“#staizitta giornalista! Dall’hate speech allo zoombombing, quando le parole imbavagliano” di Garambois e Rizzi
Ricorre il 2 novembre l’ottava Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i/le giornalist*, una giornata riconosciuta dall’ONU e patrocinata dall’UNESCO, istituita nel 2013 per commemorare l’assassinio di due giornalisti francesi. Per condividere la Giornata, pubblichiamo la recensione di un libro scritto da giornaliste che denuncia i discorsi d’odio di cui sempre più giornaliste sono vittime. #staizitta giornalista! di Silvia Garambois e Paola Rizzi è segnalato nella sezione “saggistica” del XXII Premio di scrittura femminile Il Paese delle Donne.
SILVIA GARAMBOIS e PAOLA RIZZI, #staizitta giornalista! Dall’hate speech allo zoombombing, quando le parole imbavagliano, All Around, 2021
Silvia Garambois e Paola Rizzi, entrambe giornaliste, presidente e componente del direttivo di GiULiA, Giornaliste Libere Unite Autonome, con la collaborazione di Silvia Brena, giornalista e co-fondatrice di Vox osservatorio diritti, firmano un libro che, nel panorama editoriale, si segnala sia per l’originalità dell’impostazione che per la stringente attualità.
È innanzitutto libro d’inchiesta sul fenomeno dell’odio social: sette giornaliste, che sono state vittime di questo fenomeno, ne parlano raccontando la propria esperienza. Sono: Angela Caponnetto, Nunzia Vallini, Monica Napoli, Marianna Aprile, Marilù Mastrogiovanni, Antonella Napoli, Elisabetta Esposito. Raccontano come hanno vissuto le offese, che in qualche caso sono arrivate fino alla minaccia di morte, raccontano le strategie che hanno adottato per difendersi. È anche libro informativo, che presenta una fenomenologia dell’hate speech e dello zoombombing (la forma di attacco che, nella pandemia, ha visto aggressive incursioni di odiatori negli incontri svolti in videoconferenza) e che spiega quali strategie, nel nostro Paese e nel mondo, si stiano mettendo a punto per contrastare questo tipo di violenza. Il libro si avvale della prefazione di Vittorio Roidi, presidente della Fondazione “Murialdi”, e delle introduzioni di Laura Boldrini, ex presidente della Camera e vittima lei stessa di hate speech, di Elisa Giomi, commissaria dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) e di Federico Faloppa, coordinatore della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio. Infine, #staizitta giornalista! È un libro “militante”: nasce nel cuore di GiULiA, l’associazione delle giornaliste che dal 2011 lavora a tutti i livelli per affermare, nel lavoro e nella scena sociale, la libertà e dignità della professione giornalistica. E si propone di difendere la libertà costituzionale di informare ed essere informate. Le parole d’odio, quando sono rivolte a una giornalista, sono sempre sessiste e maschiliste, e sono parole che imbavagliano. (P.M.)