“Noi del Women20 (W20) esprimiamo profonda preoccupazione per i recenti eventi in Afghanistan che violano i diritti umani fondamentali del popolo afghano, in particolare le donne e le bambine afghane. Chiediamo ai leader del G20 di contribuire attivamente a stabilire pace, stabilità e diritti umani nella regione e a rafforzare l’impegno perché l’Afghanistan mantenga le donne e le bambine afghane libere da ogni forma di violenza, in quanto paese firmatario della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW)”.

Il W20, che terrà la sua prossima riunione in Sardegna il 18 settembre, chiede ai membri del G20 di fornire aiuti umanitari alle donne e bambine rimaste in Afghanistan, e assistenza per l’evacuazione e passaggio sicuro per le donne e le bambine che scelgono di lasciare il paese e l’istituzione di un’autorità indipendente per monitorare lo stato delle donne e delle bambine afghane, e per garantire la continuità dei diritti a: istruzione dalla scuola primaria all’università; lavoro e occupazione dignitosi; partecipazione politica; libertà di parola ed espressione; accesso sicuro a Internet, telecomunicazioni e tecnologia digitale; libertà da ogni forma di violenza; libertà di movimento. Il W20 invita inoltre la leadership del G20 a porre immediatamente fine al ritorno forzato in Afghanistan dei migranti, in particolare donne e bambini, e a: garantire un passaggio sicuro, corridoi umanitari e priorità nei visti per le donne afghane in politica, nel giornalismo, negli affari e nella società civile; consentire un passaggio sicuro e rifugio nei paesi membri del G20 per le attiviste per i diritti delle donne afghane e le loro famiglie; garantire diritti umani e sicurezza delle donne afghane e delle bambine rifugiate in tutte le fasi della loro migrazione.

“È giunto il momento – conclude la nota di W20 – di passare dalle parole ai fatti in Afghanistan. Sui diritti umani e sui diritti delle donne non si deve tornare indietro.”