ELLE di Laura Fusco, Éditions Unicité, 2024, traduzione dall’italiano: Maica Sanconie

Elle, raccolta di poesie dedicata ai diritti non riconosciuti delle donne, uscita da poco per le Éditions Unicité e pubblicata con testo a fronte italiano e francese, è l’ultimo libro della poeta torinese Laura Fusco, che già da tempo ha mescolato le sua voce a quella di altre scrittrici per rivelare le nefandezze che circondano la vita di tante rappresentanti del sesso femminile nel mondo, dischiudendo un territorio di fragilità e coraggio che arriva a far parte prepotentemente del patrimonio storico delle donne, dischiudendo per loro nuovi spazi di consapevolezza e  libertà.

Si apre la silloge con una scena naturale col mare alla quale non ci si può abbandonare perché le bambine che si tuffano da altezze da capogiro subito la interrompono. Siamo ben presto introdotti in un mondo che non ci è familiare al quale si arriva da una strada di piante piene d’ombra e luce, / e buganville / rosa. Si snodano le storie di 10.000 famiglie: la morte e la vita vicine, mentre un sole feroce arroventa i marmi”. Siamo a nord di Manila e la scena dei piccoli eventi della giornata e dei sentiment viene rappresentata senza ipocrisia, con considerazione verso i viventi e i morti. Si indugia sui nidi di rondine, ambiti trofei eduli per cui una popolazione dimenticata da Dio, i bajan, mette a repentaglio la propria vita per venirne in possesso e venderli ai ricchi

La poeta continua descrivendo le condizioni disumane dei senza casta in India, le donne violentate, umiliate, rovinate per sempre in un paese che non perdona questi fatti, come se queste persone se li fossero inflitti da sole.

Si sposta poi in Afghanistan dove le aspirazioni delle donne non sono tenute in considerazione e molte preferiscono suicidarsi che continuare a vivere in un modo così derelitto.

Vengono descritti ambienti che corrispondono esattamente alla desolazione in cui vivono le persone, comuni a varie periferie del terzo mondo. E sbocciano nuove giornate generose di promesse, (Nasce il rosa del giorno. / Schiude il suo fiore. / Cola il miele della luce, …) e la poesia scorre veloce come le donne che scendono i gradini ricoperte dal velo (Gradini di rosa) che nasconde la loro giovinezza.

Altri paesi che infliggono ogni genere di crudeltà ai propri cittadini compaiono nella poesia

‘Per una canzone’ e viene decantato il coraggio che in questi paesi ci vuole per partecipare a un corteo: Il vento urla attraverso le persone.  / I pensieri vanno e vengono come nuvole.

Le parole ricordano Kyal Sin, la diciannovenne birmana uccisa nel 2021 mentre partecipava a una manifestazione, che aveva lasciato detto Se non sono in buone condizioni. / Donate i miei organi. / ÈÈE contattate mio padre.

Vengono nominate le enormi discariche del terzo mondo, consacrate per sempre dall’artista brasiliano Vik Muniz che lavora con la spazzatura stessa.

Colpisce la dimensione fortemente drammatica di questo mondo moderno ritratto nelle sue variegate caratterizzazioni, nelle sue abissali mancanze e nella sua inesausta sete di realizzazione.

È un ansito che non trova appagamento, che nasce, muore, risorge, piange e ama.

I versi di Elle, combinando immagini quotidiane e devastanti, cantano la giovinezza che non sopporta limiti ai propri sogni, alle proprie speranze appassionate, all’ardore con cui si desiderano dei veri cambiamenti.