne con schede non scolastiche, ma a partire da narrazioni come queste, scritte in grande libertà interpretativa con stili, sensibilità e approcci diversi.” (l’Autrice)
Antonella Barina, Sara Zanghì, Anna Doukaina, Eva Pellegrini, Devana, Daniela Zamburlin, Lucia Guidorizzi, Marisa Tagliaferro, Lecia Papadopoulos, Chicca Morone e Carol Schltheiss (ritrattista), hanno attraversato, empaticamente ma con rigore, il secondo millennio (veneziano), narrando, poetando, cantando il desiderio profondo di 19 personagge: dalla dama cinese Hao Dong che seguì Marco Polo nel rientro e che scomparve dopo la falsa notizia della sua morte, fino a Peggy Guggenheim che regalò a Venezia un tesoro d’arte.
Tra loro, Desdemona (di C. Morone), prima eroina bianca (nella librettistica), della libertà di scelta, che per amore sposò segretamente Otello, il moro e d’estrazione sociale più bassa, sfidando il padre/doge Brabanzio e la città, poi vittima della violenza domestica. Nelle pagine, il desiderio delle Xenithee abita case, conventi, palazzi, castelli della città lagunare, unica a poterlo contenere, intrecciato a righe d’impegno civile, politico, letterario, artistico e filosofico. Versione audioletta sul canale youtube della Scuola delle Donne-Arte e letteratura femminile.