Ultima delle creazioni artistiche e culturali di Maria Laura Annibali, femminista del movimento LGBTQUI+ è la raccolta di saggi e testimonianze L’altra altra metà del cielo. Donne con allegato omonimo documentario per la regia dell’Autrice/curatrice e di Filippo Soldi (Edizioni Croce, 2020).

M. L. Annibali, con una Laurea in Scienze Politiche e una carriera nel Ministero delle Finanze, è scrittrice, documentarista e regista.

Già Garante della Consulta Femminile per le P. O. della Regione Lazio e Ambasciatrice degli Euro Games (Roma, 2019), è (con la moglie Linda Merlo), Testimonial della campagna globale interattiva BEYOND THE RAINBOW sostenuta da H&M “contro ogni discriminazione, per manifestare solidarietà e approfondire la conoscenza delle persone che si riconoscono nella Bandiera Arcobaleno”.

Presidente dell’Aps “Dì Gay Project (DGP)”, si conta tra le “10 storiche attiviste lesbiche italiane che hanno fatto la storia della comunità.” (www.gai.it, 29.4.2022).

Il prodotto testuale e visivo consegna, con stile vivace e incisivo un susseguirsi di “…storie di donne che amano le donne, storie di donne nate nel corpo di un uomo e di donne che vorrebbero diventare uomo, storie di donne che vorrebbero qualcosa di diverso, storie delle difficoltà che hanno incontrato nel corso della vita e che tuttora incontrano. Sono donne forti che hanno dovuto lottare e sacrificarsi per raggiungere il cambiamento desiderato e per vivere la via che sentivano destinata a loro”; sono drammatici percorsi di “bambin* nati nel corpo sbagliato, che esprimono più meno precocemente e marcatamente l’appartenenza al sesso opposto” o che altrettanto precocemente “provano attrazione, che diventa pervasiva e permanente, verso persone del proprio sesso.” (Cambiamenti, Antonella  Montano, pp. 7-28)

Montano si sofferma su alcune “definizioni di base”: “l’identità di genere è la percezione sessuata di sé e del proprio comportamento acquisita attraverso l’esperienza personale e collettiva, concerne il riconoscimento della propria appartenenza a un genere e può dirsi consolidata quando viene costruita un’immagine di sé che rispecchi sia le richieste e le aspettative degli altri ma soprattutto le inclinazioni e le aspirazioni personali e individuali. Non va confusa con il ruolo di genere, che è ciò che la società crede sia appropriato per un uomo o per una donna, né con l’orientamento sessuale che è l’ attrazione emotiva, affettiva e fisica che si prova verso gli altri. Si parla di eterosessualità quando l’attrazione si sperimenta nei confronti di persone del sesso opposto, di omosessualità quando essa si prova nei confronti di persone dello stesso sesso e di bisessualità quando si prova attrazione per entrambi i sessi.” (p. 10)

Nel trattare d’identità di genere, orientamento sessuale, lesbo-femminismo, transessualismo, percorso di transizione, sessualità fluida, discriminazioni anche sul lavoro, ostacoli e prostituzione, emerge un insopprimibile dolore a fronte di una continua affermazione/richiesta di diritti e d’equità.

Molto opportuno l’esame della Legge 76/2016 “…che dopo anni di dibattiti, ha regolamentato le unioni civili, nuovo istituto che disciplina l’unione fra persone dello stesso sesso, legate da un vincolo affettivo, testualmente quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione.” Sono sottolineate “le lacune dettate probabilmente da una doppia tendenza che ha ispirato la riforma, da un lato la volontà di dotare anche l’Italia di una quanto mai necessaria legge in materia, dall’altro la necessità ‘politica’ di mantenere su due piani distinti matrimonio e unioni civili. Questo secondo aspetto appare evidente nella lettura degli articoli 25 e 26 (Nota legale, Antonella Succi, pp. 49-52)

Un interessante contributo esemplifica l’ermafroditismo, il travestitismo (identitario o di necessità) e il transgenderismo nel mondo antico, medievale e nella modernità. Dalla biblica condanna “all’abominio” per chi avesse indossato abiti dell’altro sesso (Deuteronomio, 22,5), al Concilio di Gangra (340 d.C.), fino al Decretum di Graziano (XII), e all’Inquisizione, la condanna religiosa e sociale è stata assoluta ed è costata anche la vita. Nell’ampia casistica, il rifiuto di Giovanna D’Arco di tornare a indossare abiti femminili che, da qualsiasi motivo fosse dettato, fu sfruttato dai suoi nemici nel celeberrimo processo: “Quando dovette comparire per l’ultima volta davanti ai giudici ella era disposta a mettere abiti femminili, ma qualcuno li sottrasse e le fecero trovare disponibili solo gli abiti maschili che era solita portare, aggravando così la sua posizione” (Casi transgender nell’antichità, Sandra Mazza, pp. 33-40). Sono citati anche due casi tratti dal ‘Journal de vojage’ di Montaigne: un cambiamento volontario di sesso (p. 33), e una, probabile, errata assegnazione di un neonato al sesso femminile: Maria La barbuta (p. 38).

L’Altra altra metà del cielo. Donne, riporta nel testo una sintesi delle testimonianze rese nel video e, per ciascuna, un approfondimento a tema con dati percentuali, riferimenti normativi, contesti storici, ecc.; ogni approfondimento un piccolo saggio a sé. 

Il video si apre con Alex (Valentina) nato femmina ma consapevole dai 6 anni d’età di voler diventare maschio e provare attrazione per le donne; Anna, lesbica che segue l’amata da Urbino a Roma e soffre le discriminazioni verso lesbiche e gay, con rischio “…di perdita del lavoro, offese, scherno pubblico o addirittura emarginazione e ritrovarsi soli”; Isabel, nata maschio e che dopo 38 anni di  nascondimento affronta la transizione (le informazioni sulle fasi del percorso sono prese dall’Osservatorio nazionale dell’Identità di genere)”; Helena, nata maschio, ma diversamente da Isabel, transessuale lesbica “non avendo voluto diventare donna per ‘normalizzare’ l’attrazione verso gli uomini: “le piacevano le donne prima e continuano a piacerle adesso”; Edda, tra le protagoniste del lesbo-femminismo e tra le fondatrici del Movimento Femminista Romano, nata sotto il Fascismo, ne riporta il clima persecutorio e riconosce che “la grande carica di libertà me l’ha data il femminismo”; Paola e Stella, due donne che si sono unite civilmente nel 2019, alla vigilia di una rischiosa operazione chirurgica di Stella e hanno poi festeggiato la guarigione e il matrimonio con un viaggio in Lapponia, offrono l’ultima testimonianza di quelle “stanze segrete” di cui Maria Laura Annibali “chiude leggermene, con delicatezza, le porte (…) Tante parole sono state dette, magari alcune anche ovvie. Ma sappiamo che in ciascuna stanza si sono aperte altrettante finestre che guardano fuori, nel mondo, e certamente, è un mondo migliore” (Nota biografica, Anna Paolucci, p. 48).

Info: M. L. Annibali; saggi di A. Montano, S. Mazza, A. Paolucci, A. Succi; L’ Altra altra metà del cielo. Donne” + CD (regia di M. L. Annibali e Filippo Soldi), Edizioni Croce 2020.


Per approfondire guarda le interviste sul canale YouTube Associazione Paese delle Donne:

https://youtu.be/1ioKo7Jz0dI  (M. L. Annibali / biografia)

https://youtu.be/H7cY5TFi6nw   (M. L. Annibali e A. Montano / libro)

https://youtu.be/DbptGZkbF2I  (S. Mazza / transgenderismo e travestitismo)

https://youtu.be/zMrKz8NEzgA  (S. Mazza / mondo antico)